sabato 28 novembre 2009

Sul comodino, nel lettore mp3, e in quello dei dvd

Sul comodino (Letti, da iniziare e in lettura...)

Addio alle armi - Ernest Hemingway
E' una storia di amore e di guerra, ambientata sul fronte italiano negli anni della seconda guerra mondiale. Hemingway come al suo solito crea personaggi fortemente idealizzati e in qualche modo stereotipati, ma allo stesso tempo tremendamente umani e veri. Un racconto appassionato e pessimista (o realista?), dove solo l'amore sembra portare quel poco di speranza che permette al protagonista di andare avanti. Ma anche la felicità, raggiunta a caro prezzo, non durerà a lungo. Se siete giù, non leggetelo. Però è molto bello.

54 - Wu ming
Guerra fredda, stelle di hollywood e servizi segreti, l'Italia del dopoguerra, prima del boom economico. Bellissimo. Questi scrittori emiliani hanno uno stile che mi piace proprio... Se non vi spaventano i libri più spessi di un centimetro, vale la pena dare una letta i loro romanzi.

Matilde e i suoi tre padri - Emilio clementi
Laura e Arturo vogliono cambiare il mondo, insieme, vogliono fuggire: direzione West Coast. Lì, fra le maglie del sogno americano, viene concepita Matilde. Devo ancora iniziarlo ma mi incuriosisce :-)

Sogno di una notte di mezza estate - Shakespeare
Due giovani ateniesi, Lisandro e Demetrio, sono entrambi innamorati della stessa donna, Ermia; quest'ultima ama Lisandro, mentre la sua amica Elena è innamorata di Demetrio. Ma il padre di Ermia... I soliti casini insomma, però raccontati dal Bardo, con la solita eleganza e ironia.

Il grande nulla - James Ellroy
Los Angeles, anni Cinquanta. Mal è a caccia di comunisti, Danny si danna l'anima per catturare il maniaco che sta facendo strage di omosessuali, e Buzz, dopo anni di droga, inizia a vendere a caro prezzo informazioni molto particolari... non credo di dover aggiungere altro ;-)

Guerreros - William Gibson
Non si avvicina a Il Neuromante (favoloso), e non vuole neppure provarci. Ma il padre del Cyberpunk ha ancora parecchie carte da giocare, e le gioca bene quasi fino alla fine, dove un po' , a mio avviso, si perde. Ma Guerreros rimane comunque un buon libro. Il nuovo Gibson legge nelle trame del nostro contemporaneo quel futuro che in realtà è già presente, utilizza i concetti di realtà aumentata e geohacking, un po' di misticismo afro-cino-cubano, traffico d'armi e agenti segreti stanchi e ribelli, per raccontare una storia inusuale e intrigante. E riesce ancora ad essere abbastanza Cyberpunk, quale che sia la nuova accezione del termine se riportata ai giorni nostri. Perchè in pochi anni noi stessi siamo già diventati un po' Cyberpunk come certi protagonisti dei primi romanzi del genere (anni '80): scriviamo su diari digitali, pubblichiamo foto su myspace e video su youtube, giochiamo in rete impersonando soldati o guerrieri o piloti, abbiamo avatar, video-chattiamo con persone che abitano dall'altra parte del pianeta, utilizziamo cellulari (ovvero micro telefoni portatili senza fili sempre collegati al mondo e alla RETE) per sapere dove ci troviamo e per ascoltare musica e per scattare foto, e non ci stupiamo più se anche nostra nonna sa cos'è un megabyte. Se non è Cyberpunk questo...


Nel lettore mp3

Tom Waits - Glitter and Doom (link)
Devildriver - Pray for villains (link)
Them crooked vultures - Omonimo (link)
Cherry popping daddies - Zoot suit riot (link)
Big bad voodoo daddy - Americana deluxe (link)
Slayer - Christ illusion (link)
Megadeth - Endgame (link)
Eagles - Hell freezes over (link)
Ac/Dc - Ballbreaker (link)
Dire Straits - On every streets (link)
Joni Mitchell - Travelogue (link)
Muse - The resistance (link)
Billy Joel - The stranger (link)
Nevermore - The godless endeavor (link)
John Fogerty - Deja vu all over again (link)



Nel lettore dvd

Batman - Il cavaliere oscuro
Un bellissimo film che accidentalmente ha un supereroe come protagosista. Nero come la pece.

Wall-e
Un altro capolavoro targato Pixar. Se qualcuno poteva creare una stora d'amore credibile tra due pezzi di ferro, sono proprio quelli della Pixar.

The wathcmen

Discorso simile a quello fatto per "Il cavaliere oscuro", un film che mi ha sopreso. Non è sicuramente un film per ragazzini.

Il viale del tramonto
A mio parere (e non solo il mio, viste le nomination all'oscar guadagnate nel 1951) un vero capolavoro. Un cadavere racconta come è finito nella piscina di una villa di Hollywood, ed è già un ottimo inizio. Un omaggio al cinema del passato, del muto, quello Von Stroheim, di Cecil de Mille e di Gloria Swanson (la bellissima attrice fotografata da Steichen), tutti ospiti d'eccezione nella pellicola di Wilder.

Cash
Una specie di "Ocean's eleven" in salsa francese... decisamente godibile. Un film francese che non eccede con l'humor (chiamiamolo ocosì) francese, forse è per questo che mi è piaciuto. ;-)

The tracker
Una produzione semindipendente Australiana. 1922. Un aborigeno viene utilizzato come guida dallo sceriffo e da due aiutanti per scovare un altro aborigeno, accusato di aver violentato una bianca, che si nasconde nelle pieghe del deserto australiano. Molto bello, e altrettanto devo dire della colonna sonora di Archie Roach

The international

Traffico d'armi e intrighi finaziari che coinvolgono importanti banche. Niente di straoriginale, ma è un film divertente e ben fatto, e la location prevalentemente europea lo rende diverso dal solito. Divertente la parodia (involontaria?) dei comizi di forza italia ;-)

La banda Baader Meinhof

Perchè gli anni di piombo ci sono stati anche in germania. Interessante, racconta una parte di storia recente che proprio non conoscevo.

La grande fuga
Un grande film di guerra, uno dei miei preferiti. La corsa in moto di Steve McQueen tra le verdi colline germaniche vale da sola il prezzo del dvd :-)

Grindhouse - Planet terror
Robert Rodriguez, pupillo di Tarantino, ha creato un b-movie doc, con belle ragazze, tante armi, virus che trasformano tutti in zombie cannibali e tanto, tanto sangue. E parecchia (auto)ironia. Questa volta l'allievo ha superato il maestro, che con "A prova di morte" (uscito in contemporanea al cinema) mi ha personalmente parecchio deluso. Meno male che si è rifatto con Inglorious basterds.

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

Un capolavoro italiano, del 70, con un Gian Maria Volontè che mette i brividi. La colonna sonora (di Morricone) è splendida.

Oxford murders
Una sorta di Cluedo decisamente ben orchestrato dal regista, dove è l'analisi "logica" dei simboli lasciati dall'assassino, a guidare il protagonista verso la verità. Non banale.

Radio days
Un film nostalgico sull'america degli anni 50, vista dagli occhi di un ragazzino innamorato della radio e dei protagonisti che la popolavano. Un po' una autobiografia romanzata del regista stesso, un po' un omaggio spassionato a quel periodo.

L'onda (Die welle)

Un bel film tedesco. La storia è semplice, ma a mio parere non per forza raccontata in modo semplicistico. L'ossessione per l'appartenenza ad un gruppo, l'esaltazione, il totalitarismo, la violenza. E tutto è partito da una lezione, un test, in una scuola superiore.

Andata e ritorno

Finalmente una commedia italiana ben fatta e divertente. Non vi dico nulla della trama ma fidatevi. (e grazie per la dritta a Curlyz, la DIVORATRICE di film sconosciuti al pubblico ;-) )

The experiment

L'essere umano è debole e feroce, e in condizioni di forte stress psicofisico (pilotato o meno) tutto ciò che di marcio vi alberga dentro tende ad uscirne, con risultati putroppo prevedibili.

Scoop
Cosa succede quando un giornalista è così attaccato ad una notizia, tanto che neppure da morto desiste (in forma di fantasma) dal cercare lo scoop? Vuole smascherare un serial Killer, e la bella (e un po' ingenua) aspirante giornalista - Scarlett Johansson - gli darà una mano. Uno dei film più spassosi che mi siano passati sul lettore ultimamente.

venerdì 20 novembre 2009

Due alberi d'argento

Decisioni difficili da prendere, dure.
Decisioni che si sommano ad altre decisioni. Una somma di incertezze che diventa caos.
Mi chiedo se lo farò, questo passo. Probabilmente è un si, ma bruciare tutti i ponti alle mie spalle è doloroso, forse pericoloso.
Potevo continuare su questa strada, che mi ha dato soddisfazioni e delusioni, ma mai vere sofferenze.
E mi sembra di fargli un torto, a questa strada. Fare un torto a me stesso e a tutto quello che sono stato per più di 10 anni
A quello che ho costruito con le mie forze nel tempo, di giorno e di notte, i sabati, le domeniche... con passione, sempre.
L'emotività sta togliendo ossigeno al cervello, devo prendere fiato.
Mi chiedo se non sono semplicemente un egoista, disposto a sacrificare una parte di me per.. non so bene ancora cosa.

"You can fall for pretty strangers, and the promises they hold" (Romeo and Juliet, dIRE sTRAITS)

Se mi fermo a ragionare, so che probabilmente è il passo giusto da compiere, e dovrei ritenermi anzi fortunato per il fatto che mi venga data questa possibilità... ma se così è, come mai che la vivo così male? E' sesto senso? E' paura? O sono solo paranoie di uno che come me ragiona sempre troppo, nonostante il cervello non sia propriamente un cavallo da corsa?

Coricato sul letto, chiudo gli occhi e cerco di svuotare la mente, di allontanare paure, gelosie feroci e passioni soffocate, anche quella malinconia di fondo che da sempre mi accompagna e che so far parte di me più di quanto vorrei.
Il pensiero vola a cieli azzurri e deserti polverosi, chissà se li vedrò mai?







lunedì 16 novembre 2009

Promemoria

Scrivermi su un foglio di carta un elenco dei "to-do" è una cosa che ho imparato a fare relativamente tardi. Prima vivevo nell'illusione che il mio cervello riuscisse ad immagazzinare tutte le cose da fare, da ricordarsi, i progetti a medio e lungo termine  - sia lavorativi che non - e mi permettesse di organizzarle tutte senza problemi lungo timeline settimanale, mensile, ecc.

Probabilmente ho dato troppo credito al mio cervello, e troppo a lungo. Fatto sta che ora scrivere l'elenco delle cose da fare (e barrarle con gusto quando sono fatte) è diventato l'unico metodo sicuro per essere certo di non perdermi per strada. E sarà contenta mia mamma, che fin da piccolo mi ripeteva sempre "Scrivi!! Che se no poi ti dimentichi". Aveva ragione (dannazione!!!).

Questo domani magari me lo scrivo su carta.

- Urgente! Dare inizio al Piano B. La strada davanti a me è diventata troppo stretta e l'asfalto ha troppe buche, è arrivato il momento di cambiare rotta. Non sarà indolore, purtroppo, ma cuore muscoli e cervello mi dicono che va fatto. E poi, ogni tanto, bisogna dare una scossa alla propria vita no?

- A Roma a Dicembre: decidere una data

- Imparare a cucinare qualcosa di più complicato di wurstel al burro. Anche una pasta asciutta non troppo scotta va bene, per iniziare.

- Riprendere a fare un po' di esercizio fisico. Se il corpo è un tempio, il mio ultimamente è un po' come il partenone: un restauro non gli farebbe male.

- A Colonia a Gennaio per la mostra di design. Birra e design, ottimo binomio.

- Riempire la casa di quelle cose che la qualificano come tale (letto, cucina e box doccia).

- Ricordarsi di fare quel furto alla banca in centro. La maschera di Nixon ce l'ho.

- Riprendere a disegnare/progettare. Ho (ri)scoperto che mi rilassa, quando non è per lavoro.

- Vacanza oltre oceano (aprirò un altro mutuo per poterla fare). California, New Mexico ecc... O New York? Oppure il Canada, o i grandi parchi. Mi dicono che da quelle parti il risotto coi cordyceps lo fanno da dio. 

- Leggere qualche libro di quelli che tanti mi consigliano e io non leggo mai perchè sono un testone. Tipo la biografia di Mao con prefazione di Woody Allen.

- Ascoltare tutti quei dischi che ho archiviato nell'hard-disk esterno e che non ho ancora trovato il tempo&mood per sentire.

- Iniziare a fotografare. Intendo con qualcosa di più professionale di un cellulare. Mi va bene anche una Kodak Fun usata.

- Comprare una tastiera da 70 euro alla Feltrinelli e imparare a suonare il pianoforte scaricando tutorial da internet. E qui siamo alla fantascienza.

venerdì 6 novembre 2009

Pensieri sparsi

 Sto entrando in letargo? Ultimamente non riesco a guardare un film senza addormentarmi a metà... ok che iniziare a guardarli alle 11 non aiuta, però mi secca. D'estate mi devo forzare ad andare a nanna all'una solo perchè alle 7 poi la sveglia suona, altrimenti leggerei e guarderei film fino forse alle 4! Ah quanto mi piace l'estate.
 

Non so quanto durerò stasera, ma considerando che ieri sera sono tornato da Milano - dove ero andato a vedere un concerto - alle 2 di notte, credo non molto. Se tra qualche riga doveste leggere qualcosa tipo "sdkwqewxshk" non preoccupatevi, è che ho scapocciato sulla tastiera.

 

Tisana bollente e un disco di Joni Mitchell, un giusto contrappeso per la serata di ieri (Amorphis e una quantità spropositata di Jack Daniels versato dalla scriteriata -o generosa- barista del locale).

Intanto all tv (accesa col volume a zero) danno Spiderman... non sono un fan del genere supereoistico ma questo film m'è piaciuto parecchio, ricordo che l'avevo visto al cinema.

 

Quando sono stanco e ho sonno, qundi come adesso, il mio cervello tende a organizzare e a passare in rassegna pensieri e riflessioni in modalità più o meno random. Ad esempio:

 

Che senso hanno le biciclette elettriche?! Ok, la stragrande maggioranza delle persone usa bici vere, ma nell'ultimo periodo, dalle mie parti, ho notato un drastico aumento nell'utilizzo di quegli aborti a due ruote che a) sono bruttissime da vedere b) di sicuro non aiutano a restare in forma e c) in termini di velocità non vanno molto più forte di una bicicletta standard portata ad andatura normale.

Il target di riferimento, forse è scritto anche sul manuale di istruzioni, è UNTENTE SOVRAPPESO SVOGLIATO SENZA LA BENCHE' MINIMA OMBRA DI GUSTO. Ma forse non è neppure scritto, uno svogliato non lo leggerebbe, gli danno un cd registrato. No, gli danno addirittura un lettore col cd dentro che parte da solo in prossimità di un utente sovrappeso svogliato senza gusto, così non devono fare neppure la fatica di premere play. Si sa mai che si rompano una falange nello sforzo!

 

Ok, lo dico: ho comprato casa. Un appartamento in una vecchia casa di campagna ristrutturata, che a dirla così fa sicuramente più figo di quello che è, ma a me piace parecchio. 

Deve essere per quello che a settembre, prima del rogito, dormivo 4 ore a notte.

A parte il mututo AD AETERNUM stipulato, l'unico problema che vedo al momento è il ragazzino-scimmia-urlatrice che vive nell'appartamento di fronte. Ad ogni modo, una banana alla stricnina e tutto risolto.

Ora la casa è vuota, come pure il portafoglio. Più avanti, spero il prima possibile, farò qualche lavoro di muratura e poi inizierò a pensare concretamente a cucina, camera da letto, ecc., visto che al momento ho solo preventivi. Oppure risolvo tutto con un materasso ikea e un cucinino da campo :-) E cmq all'Ikea ci devo andare, perchè sono 2 mesi che in ufficio mi si sono bruciate tre lampadine che hanno solo loro e che i maledetti non vendono online!

 

Vorrei vedere i miei più rilassati. Economicamente e lavorativamente non è un bel momento, all'orizzonte non ci sono prospettive rosee e mi devasta vederli così pensierosi...alla loro età dovrebbero raccogliere solo frutti e invece sono li che ancora sono costretti a seminare. Ma la terra è secca e arida. E vorrei fare di più.

 

Rimanendo nell'ambito delle metafore botaniche, più passa il tempo e più mi rendo conto di quanto sia importante innaffiare. Innaffiare ogni passione, ogni rapporto che allacciamo, ogni desiderio, perchè per crescere e vivere il più possibile (visto che l'eterno pare non essere contemplato) hanno bisogno di impegno, e attenzioni, e cure. Poi alcuni rami secchi li si può anche tagliare eh (vedi qualche post fa, sull'"amicizia"), in teoria ne trarranno giovamento gli altri.

Sarà l'ora, ma mi sento molto zen a scrivere queste fesserie. E comunque il mio ficus non sta benissimo. 

 

Ieri sera, al concerto, un tizio con i capelli lunghi quasi a metà gamba e di nero vestito (non che la gamma cromatica media ad un concerto metal sia tanto più ampia del nero/grigio/rosso sangue/al massimo blue-denim), ha scatenato la mia ilarità per il fatto che indossava delle scenograficissime lenti a contatto bianche. Io capisco la moda, capisco che da buon metallaro devi mettercela tutta per sembrare cupo, pericoloso  e quant'altro, capisco gli anfibi al ginocchio e le ragazze vestite con corpetti e pizzo e spalle scoperte a novembre, capisco anche il cicciobombo imbolsito e calvo che si aggirava con passo gommoso per il locale col pastrano 'a la Matrix lungo fino ai piedi.

Ma tu, "ragazzo" quasi quarantenne con le lenti a contatto bianche, piccolo vampiro mancato, sembravi veramente un pistola.

Anche perchè, con tutto il tempo che sei stato al cellulare a scrivere quel messaggio (circa 3 canzoni), il dubbio che con quelle lenti tu non ci vedessi proprio un cazzo è venuto a più di una persona.

 

Più avanti scriverò un post sugli ultimi film visti, ma questo mi preme consigliarlo in anteprima: Inglorious Basterds di Tarantino. Si lo so che ormai è uscito dalle sale e il consiglio arrivo in ritardo, ma appena esce in DVD il mio consiglio è quello di andare di corsa a comprarlo od affittarlo, merita davvero. E no, non è per "Tarantino fans only". Un caro amico che a cultura cinematografica è fermo a Ben Hur è andato a vederlo su mio consiglio ed è uscito dal cinema entusiasta. Avrebbe aggiunto solo una corsa con le bighe ma vabbè, son gusti. Il monologo iniziale vale da solo il prezzo del biglietto.

 

"skeoic eorij òceotr còwoertwieurt lcwkfeskfjd"

domenica 1 novembre 2009

I tumulti "Zoot Suit" - Los Angeles, 1943

zoot-suitIl termine "Zoot suit" indica un tipo d'abbigliamento in voga negli stati uniti nel decennio 1930/1940, indossato principalmente da messicani ("pachucos"), portoricani, italiani e afroamericani.
Eleganti scarpe francesi a punta, solitamente bianche e nere, pantaloni larghi e a vita alta stretti in cintura, giacche molto lunghe e spesso con spalline imbottite, cappello a larghe tese con piuma ornamentale e una lunghissima catena per orologio da taschino che partiva dalla cintura e arrivava fino e oltre il ginocchio.

Una moda nata, si dice, nell'ambiente jazz della Harlem nera verso la fine degli anni 30, per poi diffondersi presso i giovani messicani americani e altre minoranze.


Per intenderci, sono gli abiti che indossavano i cattivi delle novels di Dick Tracy, così come i personaggi di film come The Mask. Probabilmente l'associazione "Zoot-suit/Malavita" è proprio dovuta alla diffusione di quella moda all'interno delle minoranze etcniche dell'America di allora, visto che storicamente il malaffare è proprio in quegli ambienti sociali che tende a svilupparsi.

La foto che vedete qui a fianco, che testimonia comunque la diffusione anche nell'ambiente musicale, è quella di un giovanissimo Cab Calloway in un completo Zoot candido.

Nel 1943, in piena seconda guerra mondiale, una serie di tumulti scoppiati a Los Angeles prese il nome di "Zoot suits riot". Gli scontri, anche molto violenti (ci scappò più di qualche morto) furono tra marinai e marines bianchi di stanza in quella città e i giovani pachucos messicani-americani, ma vennero prese di mira alche le altre minoranze, giusto per non scontentare nessuno.

Quegli abiti lussuosi, portati per le vie dalla città dai già non ben visti pachucos, sembravano agli occhi di quei marines un affronto alla patria e alle difficoltà economiche che il paese stava passando a causa della grande guerra.
Questo mix di patriottiche intenzioni e razzismo ha portato all'esplosione della "Zoot Suit Riot". Ronde di marines entravano nelle case, nei locali e nei cinema frequentati da messicani, neri e filippini, per trascinarli in strada e malmenarli "with a sadistic frenzy", come racconta un testimone oculare - un giornalista - dell'epoca.

I giornali incolpavano i pachucos e la polizia se ne stava con le mani in mano, fino a quando l'esercito stesso, per fermare una situazione che stava diventando sempre meno controllabile, decise di confinare tutti i militari nelle caserme e rendere Los Angeles una zona off-limits. Ciò nonostante, l'esercito definì la posizione dei marinai coinvolti nei tumulti come di "autodifesa".

Ho scoperto questa  storia dopo aver ascoltato qualche tempo fa la canzone "Zoot suits riot" dei Cherry Popping Daddies, una band che rispolvera le sonorità tipiche dello swing tra gli anni 30 e i 50.
Il testo della canzone mi aveva incuriosito e ho quindi cercato di scoprire qualcosa di più.

Chi è che sussurra tra gli alberi?
Sono due marinai e sono in congedo
Tubi, catene e fendenti,
Chi è il tuo paparino? Sono io.








p.s: si ringrazia sentitamente wikipedia e qualche altro sito che adesso non ricordo.

p.p.s: Questi Cherry Popping Daddies sono davvero bravini, ma se vi piace il genere c'è un altro gruppo veramente in gamba, e musicalmente secondo me anche più raffinato: si chiamano Big bad voodoo daddy (si, daddy anche loro, deve essere una mania).

Questo è un pezzo tratto da Americana, il loro primo album se non sbaglio. Ottima musica e un video divertente ;-)

Mr. Pinstripe Suit - Big bad voodoo daddies