domenica 30 dicembre 2007

Un ultimo post...

Una cara amica mi ha ricordato di un bellissimo "brandello" di uno dei libri elencati nel post precedente.
Si tratta del libro di King, e in particolare del racconto dal quale è stato tratto il film "Stand by me".

Stephen King - Stand By Me


"[...] Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, poichè le parole le immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finchè erano nella nostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è più che questo, vero?
Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov'è sepolto il nostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i nostri nemici sarebbero felicissimi di portare via. E potremmo fare rivelazioni che ci costano per poi scoprire che la gente ci guarda strano, senza capire affatto quello che abbiamo detto, senza capire perchè ci sembrava tanto importante, da piangere quasi mentre lo dicevamo.
Quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti, ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare."


A presto,
Derek

sabato 29 dicembre 2007

I libri di Derek 2007

Stavo guardando la mia libreria ikea e mi dicevo "però, è bella piena eh?!"
C'è il ripiano dei CD che ha stranamente ancora un po' di posto libero, quello dei DVD è pieno, anzi sto addirittura facendo la seconda fila (che mi renderà impossibile raggiungere la prima, ma tant'è...)
.
E anche il ripiano dei libri è bello zeppo... Sono solo quelli letti negli ultimi anni, gli altri sono stati archiviati in soffitta, dentro grossi scatoloni, in attesa di una libreria più grande.
Mi sono messo a leggere i titoli, ed ecco una lista (non una classifica) di quelli che mi sono piaciuti di più. Quasi tutti letti nel 2007, da qui il titolo del post :-)

Arthur Golden - Memorie di una geisha:
Credevo fosse una palla incredibile di romanzone "rosa" e invece l'ho trovato fabuloso

Arthur Schopenhauer - L'arte di insultare & L'arte di ottenere la ragione:
Due piccoli manuali davvero divertenti, e conditi dalla solita arguzia del filosofo

Ernest Hemingway - Fiesta:

 Europa di inizio secolo e un gruppo di ricchi "amici" votati in qualche modo all'autodistruzione. Bellissimo

Ernest Hemingway - Per chi suona la campana:

Un capolavoro. Ambientato in spagna durante la guerra franchista.

Fabio Volo - Un posto nel mondo:

Simpatico, davvero. Si vede che è scritto da uno che per lavoro non fa lo scrittore ma tutto sommato è godibile. Per un trentenne è quasi impossibile non rivedersi in certe situazioni tratteggiate dall'autore.

Giorgio Faletti - Io uccido:
E' il primo di Faletti che leggo, e devo dire che a parte qualche caduta qua e la mi è piaciuto. Non è da tutti "reinventarsi" come ha fatto lui, e scrivere un romanzo di questo tipo richiede davvero parecchi sforzi. Complimenti

H.P. Lovecraft - Racconti - Oscar mondadori, 4 libri:
Non amo tutto l'horror, ma qui siamo di fronte al genio. Anche se scritti agli inizi del vecchio secolo, o forse proprio per questo motivo, i suoi racconti sono intensi, originali e riescono ad inquietare senza per forza ricorrere allo splatter.

Jack Kerouac - Sulla strada:
Ne ho parlato da poco. Un libro formidabile, il famoso "manifesto della beat generation", ma anche faticoso da leggere, richiede davvero impegno. Ma ne vale la pena!

James Ellroy - American Tabloid:

L'america degli anni 50/60 raccontata da uno dei più grandi giallisti e scrittori "neri" credo di sempre. Davvero bello bello bello in modo assurdo. Violento, complesso, intrigante e con uno stile riconoscibilissimo, lo stile Ellroy :-)

James Ellroy - L.A. Confidential:

Un altro capolavoro di Ellroy. Los Angeles, anni 40, poliziotti corrotti, sesso, Hollywood, eroi imperfetti. Amo quest'autore. Ah, ci hanno fatto anche un bel film anni fa!

Luther Blisset - Q:
Un bellissimo romanzo storico ambientato nel 1500 e rotti, in piena riforma protestante. Il protagonista, un anabattista, viaggia per tutta l'europa, cambia nome infinite volte e combatte la sua battaglia contro il potere della chiesa fino allo scontro finale col nemico giurato di sempre, una spia agli ordini del Papa.

Max Gallo - La notte dei lunghi coltelli:
Una sorta di cronaca romanzata degli avvenimenti che portarono, nel 1934, all'uccisione per mano di Hitler, Goering e Himmler, dei vertici delle Sturmabteilung.

Stefano Benni - Saltatempo:
Un bellissimo romanzo, surreale quanto basta, che racconta la vita di un ragazzino che cresce nell'italia a cavallo tra i 50 e i 60. Che detto così sembra niente di che, e invece...

Stephen King - Stagioni diverse (Stand by me):
Amo King, anche se ho qualche riserva su alcune ultime sue fatiche letterarie. Ma questa raccolta è favolosa, e il racconto più bello è forse "il corpo", dal quale è stato tratto il film Stand by me, ricordo di un'estate. E no, non è un horror. E' un racconto che tratta i temi dell'infanzia, dell'amicizia, dell'avventura, e lo fa in modo sorprendentemente dolce (soprendentemente per chi non conosce King hehe)

Umberto Eco - Baudolino:
Eco è un genio, non ci piove. Ma non è detto che un genio sappia anche scrivere e divertire, mentre lui ci riesce. E' un romanzo storico che narra le vicende di questo Baudolino (siamo attorno al 1200) un popolano come tanti, che riesce grazie alla sua fantasia e destrezza con le lingue a diventare prima consigliere ed amico di Federico Barbarossa e poi...

Umberto Eco - Il nome della rosa:
Riletto per la seconda volta, fantastico. Un poliziesco ambientato in una abbazia attorno a 1300. Alcuni frati che muoiono, una biblioteca misteriosa, e un frate francescano Inglese che ricorda Sherlock Holmes assieme a un benedettino che ricorda Watson, cercano di scoprire il colpevole. Stu-pen-do

Woody Allen - Effetti collaterali:
Sarà un ebreo nevrotico e complessato, ma mi fa morire. Anche quando fa il serio (Avete visto Match-Point? No? Guardatelo)

venerdì 28 dicembre 2007

Un appuntamento al buio


appuntamento al buioOggi ho ricevuto un invito a cena da un caro amico. Di solito se non ho impegni accetto, anche se con qualche riserva, fondamentalmente di carattere culinario: prepara spesso piatti improbabili e dai gusti decisamente.. non gustabili.

Le cose sono migliorate un poco da quando si è sposato, ma neanche troppo visto che ai fornelli vuole starci sempre lui!
Ad ogni modo, questioni culinarie a parte, stavolta ho rifiutato. Abita a una trentina di km da qui, c'è una nebbia che si taglia col coltello e a dirla tutta ho voglia di guardarmi un film in totale relax a casa!


Però averlo sentito mi ha portato alla mente un increscioso episodio risalente ad un paio di anni fa, e che vede coinvolti me, lui, quella santa (o pazza) donna che è ora sua moglie, e una ragazza sconosciuta.


Diciamo che era quel periodo dove il mio amico voleva farmi da agenzia matrimoniale. Visto che lui aveva trovato da poco la nuova fidanzata, non riusciva probabilmente a concepire il fatto che io non l'avessi, e per sistemare questa situazione per lui insostenibile provava con ogni scusa a "sottopormi" amiche e conoscenti.


E, per come sono fatto io, questo approccio che potrei definire con "conoscenza coatta di individui a caso" non è che sia proprio il massimo.


Quella sera il mio amico mi ha però trascinato in una trappola, dicendomi che a cena ci sarebbe stata un po' di gente, fornendomi accortamente informazioni plausibili su chi sarebbe venuto ecc. E ci sono cascato.


Questo è più o meno quello che è successo


Derek: Ue ciao G, come va? To, metti in frigorifero questa bottiglia, col dolce deve essere eccezionale


G: Oh grazie, la metto subito. Dai entra e togliti la giacca, gli altri stanno arrivando


Derek: Ok.


Entro e vedo un tavolo apparecchiato alla bell'e meglio, ricoperto da vassoi di tartine, ciotole con patatine, bottiglie di vino e bibite.
L'apparecchiatura era fuorviante, non si capiva quanti posti fossero stati preparati. Da qualche parte nel mio cervello una vocina diceva "4, sono 4 posti e basta cazzo, E' UNA TRAPPOLAAAAA"


Dovevo ascoltarla quella vocina, e invece ho visto i fonzies e non ho più capito niente.

Dopo qualche minuto arriva la ragazza di G.


Derek: Heila M, ciao!! Quanto tempo... allora, come va col tuo nuovo ometto, ti fa arrabbiare o lo stai tenendo in riga?


M: Hehe... he. No dai. (questa è stata più o meno la sua risposta. Sapete, era molto timida allora)


Derek: Beh, allora, ma i ragazzi arriveranno mica alle 10! Mi sa che il risotto tra poco sarà cotto e...


G: Beh dai, ti dico come stanno le cose. In verità stasera i L., A. e M. non ci sono. La cena con loro è la settimana prossima. Stasera invece viene una mia amica, S.


Derek: No dai cazzo, ma lo sai che a me...


G: ma dai, che problema c'è! Conosci una persona nuova, mica è detto che ci devi andare a letto subito no?


Derek: Non è questo il punto G, ziocantante, è che...


Non finisco la frase: G. Mi prende per il braccio e mi tira da una parte, lontano dalle orecchie della sua futura moglie


G: 'scoltam chi [Trad. dialetto locale: "Ascoltami un po'"], questa qua è una gran gnocca credimi. Ed è pure scrittrice! Cioè, non proprio. Lavora come assicuratrice ma scrive delle cose per conto suo e ha già pubblicato un racconto. E poi era scout con me ed è anche troppo simpatica. Ti fidi di me?!


Guarda se la sua ragazza sta origliando. No, via libera. Fa la faccia da cospiratore


G: E la sai una cosa? ha due tette così, secondo me è una quarta abbondante, sicuro.


Non sapevo se mettermi a ridere, incazzarmi o cosa


Derek: Scolta G. so che fai tutto questo per il mio bene, ma vedi, non credo sia la strada giusta...


G: Ma che cazzo dici, tho detto che è una gnocca da paura e ha due tette così e fai il difficile?


Derek: G, per quanto possa sembrarti impossibile, per me le dimensioni delle tette non sono un fattore determinante. E gli scout mi sono sempre stati sul cazzo, tu sei quasi una eccezione.


G: Senti, la tua ex era messa bene mi pare. E anche la tua ex ex, quindi non venirmi a raccontare cazzate sul "fattore determinante"


Derek: G pensala come vuoi, fatto sta che mi stai mettendo in una situazione del cazzo nella quale non vorrei assolutamente essere, e anche se le tue motivazioni erano nobili..


Suona il campanello. G va ad aprire


Derek: questa me la paghi G, ah se me la paghi!!!


Entra lei. Una ragazza appariscente, lunghi fluenti capelli rossi, minigonna e tacchi. Un po' timida forse. Gli attributi descritti da G c'erano tutti, nulla da obiettare. Però avrei voluto teletrasportarmi su plutone ugualmente.


G: S, ti presento Derek.


S: Ciao Derek, piacere


Derek: Il piacere è mio (sorridevo ma avrei voluto strangolare G, letteralmente)


G: Forza ragazzi, è pronto il riso, a tavola!


E così, eccomi al mio primo appuntamento al buio. Forzato.


Si è cenato, discusso del più e del meno e anche riso abbastanza... tutto sommato credevo peggio, sembrava una tranquilla serata in amicizia come tante altre. Ma mi illudevo.


Sul tavolo a fine cena, ancora prima del dolce, c'erano 2 bottiglie di vino rosso finite e una poco più che a metà, ed eravamo in 4. E la ragazza d G. è quasi astemia.


I conti son presto fatti, G e S erano amabilmente brilli, mentre M era solo allegra. A lei basta poco per sentirsi le gambe molli.


Io ero l'unico lucido, o comunque sufficientemente lucido per rendermi conto della piega grottesca, surreale, che stava prendendo il tutto.


M si alza e dice: ragazzi, io vi saluto che domattina mi devo alzare presto. Ciao!



Dentro di me pregavo che rimanesse, capivo che rappresentava in qualche modo il baricentro dell'equilibrio instabile della situazione. Se ne andò. E l'equilibrio, scusate il termine, andò a farsi fottere.


G: (guardando con gli occhi lucidini color lambrusco me e S, seduti dall'altra parte del tavolo) Beh, allora?


Derek: Eh allora mi sa che è un po' tardi anche per me, la giacca dove l'hai...


G: nono, siediti dai, dicevo... cioè, allora? Vi baciate si o no?!


Ragazzi, questa frase sembra presa da uno di quei vecchi telefilm, "Ai confini della realtà", e invece era reale.


Derek: Cosa?!? Va la, va la, mi sa che G ha bevuto un po' eh S, cosa ne dici?


Mi giro verso di lei e mi sta sorridendo un po' bevuta e un po' gattona...


Mi rigiro verso G, allibito.


G: Vedi, sei tu che trascendi sempre la norma... essù baciatevi dai. Se vuoi mi giro così non ti senti osservato.


A questo punto anche plutone sarebbe stato troppo vicino, vi giuro!!!


Mi giro di nuovo verso di lei ed era a non più di 20 cm da me con le labbra protese. L'intenzione era inequivocabile.


Non sapevo cosa fare, avrei voluto mandare a quel paese tutti ma mi dispiaceva per lei, mi sembrava una buona ragazza, ubriaca e un tantino "invadente", ma buona.


Ma non potevo baciarla, su dai, ma neanche alle scuole medie succedevano cazzate così. E poi bacio chi mi pare (e piace soprattutto), mica a caso, cazzo!


E così le ho messo un braccio attorno alle spalle, ruotandola delicatamente per deviare la traiettoria delle sue labbra, e dicendo a G che era ancora girato: Senti un po' G, magari per il bacio facciamo la prossima volta, non sarebbe galante baciare una ragazza al primo appuntamento no?


G Si gira, con la faccia di chi ce l'ha messa tutta per fare una buona azione ma che alla fine non ce la fa e dice: Ok dai, ma non sai cosa ti perdi!! (e fa l'occhiolino a lei).


Quella serata me la ricorderò per sempre, credo sia stata una delle più imbarazzanti e grottesche situazioni che abbia mai vissuto!


Chissà, forse quella ragazza non mi sarebbe piaciuta a prescindere, anche se l'avessi incontrata per caso (di solito sento una scintilla, o un rimescolio alla base dello stomaco, o un tuffo al cuore... con lei nulla di tutto ciò, con sommo dispiacere del mio premuroso amico), ma l'incontro a casa di G quella sera è quanto di più lontano possa esserci dall'idea di romanticismo, o almeno dalla mia idea di romanticismo.


Da quel giorno il mio amico ha pressoché smesso di presentarmi amiche e conoscenti. Ogni tanto ci riprova, ma a quel punto gli ricordo la "tremenda serata" e a quel punto alza le mani, affranto, e se ne va come il tenente Colombo quando esce di scena.


Scozia a Dicembre

La mia piccola sorellina abita lassù in Scozia da qualche anno, quasi tre. E un paio di settimana fa, assieme ai restanti 3/5 della famiglia, sono andato a passare qualche giorno da lei.

L'ultima volta che ero andato in Scozia non avevo visto poi molto, e ho pertanto deciso che era d'obbligo "vivere" un po' di più questi favolosi luoghi.
L'inverno non è forse la stagione più adatta per visitare la Scozia, il clima è diciamo "sufficentemente rigido", e piove sempre. E quando non piove nevica. Oppure tira vento peggio che a Trieste.
Ma forse è stato meglio così.. la forza degli "elementi" ha reso ancor più emozionanti i paesaggi che abbiamo visitato.
E così, dopo un paio di giorni passati tra Glasgow ed Edimburgo, via per strade e stradine in direzione Inverness, la "capitale" delle Highlands.

Alla fine del viaggio  (che ho vissuto da semi-malato per tutto il tempo, facendo colazione con aulin e vitamine), dopo quasi 1000 chilometri percorsi a tempo record , eravamo tutti stremati, ma vi assicuro che ne è valsa la pena!

Glasgow by night #1


Glasgow by night #2


Glasgow by night #3



Il castello di Edimburgo


Edimburgo



Edimburgo - Castle by night


In viaggio, fiangheggiando Loch Lomond e milioni di altri laghi


Stazione di servizio e market - Poi le Higlands e il nulla :-)


Un lago tra i millemila laghi scozzesi


Desolazione: chissà com'è contento il postino di questi qui...


Highlands #1


Highlands #2


Vicini a Fort William, direzione Inverness



Inverness - Fiume Ness



Le rovine di Elgin


Benvenuti a Twin Peaks



Nel nulla, nel cuore delle Highlands



Sempre nel nulla. Almeno 80 km di nulla



Le scogliere vicino a Stonehaven


Il porto di Stonehaven


Castello di Dunnottar #1


Castello di Dunnottar #2


Scogliere e mare del nord #1



Scogliere e mare del nord #2


Scogliere e mare del nord #3 (Sembra la pubblicità del Rockford :D)

mercoledì 26 dicembre 2007

[Racconto] La fuga

Nota: questa è la seconda revisione del racconto. La prima mi piaceva ma non mi convinceva fino in fondo. Prima ho ascoltato i consigli di mio fratello e di alcuni amici, e poi ho fatto di testa mia come sempre, ma ora mi convince molto di più.
Riporto alla fine il commento che la pregevole CurlyzTerron aveva scritto sul vecchio post... ;-)


nyc
La Fuga


[ Esterno, New York. 22 Dicembre, ore 19. Quattordicesima strada. C'è aria di Natale. Stanno cadendo i primi fiocchi di neve della stagione, le luminarie sono accese, e le luci calde dei negozi inondano i marciapiedi affollati. ]

Uomo (pensa): Dannazione che freddo. E mancano ancora 4 isolati. Ma perché io? Lo sapevano che oggi pomeriggio avrei dovuto prendere il volo per Parigi, che senso ha bloccare me quando uno qualsiasi dei loro tirapiedi poteva benissimo fare il lavoro?

[ Mentre cammina l'uomo osserva la folla che gli viene incontro. Una robusta signora un po' avanti in età cammina a passo decisamente spedito, quasi correndo. Tiene per mano un bimbo di circa 6 anni, e nell'altra una grossa borsa straripante di regali ]


Uomo (pensa): Vecchia patetica grassona. Guardala come si affanna per raggiungere l'autobus prima che riparta, con la fronte imperlata di sudore, rallentata dalla stupida zavorra di quei regali inutili e da quel piccolo impiastro di suo nipote.
E tutto per cosa? Con ogni probabilità tra pochi anni la sbatteranno in un fetido ospizio, il caro nipote andrà a trovarla solo per riuscire a strappare qualche centinaio di dollari dalla sua misera pensione per potersi procurare del crack e lei nel giro di poco creperà, sola, triste e abbandonata.

E pensare che potrei risparmiarle tutto questo dolore con così poco, davvero così poco...


[ L'uomo continua a camminare verso la sua meta. ]

Ancora un isolato e sarò arrivato. Il palazzo chiuso per restauri all'incrocio con la terza, vicino alla metro. Decimo piano. Attenzione, l'ascensore non va. Ottimo.

E mi chiedo ancora perché hanno scelto me. Cazzo, io non faccio queste cose da anni... io lavoro dall'alto, di precisione, nell'ombra. Sono un cecchino dannazione, non un fottutissimo macellaio.

E' sempre così con gli Italiani... Usano chili di tritolo per uccidere un coglione davanti a casa, rischiando di far saltare in aria tutto il vicinato, e quando basterebbe un picchiatore e  una vasca d'acido chiamano un cecchino. Coglioni.
Ma almeno pagano bene. Per meno di diecimila non mi sarei mosso. Ne hanno offerti ventimila. Mi sono mosso.
Con i cinesi mi trovo molto meglio, loro si che sanno riconoscere la professionalità e il valore di una persona. I migliori però sono i russi... con loro si fanno veri affari d'oro. Adoro Mosca! L'adoro, veramente!

[ Mentre pensa, l'uomo raggiunge la meta. Il palazzo è vecchio e grigio, con impalcature sui due lati visibili dalla strada. Le finestre sono nere orbite vuote. La neve cade più fitta ora. L'uomo entra dalla porta di servizio, grazie alla chiave che i suoi committenti gli hanno fornito. Accende le luci di emergenza. Sale le scale. ]

Uomo (pensa): Queste scale sono un supplizio. Quando arriverò lassù sarò così stremato che non avrò più voglia di far fuori quel disgraziato.
Devo ricordarmi di chiedere a Josh perché il decimo piano, per quale masochistico motivo hanno portato il figlio di Benetti fino lassù. E perché l'hanno lasciato solo per più di 24 ore, cazzo.
E se si fosse liberato? E se fosse addirittura già scappato? Potrebbe essersi calato lungo le impalcature, e... Beh, se così fosse, col cazzo che lo ritrovano. Ah!

[ Raggiunge il decimo piano. Si appoggia al muro alcuni secondi per riprendere fiato. ]

Uomo (pensa): Non si sente nessun rumore. Vuoi vedere che lo stronzo si è liberato sul serio?

[ Estrae la pistola, si affaccia sulla stanza dove dovrebbe essere tenuto il figlio di Benetti. Non ci sono porte. I muri sono tutti a pezzi e "decorati" con scritte oscene e pseudo-murales di pessima fattura.
Entra.
C'è una sedia in mezzo alla stanza. E' rovesciata ma il ragazzo vi è ancora seduto sopra, mani dietro la schiena e caviglie legate alle gambe della sedia stessa con robusto nastro adesivo, lo stesso che gli copre la bocca. O è morto o sta dormendo. Vicino c'è una piccola stufetta a gas. Una fiammella azzurrognola vibra dietro la grata metallica della stufa.
L'uomo si avvicina, vede che il ragazzo respira ancora. Afferra lo schienale della sedia e con un rapido scatto rimette in piedi la sedia col malcapitato ad essa legato. Il ragazzo si sveglia di colpo. Dietro il nastro adesivo cerca di urlare. ]


Uomo (dice): Buongiorno giovanotto! Che si dice da queste parti? Oh, scusa... non avevo notato il nastro...

[ L'uomo ha un sorriso amaro stampato sulla faccia. Rimane in silenzio qualche secondo. Guarda il ragazzo. ]

Uomo (pensa): Avrà 14 anni al massimo. Cazzo, cazzo. Non me l'avevano detto che era così giovane.

[ L'uomo è serio. Guarda il ragazzo negli occhi. ]

Uomo (dice): Sai perché sono qui vero? Se sei "sveglio" quanto tuo padre probabilmente no... ad ogni modo ti do due indizi:
1) sono un uomo cattivo
2) ho una pistola.

Provaci, è facile...

[ L'uomo si gira, e va verso la finestra. Medita. Il ragazzo emette mugolii continui. ]

Uomo (pensa): Merda, non sono un macellaio. Io non uccido persone, io abbatto "bersagli", è totalmente diverso. La mia è un'arte, fatta di studio, preparazione, metodo. E poi dannazione, non ho mai ammazzato ragazzini. Italiani del cazzo, la prossima volta ci venite voi qui a far saltare le cervella a un bambino.

[ L'uomo guarda il ragazzo. E' terrorizzato, e lancia sguardi disperati attraverso la stanza, cercando pietosamente qualche improbabile via di scampo. L'uomo si avvicina e lo fissa negli occhi senza dire nulla. Il ragazzo trema come una foglia. Le fioche luci di emergenza al neon vibrano nella stanza. Si sente il loro ronzio ]

Uomo (pensa):
Alla sua età giocavo a baseball nel campetto della scuola. Felice.
E lui è qui, cosciente del fatto che la sua vita sta per finire (se vogliamo essere precisi, per mano mia), che non potrà mai scoparsi la ragazzina bionda che frequenta il corso di biologia, che non potrà riabbracciare sua mamma e quel coglione di suo padre (che l'ha cacciato in questo guaio)...

Eppure... forse potrei... no, ma cosa mi passa per la testa dannazione. Lasciarlo libero? No, è escluso...

[ L'uomo chiude gli occhi per qualche secondo, e poi si guarda attorno. C'è un tavolo con il piano in metallo. ]

Uomo (pensa): Il bordo è tagliente. Si, sarebbe plausibile! Il ragazzo avrebbe a tagliato il nastro che gli legava le mani dietro la schiena sfregandolo su questo bordo, riuscendo a liberarsi poi del tutto e finalmente scappare dal palazzo. Il nastro è molto resistente ma quelle teste di cazzo l'hanno lasciato solo per 24 ore, avrebbe avuto tutto il tempo...

[ Il ragazzo lo guarda, non capisce cosa stia pensando l'uomo, sa solo che non è ancora morto e la cosa sembra già tranquillizzarlo. ]


Uomo (pensa): Sarebbe una soluzione perfetta, nessuna prova contro di me, e gli italiani se la prenderanno solo con i 2 cretini che hanno rapito il ragazzo per poi abbandonarlo qui in questo palazzo in attesa che arrivassi io.

Non potrà uscire la porta di servizio, io sono l'unico a parte loro ad avere le chiavi. Dovrà per forza di cose scendere usando le impalcature...




[ L'uomo si avvicina alla finestra e osserva le assi di legno e le travi che le sostengono ]


...che non sono in ottime condizioni ma tutto sommato dovrebbero reggere il suo peso. Una volta raggiunta la strada sarà salvo. Ci sono un paio di poliziotti dall'altra parte della strada. Gli basterà correre da loro.

[ L'uomo è serio, e piano piano si porta al centro della stanza. Il ragazzo ora è confuso, e segue i suoi movimenti. I suoi occhi implorano una spiegazione. ]


Uomo (pensa): Già, già... perché no? Perché non farlo, perché non combinare una volta tanto una buona azione? Una goccia nel mare di dolore e odio che ho alimentato nel corso della mia vita... E in fondo è anche Natale, la tradizione vuole che siamo tutti più buoni e... perché no?


[ L'uomo chiude per un attimo gli occhi. Quando li riapre sta sorridendo. ]

Uomo (dice): Beh, perché NO!

[ BANG. Un boato rompe il silenzio tremolante della stanza. Il proiettile colpisce il ragazzo proprio al centro della fronte. L'impressione di attonita incredulità sul volto. La sedia si ribalta all'indietro, e scivola per quasi mezzo metro. ]

[ L'uomo estrae un fazzoletto immacolato, col quale pulisce la canna dell'amata Desert Eagle, e sorride sardonico. ]

Uomo (dice):
Fanculo, a me il Natale è sempre stato sul cazzo.

[ Stacco di scena. Inquadratura dall'alto. Esterno. Si vede l'uomo uscire dal palazzo dalla stessa porta dalla quale era entrato. Ora nevica fitto. Si incammina. Le sue orme si mischiano a quelle della folla che inonda i marciapiedi della Quattordicesima strada. ]




Commento di CurlyzTerron:
cazzarola....avevo già in mente lo sguardo di gratitudine che il ragazzo, prima di uscire dalla stanza, avrebbe lanciato al suo salvatore...ma che ce voi fà..io sono una romanticona!!! :-D

venerdì 21 dicembre 2007

Mi sento un re...

king
Ho appena finito "Sulla strada" di Kerouac. Perchè mi sento un re?! Perchè l'ho finito dopo MESI e MESI di faticose letture notturne, ho sudato tanto quanto Dean e Sal in perenne affannoso e disperatamente liberatorio viaggio attraverso gli Stati Uniti e oltre. E' stato faticoso, mai ho impiegato così tanto a leggere un libro. Ma alla fine ho vinto, l'ho finito, e ho deciso di autoincoronarmi Re.

p.s: la cosa strana è che il libro è davvero un capolavoro, Kerouac ha uno stile favoloso, pazzesco... rimane quindi un mistero il perchè ci abbia messo così tanto tempo ad arrivare a pagina 379 hehe!

p.p.s: Curlyzina, visto allora come mi sta bene il mantello? :-P

martedì 18 dicembre 2007

L'ultima notte di Beethoven


In ogni vita,
è stato detto,
giunge il momento di unirsi ai morti
di ammettere che non vi è una seconda possibilità
e unirsi dunque alla morte nell'ultima danza


attraverso la stanza, l'eternità
fino al momento finale.
E nell'oscurità prenderle la mano
Accettare che è giunto il tempo di sposarla.

Non so cosa sto pensando
Perchè tutto ciò che vedo è il suo ghigno
Mefistofele


Devo trovare una risposta
Perchè non può essere quella nelle parole di
Mefistofele


Viene un tempo in cui devi decidere
Cosa della tua vita è reale
Quali cicatrici lascerai vive
E quali invece pensi di curare


Ma posso io giocarmi questa notte
e tutto ciò che sono
Posso io cancellare la mia vita,
o restare qui e dannarmi in eterno?


Tutte queste cose sono ora davanti a me
Morte senza fine o gloria senza tempo
In questa notte di fantasmi che tornano
Alla luce di questi ponti che bruciano.

E' una passabile, spero, traduzione di uno stralcio della canzone "Mephistophele's Return", tratta dall'album Beethoven Last night, della Trans Siberian Orchestra (2000)


venerdì 14 dicembre 2007

Un regalino natalizio


Siamo vicini a Natale... c'è chi lo ama, c'è chi lo odia, c'è che si sente più triste che in altri periodi e chi è al contrario felicissimo.
E ci sono anche quelli dal sorriso e dai modi ipocriti, che non credono in nulla, che vedono il natale come o peggio di qualsiasi altro giorno dell'anno, ma che comunque non perdono l'occasione di rivolgerti falsi e odiosi sorrisi e pietosissime frasi "benauguranti".

Se fossi realmente coerente con me stesso, un inguaribile  San Tommaso diciamo, dovrei trovarmi tra quelli che reputano il natale un giorno come un altro. Eppure mi trovo a guardare le luminarie per le strade col sorriso sulle labbra. E a provare uno strano, piacevole calore nel vedere l'albero di Natale preparato con amore da mia mamma nel salotto di casa.
E a divertirmi io stesso nell'addobbare il piccolo albero di Natale in casa della mia sorellina pochi giorni fa, su in Scozia, assieme a lei e con mio fratello che scattava le foto a ripetizione per immortalare il momento.

A prescindere dal discorso religioso, è inegabile che il Natale sia alla fine un simbolo per credenti e non: esclusivamente consumistico per alcuni, spirituale per altri, una via di mezzo tra i due per la maggior parte di noi.

Penso che nel mio caso sia diventato, negli anni, un semplice ma allo stesso tempo potentissimo simbolo di calore e amore famgliare... ed ecco perchè sorrido quando vedo le luminarie e gli alberi di natale e le candele rosse e il vischio...

Ad ogni modo, non c'è Natale senza regalo, e quindi ecco un "regalino" per chi vorrà gustarselo.
E' un corto d'animazione della Dreamworks... bellissimo e decisamente a tema col post. Questa è la versione in italiano (purtroppo non si sente benissimo).
Più sotto c'è invece quella in inglese, con audio e video decisamente migliori, e anche più spassosa secondo me :-)

 



 


 This is the english one ;-)



 

lunedì 3 dicembre 2007

Ex fidanzate e... test psicologici

Chapter One: The ex girlfriend
Oggi mentre passeggiavo davanti ad uno dei centri commerciali della zona, ho incrociato la mia ex. Era parecchio che non la vedevo, e ho finalmente risposto alle domande che mi sono fatto tante volte, soprattutto nei primi tempi dopo il distacco (chissà quali pensieri mi passeranno per la testa, chissà se avrò qualche reazione inconsulta, chissà se mi saluterà... chissà soprattutto se la saluterò!!).

Beh, è passato un po' di tempo, e le reazioni di oggi forse non sono quelle che avrei avuto allora, ma sono soddisfatto dell'aplomb mantenuto nel salutarla, e soprattutto del fatto che poco dopo che è scivolata via dal mio campo visivo.. quasi manco ci pensavo più.
Dico quasi dato che lo stesso scrivere dell'accaduto è di per se prova del fatto che almeno un pelo la cosa mi ha colpito.
Diciamo che tutto quello che potrei dire ora è augurarle una buona vita e sperare di aver lasciato un buon ricordo in lei di ciò che è stato. Per il resto, capitolo chiuso.
Poi mi sono detto "Urka però, è strano: 4 anni vissuti con lei e ora il rivederla... mi lascia così freddo?!" Eppure ricordo bene quanto ho sofferto allora, e andò avanti ancora per mesi e mesi (e mesi ancora)...
La saggia e filosofica conclusione? "Il cervello funziona in modo davvero balzano"

Chapter Two: The Myers-Briggs test
Prendendo un po' spunto da questa profondissima riflessione, e incuriosito da un test fatto da un amico su un altro blog, ho provato a sottopormi pure io a quel test.
E' un test della personalità (si chiama test di Myers-Briggs, molto utilizzato negli USA dagli anni 50 in poi), e devo dire che il risultato mi ha davvero stupito.. nel senso che ci ha preso parecchio, anzi praticamente in toto.
Ah, premetto che io di psicologia non so nulla, quindi psicologi e psicologhe non lapidatemi se troverete qualche scemenza...

Ad ogni modo, questo test individua diverse tipologie di personalità... io dovrei essere un INFJ Consigliere




Il Consigliere
I
ntroversion iNtuition Feeling Judging


Gli INFJ sono contraddistinti sia dalla loro complessità di carattere che dall'insolita ampiezza di gamma e profondità dei loro talenti. Fortemente umanitari in apparenza, gli INFj tendono ad essere idealisti, ed a causa della loro preferenza J per la chiusura ed il completamento, sono generalmente "operativi" oltre che sognatori.


Gli INFJ sono profondamente preoccupati per le loro relazioni con gli altri individui, nonché per lo stato dell'umanità intera. Infatti, a volte vengono considerati estroversi perché sembrano così alla mano ed interessati veramente nelle persone. Al contrario, gli INFJ sono veri Introversi, che possono essere emozionalmente intimi e compiaciuti con pochi scelti tra i loro amici di lungo corso, familiari, o "anime gemelle". Anche se istintivamente sollecitano le richieste personali ed organizzative continuamente fatte loro dagli altri, ad intervalli gli INFJ si ritireranno improvvisamente in sé stessi, talvolta lasciando fuori anche i loro intimi. Questo apparente paradosso è una valvola di sfogo necessaria, che dà loro il tempo di ricostruire le risorse spese ed un filtro per prevenire il sovraccarico emotivo a cui sono suscettibili come inerenti "donatori". Come schema di comportamento, è probabilmente l'aspetto che più confonde gli estranei del carattere enigmatico degli INFJ, ed è quindi il più spesso frainteso.


In parte a causa della prospettiva unica prodotta da questo alternarsi tra distacco e coinvolgimento nella vita della gente attorno a loro, gli INFJ possono avere le intuizioni più significative tra tutti i tipi sulle motivazioni degli altri, nel bene e nel male. Il fattore che più contribuisce a questo dono inquietante, comunque, sta nelle abilità empatiche spesso trovate negli F, che sembrano essere particolarmente intensificate nel tipo INFJ. Questa empatia può servire come classico esempio della natura a doppio taglio di certi talenti INFJ, dato che può essere talmente forte da causare disagio o dolore in situazioni negative o stressanti.


Gli INFJ sono portati a parlare in modo fluente le lingue ed hanno facilità di comunicazione, ma di solito il loro animo si esprime più facilmente sulla carta, dato che tendono ad avere forti doti di scrittura. Visto che inoltre possiedono spesso un forte carisma personale, gli INFJ sono generalmente adatti alle professioni "ispirative" come l'insegnamento (specialmente nell'educazione superiore) e nella leadership religiosa. La psicologia e la consulenza sono altre scelte ovvie, ma nell'insieme può essere estremamente difficile catalogare gli INFJ a seconda del loro campo lavorativo. L'esempio migliore di questo si ha nelle attività tecniche, dato che molti INFJ tendono a gravitare verso le arti liberali piuttosto che le scienze. Comunque, una significativa minoranza di INFJ che segue studi e carriere del secondo tipo tende ad avere altrettanto successo della loro controparte T, dato che è l'iNtuizione -- funzione dominante del tipo INFJ -- che governa l'abilità nel capire la teoria astratta ed implementarla creativamente.


A loro modo, gli INFJ sono "costruttori di sistemi" tanto quanto gli INTJ; la differenza giace nel fatto che la maggior parte dei "sistemi" INFJ è fondata sugli esseri umani ed i valori, piuttosto che sull'informazione e la tecnologia.





Beh, niente male.. altrochè l'oroscopo hehehe... provate anche voi, così mi dite se anche con voi funziona o se con me è stato un puro e semplice caso :D

sabato 1 dicembre 2007

Psycho e gelati!

Ok ok, sarà una cazzata, ma non potevo non postarla hehehe... mi è venuta in mente questa mattina in doccia!



Il legame tra le due immagini? Credo nessuno tranne l'assonanza... I scream (Io urlo) e Ice Cream (gelato) hehe... potevo quindi evitare di scrivere un post sull'argomento, ma quando ho pensato l'immagine di Janet Leigh associata a quella di un gelato alla frutta non ho potuto resistere...