domenica 4 aprile 2010

Amore e Psiche


Non so voi, ma a me i miti greci han sempre affascinato...
Uno degli ultimi progetti che ho seguito, per quello che ormai è il mio ex lavoro, è stato fortunatamente uno dei più interessanti.
Proprio grazie a questo progetto, ho conosciuto la storia di Amore e Psiche, illustrata da Giulio Romano sulla volta e sulle pareti dell'omonima stanza del Palazzo Te di Mantova.
I ventidue passi illustrati da Giulio Romano a Palazzo Te sono tratti dalle Metamorfosi di Apuleio, scrittore latino del II secolo d. C.






Ho riassunto qui la vicenda, ma se qualcuno volesse approfondire e gustarsi gli affreschi di questa stanza (splendida), questo è il link:

www.palazzote.it/amoreepsiche


Amore e Psiche
In una città lontana un re e una regina hanno tre figlie, tutte belle, ma una di esse, Psiche, sopravanza tanto le altre in bellezza, che le genti le tributano doni e sacrifici.
Venere, adirata, chiede al figlio Amore che la punisca colpendola con un dardo che la faccia innamorare dell’essere più abietto del creato.
Amore, mentre sta per armare l’arco infallibile, si punge con la sua stessa freccia, mentre guarda Psiche, della quale cade innamorato.
Le sorelle si maritano, ma Psiche non viene chiesta da nessuno. L’oracolo di Apollo, interpellato, rivela che Psiche sposerà un essere non umano, malvagio e temuto persino dagli dei.
La principessa, lasciata sola, su indicazione dell’oracolo, sulla cima di un monte, viene sollevata da Zefiro che la trasporta lontano.
Psiche, deposta tra l’erba e i fiori di una valle remota, si addormenta esausta.
Al suo risveglio si imbatte in un palazzo meraviglioso. Le si aprono le porte dinanzi ed esseri invisibili le offrono un banchetto.
Psiche accoglie le sorelle nel palazzo dove vive felice e dove ogni notte viene visitata da un amante tenero e misterioso, che non vuole essere visto da lei. Le sorelle, invidiose della sua ricchezza e della sua felicità, la inducono a credere che lo sposo sia un mostro, come annunciato dall’oracolo e le suggeriscono di svegliarsi la notte e di ucciderlo.
Psiche seguendo il consiglio delle sorelle vuole scoprire chi sia il suo amante e ucciderlo, ma ai suoi occhi si rivela il dio Amore in persona. Incantata per l’emozione fa cadere gocce d’olio rovente sul petto di Amore. Questi si sveglia urlando di dolore e fugge, allontanando da sé Psiche.
Venere, che ode le grida di Amore e si scopre tradita, chiama il figlio, lo rimprovera e lo minaccia.
Cerere e Giunone intercedono in favore di Amore.
Psiche, in fuga, chiede aiuto a Cerere, ma ne è respinta.
Ora la fanciulla disperata invoca inutilmente l’aiuto di Giunone.
Venere sale sull’Olimpo e chiede a Giove l’aiuto di Mercurio per ritrovare la fuggiasca.
Mercurio, come banditore degli dei, diffonde alle genti l’ordine di catturare Psiche.
Psiche è catturata da Abitudine, che la trascina per i capelli, mentre Inquietudine e Tristezza si accingono a torturarla per ordine di Venere.
Psiche è sottoposta a prove ardue o pericolose. La prima, che prevede la cernita delle sementi da un grande mucchio indistinto, viene superata grazie all’aiuto delle pietose formiche.
Psiche ha raggiunto un gregge di pecore dal vello d’oro, valicando monti e superando un fiume, personificato nell’affresco. Gli animali sono feroci, e Psiche disperata sta per gettarsi da una rupe, ma una canna palustre (personificata sulla destra) le suggerisce di attendere il momento in cui le pecore si ritirano in un boschetto discosto: potrà raccogliere, impigliati tra i rovi, i bioccoli d’oro pretesi da Venere
Nella terza prova, Psiche attinge l’acqua dalla sorgente del fiume infernale Stige, custodite da spaventosi draghi, e vi riesce solo perché Giove, che comincia a intenerirsi alle sue vicende, manda in soccorso la propria aquilaNella terza prova, Psiche attinge l’acqua dalla sorgente del fiume infernale Stige, custodite da spaventosi draghi, e vi riesce solo perché Giove, che comincia a intenerirsi alle sue vicende, manda in soccorso la propria aquila.
Quarta prova. Psiche raggiunge il regno degli inferi per giungere al cospetto della regina Proserpina e chiedere con umiltà un po’ della sua bellezza, da riporre in un vaso e portare a Venere. La regina degli inferi acconsente, stabilendo un solo divieto: Psiche non dovrà aprire quel vaso.
Psiche, riemersa alla luce del sole, non sa frenare la curiosità e apre il coperchio del vaso. Da questo esce un etereo veleno che la fa accasciare, moribonda. A quel punto Amore, guarito e vinto dalla nostalgia, accorre in tempo per risvegliare Psiche e ridonarle la salute con il tocco di una delle sue magiche frecce.
Nel riquadro al centro della volta assistiamo all’apoteosi di Amore e Psiche. Giove accoglie la principessa sull’Olimpo e, donatale l’immortalità, la unisce in matrimonio ad Amore.

Fin.

8 commenti:


  1. io i miti greci non li  conosco, praticamente nessuno...
    però sono rimasta non so quanto a guardare Amore e Psiche di Canova, e non la scorderò mai.
    Ora so anche da dove deriva...

    Grazie


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  2. @Streghetta: non che io ne conosca poi molti, sono quasi tutti ricordi da scuola superiore... allora mi piacevano, ma non si sedimentavano nella mia immaginazione tanto quanto adesso che sono vecchio!
    Io quella statua l'ho vista solo in foto... ma ti credo, vederla dal vero deve essere una vera esperienza. E' meravigliosa! :-)

    @Magrassa: Vero, avevo dimenticato le lezioni della piccola cocainomane! :-)

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  3. ragazzini!
    vi batto tutti e due :-D

    le statute del canova sono la cosa più bella, secondo me, del Louvre, insieme ai quadri di arcimboldo.

    Ed io sono stata in tre posti in tutto, quindi c'è poco da essere invidiosi...

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  4. @Antartica: Eh si, Mantova è abbastanza votata alla cultura... ciò che è triste è che lo è più Mantova dei mantovani!! Beh, del mantovano medio almeno...

    Si, il sito che vedi è opera mia :-) Una di quelle di cui vado più orgoglioso, un po' per l'aspetto grafico, ma più che altro per la ricchezza di contenuti, soprattutto quelli relativi alle stanze del palazzo!

    @Streghetta: Io al Louvre non ci sono mai andato.. sigh. Neanche a Parigi, se per quello :D

    @Entrambe: ma che fate la gara a vedere chi è nata prima? Come i vecchi all'ospizio che gareggiano in patologie?! ;D

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  5. Vien voglia di venire a vedere Mantova, comunque.
    Amore e psiche, poi, non so. Ho sempre avuto l'impressione che fosse troppo piccola e io mi sento rapita da quelle grandi; tipo il Galata morente che sta ai capitolini, per dirne una, o il Mosè di michelangelo, o il Cristo velatto. ma prima di criticare il caro canova mi sa che mi tocca andare un attimino al Louvre.
    ;-) 

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  6. Naturalmente il Cristo è velato; ho abbondato con le T, ma come dice totò (per rimanere in tema di citazioni filmiche) abbundantis abundis.

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  7. @antartica: esattamente!

    eccerto derek, facciamo la gara, che di questi tempi in cui vogliono tutti restare gggiovani artificialmente, è da essere orgogliosi di arrivarci tranquillamente ad una determinata età, senza sentirsi in scadenza. L'età è solo un numero, quasi sempre. Bisogna poi vedere come ti funziona la testa.

    E comunque parigi è la sola mia meta estera, e in agosto non è posto caro, si può fare, se ci si accontenta di un piccolo albergo. E si rinuncia al mare.
    E' bellissima e la metro ti porta ovunque, sempre e comodamente.
    Solo è meglio prenotare i biglietti di entrata per esempio per la torre e per il louvre, perchè ci sono code infinite.

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  8. @nephie: si anche io di solito vado più sul maestoso / imponente... ma la grazia di questa statua è pavurosa (anche solo in foto). Un giretto al Lovure lo meriterebbe, si. Naturalmente se prima vuoi passare da Mantova e hai bisogno di un cicerone gratis... hehehe!

    @streghetta: io sono fortunato, ho la testa di un ottantenne rincoglionito da quando avevo 13 anni hehe. E non so quando riuscirò a mettere via abbastanza soldini per una vacanza a Parigi, ma grazie per le dritte! :-)

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