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sabato 30 agosto 2014
Al supermercato
Al supermercato mi sono accorto di essere un po' stanco quando sul cartellone delle promozioni ho letto tonno impermeabile anzichè tonno insuperabile. E per qualche frazione di secondo mi sono pure fatto domande.
Al supermercato davanti a me c'era un bambino mussulmano seduto nel carrello, e ho pensato "Pessima scelta, dove lo nascondi il plastico in un carrello della spesa? Forse forse vicino ai panetti di burro, ma si vede che il colore è diverso...". Comunque gli ho fatto ciao con la mano.
Al supermercato alla cassa della verdura e frutta mi passano davanti tutti, non importa quanto io sia vicino, e non importa se la ragazza che mette i prezzi sui sacchetti mi abbia già visto. Posso essere anche l'unico in fila, ma sta sicuro che non riesco a prendere in mano il sacchetto con le pesche che subito mi si infilano davanti due bambini, una donna incinta, un ristoratore turco e una vecchia. Quasi sempre in quest'ordine.
Al supermercato guardo il contenuto del carrello prima di andare alla cassa, e il più delle volte sembra la spesa di una festa di compleanno di un sedicenne. Mancano solo gli smarties. (Li mangeranno gli smarties i sedicenni oggigiorno?)
Al supermercato sto antipatico alle cassiere. Non mi passano la roba dopo averla registrata in cassa. La appoggiano a tre centimetri dal loro gomito, e io mi devo allungare per riuscire a toccare la confezione con la punta delle dita per farla rotolare fino a me.
Ma porca puttana, lo sai che quel piano inclinato non è uno strano specchio d'acciaio ma SERVE per agevolare lo scivolamento del maledetto vaso di olive fino a ME?
Al supermercato quando passo davanti al banco del pesce, sto male. Quel puzzo mi è insostenibile. Quando capito al reparto formaggi e salumi, riprendo colore. Se poi vicino c'è pane appena sfornato, sorrido come un bambino che riceve i doni di natale.
Al supermercato comprerei tutte le spezie che vedo, ma poi non saprei come usarle. Mi limiterei a sniffarle, quindi mi autoconvinco a lasciarle li dove sono.
Al supermercato le candele di padre pio sono vicino al cibo per serpenti. L'addetto all'esposizione dei prodotti o è un deficiente o un genio, e propendo per la seconda.
Al supermercato oggi ho visto due energumeni con le loro donne al seguito. Venivano dall'est, occhiali da sole avvolgenti, urlavano, spostavano la gente a manate e piazzavano il carrello in mezzo alle corsie con noncuranza e se glielo facevi notare ti fulminavano.
Uno con la faccia butterata, l'altro aveva una cicatrice lunga 10cm sulla guancia.
Li ritrovo al parcheggio, salgono su un fuoristrada enorme, coi vetri semi-oscurati e cromature qua e la.Loro davanti e le donne, meste e silenziose, dietro. Riparati dai vetri grigioneri, gli energumeni tirano fuori da un cassetto qualcosa. Penso possa essere una pistola, della cocaina, anfetamine, o un coltello a serramanico. E invece è amuchina liquida e se la passano tra di loro per pulirsi le mani, sfregandosele vigorosamente e sorridendo felici come due orsetti lavatori. David Lynch, prendi nota.
venerdì 25 luglio 2014
Le associazioni culturali
Le associazioni culturali. Che
mi chiedono di lavorare quasi a gratis, con urgenza, su progetti fatti
da altri che poi hanno abbandonato (forse pagati poco?), fatti anche MALE
ZIOPORCO MA PERCHE' LA GENTE LAVORA COL CULO?! e che ti chiedono che
purtroppo sai, loro possono permettersi di pagare poco perchè CULTURALE e
poi ASSOCIAZIONE e poi anche AMICIZIA, e VALORI, e poi POESIA, e
ASSAGGI DI VINO e INVITI DI OSPITI, ma con spirito di CONDIVISIONE e
PROFONDA AFFINITA'.
Dunque, stavo dicendo.
Associazioni culturali, iniziate un po' a STARMI SULLO STOMACO ma anche e non poco SUL CAZZO, quindi o iniziate a capire che io con AMICIZIA e con CULTURALE, e VALORI e ASSAGGI DI POESIA CON GLI OSPITI CON BARBE BIANCHE e OCCHIALI CON LA MONTATURA FINE non c'entro una sega, e che a fare il barbone sono già bravo da solo senza che mi tocchi diventarlo pure per procura VOSTRA, oppure non andremo molto in la a costruire il nostro FRUTTUOSO RAPPORTO.
Non vi servo perchè ho la faccia simpatica, o perchè me ne frega qualcosa dell'autore libanese di cui parlerete sabato prossimo. Mi avete contattato perchè sono bravo a fare quello che faccio, e se sono bravo lunedì mi portate QUESTI CAZZO DI 800 EURO IN TAGLI DA 100 E 50 e allora posso anche ragionare con voi.
Ma toglietevi di dosso quella faccia offesa perchè se c'è una cosa che mi fa girare i coglioni sono quelli come voi che GIOCANO A FARE GLI INTELLETTUALI tre sere a settimana, arrivano al CIRCOLO DELLA LETTURA in BMW probabilmente dopo aver passato la giornata nascosti in un ufficio a caso del catasto, in provincia o all'ASL a giocare a sudoku, e che poi fanno la FACCIA DEL PENSATORE FERITO quando qualcuno gli ricorda, in un modo o nell'altro, che nel (FOTTUTO*) MONDO REALE, CHI LAVORA VA PAGATO.
CAZZO.
*concedetemi questa licenza USA/Cinematografica.
Dunque, stavo dicendo.
Associazioni culturali, iniziate un po' a STARMI SULLO STOMACO ma anche e non poco SUL CAZZO, quindi o iniziate a capire che io con AMICIZIA e con CULTURALE, e VALORI e ASSAGGI DI POESIA CON GLI OSPITI CON BARBE BIANCHE e OCCHIALI CON LA MONTATURA FINE non c'entro una sega, e che a fare il barbone sono già bravo da solo senza che mi tocchi diventarlo pure per procura VOSTRA, oppure non andremo molto in la a costruire il nostro FRUTTUOSO RAPPORTO.
Non vi servo perchè ho la faccia simpatica, o perchè me ne frega qualcosa dell'autore libanese di cui parlerete sabato prossimo. Mi avete contattato perchè sono bravo a fare quello che faccio, e se sono bravo lunedì mi portate QUESTI CAZZO DI 800 EURO IN TAGLI DA 100 E 50 e allora posso anche ragionare con voi.
Ma toglietevi di dosso quella faccia offesa perchè se c'è una cosa che mi fa girare i coglioni sono quelli come voi che GIOCANO A FARE GLI INTELLETTUALI tre sere a settimana, arrivano al CIRCOLO DELLA LETTURA in BMW probabilmente dopo aver passato la giornata nascosti in un ufficio a caso del catasto, in provincia o all'ASL a giocare a sudoku, e che poi fanno la FACCIA DEL PENSATORE FERITO quando qualcuno gli ricorda, in un modo o nell'altro, che nel (FOTTUTO*) MONDO REALE, CHI LAVORA VA PAGATO.
CAZZO.
*concedetemi questa licenza USA/Cinematografica.
domenica 15 dicembre 2013
La situazione
Dunque.
Punto uno: il mio conto in banca sta come Di Caprio negli ultimi 5 minuti del Titanic. E non accenna a migliorare. Perchè...
Punto due: per motivi di varia natura, tra cui non ultimo quello della mancanza di alternative, ho appena dovuto aprire una attività in un settore che, obbiettivamente, mi fa abbastanza cagare. E già aprire una attività non è mai gratis, mettiamoci poi che si tratta di un settore che con questa crisi è in uno dei punti più neri della sua storia, non credo che il punto uno troverà soluzioni molto presto.
E, come si sarà capito, questi sono momenti in cui improvvise rotture di palle sarebbe simpatico se ne stessero alla larga, ma così fosse non avrei scritto il..
Punto tre: l'auto da qualche giorno fa rumori da galeone dei pirati, con sinistri cigolii all'avantreno. Inizia a sentire sulle spalle i suoi 13 anni e 250.000 km. Non dovrebbero esserci problemi di sicurezza, ma il condizionale usato anche dal meccanico non mi lascia del tutto tranquillo. In sostanza, dovrei cambiare trapezi e sospensioni. Peccato solo per il punto uno.
Punto quattro: La caldaia funziona male, dovrebbe essere cambiata. Ma fino a quando saprò forzare l'arrivo dell'acqua calda usando una pizza surgelata (McGyver sarebbe orgoglioso di me), andrò avanti così.
Punto cinque: ho gli scarichi di casa intasati. Ho usato tutti i disgorganti possibili, dall'idraulico liquido a mister muscolo alla soda caustica pura, fino alla ventosa e allo sturalavandini a molla da 5 metri, cercato in 4 ferramenta e trovato alla quinta. Nulla da fare. Anzi, sembra peggiorato. Volevo evitare di chiamare l'idraulico, ma non ho alternative.
Diciamo insomma che salute a parte, non ne va una dtritta.
Ecco, questa è la situazione.
Ma parafrasando Mel Brooks... potrebbe essere peggio no?
Punto uno: il mio conto in banca sta come Di Caprio negli ultimi 5 minuti del Titanic. E non accenna a migliorare. Perchè...
Punto due: per motivi di varia natura, tra cui non ultimo quello della mancanza di alternative, ho appena dovuto aprire una attività in un settore che, obbiettivamente, mi fa abbastanza cagare. E già aprire una attività non è mai gratis, mettiamoci poi che si tratta di un settore che con questa crisi è in uno dei punti più neri della sua storia, non credo che il punto uno troverà soluzioni molto presto.
E, come si sarà capito, questi sono momenti in cui improvvise rotture di palle sarebbe simpatico se ne stessero alla larga, ma così fosse non avrei scritto il..
Punto tre: l'auto da qualche giorno fa rumori da galeone dei pirati, con sinistri cigolii all'avantreno. Inizia a sentire sulle spalle i suoi 13 anni e 250.000 km. Non dovrebbero esserci problemi di sicurezza, ma il condizionale usato anche dal meccanico non mi lascia del tutto tranquillo. In sostanza, dovrei cambiare trapezi e sospensioni. Peccato solo per il punto uno.
Punto quattro: La caldaia funziona male, dovrebbe essere cambiata. Ma fino a quando saprò forzare l'arrivo dell'acqua calda usando una pizza surgelata (McGyver sarebbe orgoglioso di me), andrò avanti così.
Punto cinque: ho gli scarichi di casa intasati. Ho usato tutti i disgorganti possibili, dall'idraulico liquido a mister muscolo alla soda caustica pura, fino alla ventosa e allo sturalavandini a molla da 5 metri, cercato in 4 ferramenta e trovato alla quinta. Nulla da fare. Anzi, sembra peggiorato. Volevo evitare di chiamare l'idraulico, ma non ho alternative.
Diciamo insomma che salute a parte, non ne va una dtritta.
Ecco, questa è la situazione.
Ma parafrasando Mel Brooks... potrebbe essere peggio no?
mercoledì 30 ottobre 2013
Riflessioni
Affascinante.
Sulla palla destra ieri sera c'era un temporale, per dire.
mercoledì 21 agosto 2013
dIREsTRAITS [Spitting Image, Making Nice Curtains, parodia e cover di Money for nothing ]
Lo so, è da parecchio che non scrivo... giornate e serate troppo piene di altro, e che non mi lasciano ne' il tempo ne il respiro necessario per sedermi davanti alla macchina da scrivere.
Tuttavia non mi va che si depositi troppa polvere su questo blog, e allora ecco una chicca del 1986 (si, ultimamente sono un po' nostalgico), una spassosa parodia/cover di Money for nothing dei Dire Straits creata dai tizi di Spitting Image.
E spasso a parte, devo dire che raramente ho sentito un cantato tanto vicino all'originale di Knopfler.
Money for nothing / Making nice curtains
Look at them yuppies, they're the ones who buy it
Watch 'em playing our new CDs
It ain't heaven, it's just sorta soothing
Play it in the background at your dinner parties
Our music goes with microwave ovens
With Filofaxes and with old stripped pine
Our music goes with video recorders
Our music goes with Laura Ashley blinds
Look at them yuppies, that's the way to sell it
Watch them playing in their GTi's
That ain't common, it's kinda classy
It's Fergie's favourite and it's Lady Di's
Our music goes with see-through watches
With leather jackets and with arctic plants
You can play it to your mom and dad
You can even play it to your granny and aunts
Look at them yuppies, listening to our records
In all the wine bars and the chic bistros
And when they go 'round for cocktails with their neighbours
Guess what's playing on the stereos
I want... I want my royalty
I want my royalty
With filofaxes!
It looks good next to video recorders...
It looks good with Laura Ashley blinds
Tuttavia non mi va che si depositi troppa polvere su questo blog, e allora ecco una chicca del 1986 (si, ultimamente sono un po' nostalgico), una spassosa parodia/cover di Money for nothing dei Dire Straits creata dai tizi di Spitting Image.
E spasso a parte, devo dire che raramente ho sentito un cantato tanto vicino all'originale di Knopfler.
Money for nothing / Making nice curtains
Look at them yuppies, they're the ones who buy it
Watch 'em playing our new CDs
It ain't heaven, it's just sorta soothing
Play it in the background at your dinner parties
Our music goes with microwave ovens
With Filofaxes and with old stripped pine
Our music goes with video recorders
Our music goes with Laura Ashley blinds
Look at them yuppies, that's the way to sell it
Watch them playing in their GTi's
That ain't common, it's kinda classy
It's Fergie's favourite and it's Lady Di's
Our music goes with see-through watches
With leather jackets and with arctic plants
You can play it to your mom and dad
You can even play it to your granny and aunts
Look at them yuppies, listening to our records
In all the wine bars and the chic bistros
And when they go 'round for cocktails with their neighbours
Guess what's playing on the stereos
I want... I want my royalty
I want my royalty
With filofaxes!
It looks good next to video recorders...
It looks good with Laura Ashley blinds
sabato 14 aprile 2012
Perchè io ho occhio per certe cose
Ufficio, tardo pomeriggio, rientro da un appuntamento.
Ho fatto vedere un appartamento ad una ragazza madre, che lavora come donna delle pulizie. Una bella ragazza mediterranea attorno ai trent'anni.
"Sai capo? Quella mi sembra proprio una brava ragazza, secondo me come inquilina per la signora x è perfetta. Avrà pure un lavoro precario, ma a me pare davvero una ragazza a posto."
"La conosco. Abitava non lontano da me."
"Davvero? E che ne dici?"
"Dico che è stata arrestata per spaccio di droga l'anno scorso. Era sul giornale, ne hanno parlato per alcuni giorni... credo abbia anche ferito un poliziotto, con un coltello."
"Ah"
Mi guardo la punta delle scarpe, in silenzio per qualche secondo.
"Beh capo, meglio dell'altra volta comunque no?"
"L'altra volta quale?"
"L'altra volta quando ho affittato quel bilocale alle due prostitute cubane (coinvolte tra l'altro in un traffico d'armi a Bari) credendo che fossero due bariste part-time."
Watson? Passami la pipa grazie...
Ho fatto vedere un appartamento ad una ragazza madre, che lavora come donna delle pulizie. Una bella ragazza mediterranea attorno ai trent'anni.
"Sai capo? Quella mi sembra proprio una brava ragazza, secondo me come inquilina per la signora x è perfetta. Avrà pure un lavoro precario, ma a me pare davvero una ragazza a posto."
"La conosco. Abitava non lontano da me."
"Davvero? E che ne dici?"
"Dico che è stata arrestata per spaccio di droga l'anno scorso. Era sul giornale, ne hanno parlato per alcuni giorni... credo abbia anche ferito un poliziotto, con un coltello."
"Ah"
Mi guardo la punta delle scarpe, in silenzio per qualche secondo.
"Beh capo, meglio dell'altra volta comunque no?"
"L'altra volta quale?"
"L'altra volta quando ho affittato quel bilocale alle due prostitute cubane (coinvolte tra l'altro in un traffico d'armi a Bari) credendo che fossero due bariste part-time."
Watson? Passami la pipa grazie...
venerdì 6 aprile 2012
Però non sono un nerd
Semplicemente:
Leggo infinite recensioni, confronto con altri notebook, rapporto prezzo-prestazioni ottimo.... ok, lo compro.
Primo smacco: non mi fanno il finanziamento perchè servirebbe la dichiarazione dei redditi, e io non ho pensato di portarla con me. E sono a Verona. Il tizio mi guarda con una faccia da "Se non riesci a comprare questo, ne abbiamo di più economici".
Scatto d'orgoglio, trattengo un vaffanculo, e con tutto l'aplomb e la tranquillità dell'uomo che sa e soprattutto può gli dico "Ah va bene, pago tutto subito e siamo apposto così." Ci rimane quasi male e questo mi da un enorme piacere, anche se inizio a sentire un forte bruciore al culo e no, non era stata la cena mexi del giorno prima.
Esco col notebook, lo provo la sera stessa, figo, monitor buono, potente quanto basta, risoluzione folle 1920x1080, e ok che faccio grafica ma qui forse ho esagerato: vi assicuro che su un 15 pollici quella risoluzione costringe ad avere le diottrie di un falco ipermetrope per riuscire a centrare le icone col mouse.
Però qualcosa non va. Disappunto in arrivo, sono già quasi al Passo uno del Sentiero... ma non ho ancora individuato da dove arrivi questo disagio. Poi scrivo qualcosa con wordpad. Sbaglio le letttere. Ok, penso, dovrò abituarmi alla nuova tastiera. Scrivo ancora. E sbaglio di nuovo. Passo due e Passo tre.
Ok, ok calma Stefano, proviamo domani ti va? Si dai, vai a letto adesso.
Il giorno dopo installo un gioco, si usano i tasti per comandare l'azione. E allora capisco.
E' la tastiera. Una tastiera di merda. Ma veramente di merda. Schiacci i tasti e flette tutta, si curva come una banana alla minima pressione, e i pulsanti hanno una forma che tende a far scivolare le dita a destra o a sinistra della lettera che volevi digitare. Passo 4.
Finito di tirare pugni al mio personale panda da percorsse (scherzo), vado su google, scopro che siamo in tanti ad avere questo problema, trovo video esplicativi su come risolverlo, cerco su ebay, trovo su ebay, compro su ebay, mi vengono -come sempre- i dubbi da acquisto avventato su ebay, fingo di ignorarli, e aspetto. Aspetto. Aspetto.
Dopo 30 giorni dall'acquisto, arriva il pacco dalla Gloriosa Repubblica Popolare Cinese. Lo apro, verifico, e poi procedo.
- Uso il computer per lavorare, e dicono che me la cavo
- In certi ambiti tendo ad essere perfezionista, e se una cosa non è come io intendo dovrebbe essere, finisco per percorrere "I quattro passi del sentiero dei pruni in fiore e della furia cieca", che sono
- Leggero disappunto
- Tensione crescente con smorfie e tic nervosi
- Rilassamento zen con pausa al te verde
- Esplosione di rabbia incontrollata
- Non mi piace darla vinta a chiunque senza lottare
Leggo infinite recensioni, confronto con altri notebook, rapporto prezzo-prestazioni ottimo.... ok, lo compro.
Primo smacco: non mi fanno il finanziamento perchè servirebbe la dichiarazione dei redditi, e io non ho pensato di portarla con me. E sono a Verona. Il tizio mi guarda con una faccia da "Se non riesci a comprare questo, ne abbiamo di più economici".
Scatto d'orgoglio, trattengo un vaffanculo, e con tutto l'aplomb e la tranquillità dell'uomo che sa e soprattutto può gli dico "Ah va bene, pago tutto subito e siamo apposto così." Ci rimane quasi male e questo mi da un enorme piacere, anche se inizio a sentire un forte bruciore al culo e no, non era stata la cena mexi del giorno prima.
Esco col notebook, lo provo la sera stessa, figo, monitor buono, potente quanto basta, risoluzione folle 1920x1080, e ok che faccio grafica ma qui forse ho esagerato: vi assicuro che su un 15 pollici quella risoluzione costringe ad avere le diottrie di un falco ipermetrope per riuscire a centrare le icone col mouse.
Però qualcosa non va. Disappunto in arrivo, sono già quasi al Passo uno del Sentiero... ma non ho ancora individuato da dove arrivi questo disagio. Poi scrivo qualcosa con wordpad. Sbaglio le letttere. Ok, penso, dovrò abituarmi alla nuova tastiera. Scrivo ancora. E sbaglio di nuovo. Passo due e Passo tre.
Ok, ok calma Stefano, proviamo domani ti va? Si dai, vai a letto adesso.
Il giorno dopo installo un gioco, si usano i tasti per comandare l'azione. E allora capisco.
E' la tastiera. Una tastiera di merda. Ma veramente di merda. Schiacci i tasti e flette tutta, si curva come una banana alla minima pressione, e i pulsanti hanno una forma che tende a far scivolare le dita a destra o a sinistra della lettera che volevi digitare. Passo 4.
Finito di tirare pugni al mio personale panda da percorsse (scherzo), vado su google, scopro che siamo in tanti ad avere questo problema, trovo video esplicativi su come risolverlo, cerco su ebay, trovo su ebay, compro su ebay, mi vengono -come sempre- i dubbi da acquisto avventato su ebay, fingo di ignorarli, e aspetto. Aspetto. Aspetto.
Dopo 30 giorni dall'acquisto, arriva il pacco dalla Gloriosa Repubblica Popolare Cinese. Lo apro, verifico, e poi procedo.
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Pacco Cinese |
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Tastiera di merda obbiettivamente inutilizzabile (e per un portatile da quasi 1.000 euro... sono cose che fan girare le scatole) |
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Sventriamo il portatile, ma dolcemente |
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Finalmente, una tastiera seria. E stranamente con tutti gli accenti al posto giusto e nessun ideogramma stampigliato al posto della ò o della ì |
Finalmente: ora ho il notebook che volevo. E posso tornare a chiudere il furore nel mio vaso di pandora. |
martedì 6 marzo 2012
Riflessioni di una mente poco riposata
- Bere meno caffè e/o Redbull
- Non giocare ossessivamente a videogame immersivi (i.e: Assassin's Creed, ambientato tra Gerusalemme e Damasco nel 1200 circa) fino a notte fonda
- Non fare aperitivi della durata di 4 ore e ad elevato (eccessivo) tasso alcolico con gli amici
- Non mettersi in macchina dopo aver fatto aperitivi del tipo indicato al punto 3
- Dopo il punto 4, evitare di andare a fare la spesa di sabato pomeriggio, quando le corsie dei supermercati brulicano di persone come i vicoli di una Damasco medievale, perchè altrimenti possono succederti cose come quelle indicate al punto 6
- Ovvero che potresti incontrare una donna col chador e con un velo che le copre parte del volto, e questa donna potrebbe guardarti con uno sguardo innocuo e curioso ma tu, stanco, stressato, suggestionabile* e non totalmente lucido, potresti scambiarlo per uno sguardo losco e di sfida, e allora potresti, dico potresti, a causa di riflessi condizionati alterati, vedere per una frazione di secondo te stesso nell'atto di sguainare la spada che tieni nel fodero, pronto ad eliminare il nemico lottando all'ultimo sangue per le strade polverose di una città immaginata. Tra una pila di cartoni di latte e il banco dei salumi.
giovedì 2 febbraio 2012
Stramaledetti installatori
![]() |
(Inglourious Basterds - Gran film) |
Buongiorno, mi chiamo Derek, vivo in una zona scarsamente servita dalla rete internet cablata, a sud di Mantova, e sono interessato alla vostra proposta per connessione internet wi-fi, con chi posso parlare? Ah ok grazie attendo in linea. Si salve dicevo al suo collega... si esatto. Ah, c'è un problema? Sul sito sembrava non ci fossero problemi ma se mi dice così naturalmente... ah il nuovo ripetitore, capisco. Quello vecchio non serve più la mia zona quindi devo collegarmi a quello nuovo. Che non è pronto. Ma quando sarà pronto? Tra un mese? Quindi se a settembre vi chiamo può andare giusto? Giusto bene la ringrazio. Ci sentiamo a settembre.
Episodio due
Si salve sono Derek ho chiamato qualche tempo fa per una connessione wi-fi. Si, no, non mi ricordo con quale commerciale ho parlato, ma immagino che uno a caso possa andare no? Non avevo fatto in tempo ad affezionarmi, capisce. Si attendo in linea. Ah buongiorno signor commerciale avevo parlato con lei a luglio vero? Si ok perfetto, ho atteso ottobre giusto per stare sul sicuro, però vedo online sul sito che il ripetitore sembra non essere ancora attivo. Ecco chiamavo per sapere se semplicemente il sito non è aggiornato o se... è aggiornato mi dice, ok, quindi? Ah colpa dell'enel. Non vi da corrente. Avete pagato la bolletta? Haha no si faceva per ridere, si figuri. Ma avete un'idea dei tempi? Non avete un'idea, capisco. Avrei una certa urgenza ma capisco che non dipende da voi quindi... certo, le lascio il mio cellulare, mi chiami quando vuole non appena ha news. Grazie a risentirci.
Episodio tre
Ah salve sig. commerciale, finalmente l'enel ha collegato il ripetitore, bene! Ok, siamo ormai a fine dicembre ma accontentiamoci no? Guardi, in questi giorni sono incasinato su parecchi fronti, la chiamo io a gennaio ok? Perfetto, buone feste, a presto.
Episodio quattro
Buongiorno sig. commerciale sono Derek, come da accordi, eccomi! Quando volete potete tranquillamente passare per il sopralluogo e... scusi? Si sono Derek, quello che vi aveva chiamato a Dicembre. E anche a Ottobre... anzi, pure a Luglio. Si esatto il ripetitore a sud di Mantova. Perfetto è attivo, quindi sono a chiedere il famoso sopralluogo. Non lo fate? Ah lo fate ma solo ad aziende non a privati? E' una novità però, non mi risultava che. Senta, ho partita iva quindi sono sostanzialmente una azienda, no? Ah, no. Non sono abbastanza azienda. Eh no, non ce l'ho un capannone. Mi sta consigliando di comprarne uno per poter avere una antenna wi-fi? Compro anche due muletti. Le sembro sarcastico dice? Eh forse un po', visto che ve ne uscite con questa novità dopo 6 mesi dal primo contatto. Come dice, che non vi avevo detto che non ero una azienda? Ma se vi ho detto che dovevo installare l'antenna in un condominio, secondo lei cosa potevo mai intendere?! Quindi non lo fate, ok. Certo che sentirò qualche altro installatore, grazie per il consiglio, non ci sarei mai arrivato senza di lei. Salve. Click.
Episodio cinque
Buongiorno nuovo installatore, ho telefonato per accordarmi per il sopralluogo. Mercoledì prossimo, perfetto, ore 15, 15:30. L'aspetterò arrivederci.
Episodio sei, ore 12:30
Salve installatore, sono Derek, dell'appuntamento di oggi pomeriggio. Si esatto, chiamavo per sapere se la neve poteva rappresentare un problema. Si qui nevica abbastanza, e anche dalle parti di casa mia quindi nel caso rimandiamo, non vorrei prendermi un permesso dal lavoro per niente. Ah dice che non ci sono problemi? Perfetto, a più tardi allora. Salve.
Episodio sei bis, ore 16:00
Si salve nuovo installatore, è Derek che parla. Ah ha provato a chiamarmi? Quando? Ah 5 minuti fa... si mi dica. Nevica. Eh lo so che nevica, quindi? Dice che è un problema perchè c'è la neve sui tetti? Si di solito quando nevica il primo posto dove si appoggia sono i tetti, credo sia proprio una caratteristica della neve, e per questo motivo vi ho chiamato. Per evitare GIRI A VUOTO. Come dice, che non credeva? Che non credeva cosa, di preciso? (farfuglia) Senta io devo tornare al lavoro, ho perso un paio d'ore quindi... no domattina non posso. E poi, secondo lei, la neve domattina sarà evaporata, se adesso che è pomeriggio siamo a -3? Guardi facciamo così, rimandiamo alla prossima settimana ok? Ok, buona giornata.
To be continued...
(e sarà meglio che il sopralluogo dia un buon esito, altrimenti potrebbe finire male... giuro che lo prendo a MAZZATE)
lunedì 22 novembre 2010
Confessioni di un improbabile agente immobiliare
Già. Agente immobiliare. Per essere precisi, mediatore per il settore immobiliare. E' la mia attuale qualifica, e anche solo il suono è agghiacciante, figuratevi farlo (beh, per me ovviamente), ma fa lo stesso.
In realtà, anche se già da quasi un anno lavoro nel settore, potrò fregiarmi del titolo summenzionato solo se a marzo passerò l'esame. Eh si, perchè al corso di 100 ore iniziato a settembre e finito l'altro giorno serve un gran finale!
Vi riuscirà forse difficile da credere, ma l'idea di fare quel corso non mi allettava poi così tanto... tuttavia "s'aveva da fare", e quindi ho cercato di prendere la cosa con leggerezza. Non alla leggera, con leggerezza.
E ho trovato perfino qualche motivo per ridere.
Beh, i mediatori immobiliari, quelli di razza, li riconosci subito. Spesso arrivano da corsi di formazione di alcune famose (o famigerate) reti di franchising. Ce n'erano due. Li chiamavo i "Man in gray"
Completo grigio, entrambi. Scarpe lucide nere, entrambi. Camicia chiara e cravatta a contrasto, entrambi. Orologio da billionaire sempre in bella mostra, entrambi. Simpatici come un aneurisma di sabato, entrambi.
2 o 3 volte per lezione, una importantissima telefonata di lavoro li costringeva ad uscire dall'aula. Rientravano sempre col sorriso di chi aveva concluso un affare milionario via Blackberry, di nuovo.
L'imprinting di scuola americana aveva instillato in loro l'amore viscerale per la loro rete, il bisogno fisico di partecipare ai meeting motivazionali, il rispetto reverenziale e malato nei confronti del loro Presidente, e il desiderio di vivere per i numeri, inumeri, i NUMERI!!!
Li guardavo e pensavo: dove ho messo il napalm?
C'era il Costruttore. Un amico mio paisà con la grossa fortuna di poter vivere di rendita o quasi, e di aver sposato la ragazza per la quale stravedevo alle medie. Un simpatico folletto quasi cinquantenne che vuole inventarsi una nuova professione.
Economicamente affine a questa figura, c'era il Milionario Modesto: un ragazzone alto come un palo dell'enel, simpatico e per nulla intenzionato a far capire che una delle sue preoccupazioni principali potrebbe essere quella di decidere come spendere i soldi. Ha deciso di spenderli facendo un corso per agenti immobiliari, il che mi dice che ha un gusto quantomeno originale in fatto di sputtanamento euro.
Poi c'era la coppia strana. Marito e moglie, inquietanti. Lei rumena, brutta come solo una rumena brutta può esserlo, 30 anni. Lui italiano, 45 circa. Gli rivolgevi la parola, gli facevi una domanda, li salutavi... reazioni al limite del percettibile. E se proprio dovevano parlare, sorridevano e dicevano "no". E si tenevano sempre per mano. Sempre. Credo che uno dei due fosse mancino, è l'unica spiegazione al fatto che riuscissero a tenersi per mano e prendere comunque appunti. In 100 ore, li avrò sentiti pronunciare 8/9 parole al massimo. L'aspetto positivo è che non disturbavano, certo no.
C'era la Vamp. Alta, fisico da modella, folta chioma bionda perfettamente acconciata (sempre in modo diverso), vestita con quelle cose che di solito vedo solo a Nonsolomoda. Nel giro di 2 lezioni era diventata la musa ispiratrice del Costruttore, di uno dei due Man in Gray, e del Milionario Modesto. Alla fine la Vamp si è dimostrata ampiamente più simpatica e alla mano di quanto si potesse mai immaginare. Ogni tanto le persone riservano piacevoli sorprese.
C'era la Brutta Addormentata. Ultimo banco a destra, schiena appoggiata al muro, gomito sul tavolo a reggere testa ciondolante, e il resto dei suoi 110kg adagiato sulla sedia. Ha dormito per 2 mesi. Però mi ha confessato che il suo sogno è quello di aprire una piccola rete di agenzie a suo nome. Forse intendeva il sogno ricorrente nei 2 mesi di pennichella serale.
C'era la prof. di South Park. Voce soporifera, stazza da cantante lirica tedesca... la sua particolarità era che sembrava davvero un personaggio di South Park. So che non riuscirò a descrivere correttamente questa strana sensazione ma... era come se fosse la proiezione tridimensionale di uno di quei personaggi che sembrano fatti con ritagli di carta. Deve essere qualcosa che ha a che vedere con le sue proporzioni caricaturali, per come si vestiva, per le movenze. Fatto sta che quando entrava in aula, nella mia testa partiva la famosa sigla suonata dai Primus.
E poi c'ero io, improbabile agente ventottenne (eh si, mi han dato ventotto anni o ventinovenondipiù... si vede che i debiti fan bene alla pelle).
Io che rispondevo in modo strano alle domande dei prof.
Prof. "Signor Stefano, mi dica... il bollo da 14,62 € cos'è, un imposta, una tassa o un contributo?"
Stefano: "Un'imposta"
Prof: "Si, ma che tipo di imposta è?"
Stefano "Direi... Adesiva?"
Mentre rispondevo, le ho fatto così ;-)
In realtà, anche se già da quasi un anno lavoro nel settore, potrò fregiarmi del titolo summenzionato solo se a marzo passerò l'esame. Eh si, perchè al corso di 100 ore iniziato a settembre e finito l'altro giorno serve un gran finale!
Vi riuscirà forse difficile da credere, ma l'idea di fare quel corso non mi allettava poi così tanto... tuttavia "s'aveva da fare", e quindi ho cercato di prendere la cosa con leggerezza. Non alla leggera, con leggerezza.
E ho trovato perfino qualche motivo per ridere.
Beh, i mediatori immobiliari, quelli di razza, li riconosci subito. Spesso arrivano da corsi di formazione di alcune famose (o famigerate) reti di franchising. Ce n'erano due. Li chiamavo i "Man in gray"
Completo grigio, entrambi. Scarpe lucide nere, entrambi. Camicia chiara e cravatta a contrasto, entrambi. Orologio da billionaire sempre in bella mostra, entrambi. Simpatici come un aneurisma di sabato, entrambi.
2 o 3 volte per lezione, una importantissima telefonata di lavoro li costringeva ad uscire dall'aula. Rientravano sempre col sorriso di chi aveva concluso un affare milionario via Blackberry, di nuovo.
L'imprinting di scuola americana aveva instillato in loro l'amore viscerale per la loro rete, il bisogno fisico di partecipare ai meeting motivazionali, il rispetto reverenziale e malato nei confronti del loro Presidente, e il desiderio di vivere per i numeri, inumeri, i NUMERI!!!
Li guardavo e pensavo: dove ho messo il napalm?
C'era il Costruttore. Un amico mio paisà con la grossa fortuna di poter vivere di rendita o quasi, e di aver sposato la ragazza per la quale stravedevo alle medie. Un simpatico folletto quasi cinquantenne che vuole inventarsi una nuova professione.
Economicamente affine a questa figura, c'era il Milionario Modesto: un ragazzone alto come un palo dell'enel, simpatico e per nulla intenzionato a far capire che una delle sue preoccupazioni principali potrebbe essere quella di decidere come spendere i soldi. Ha deciso di spenderli facendo un corso per agenti immobiliari, il che mi dice che ha un gusto quantomeno originale in fatto di sputtanamento euro.
Poi c'era la coppia strana. Marito e moglie, inquietanti. Lei rumena, brutta come solo una rumena brutta può esserlo, 30 anni. Lui italiano, 45 circa. Gli rivolgevi la parola, gli facevi una domanda, li salutavi... reazioni al limite del percettibile. E se proprio dovevano parlare, sorridevano e dicevano "no". E si tenevano sempre per mano. Sempre. Credo che uno dei due fosse mancino, è l'unica spiegazione al fatto che riuscissero a tenersi per mano e prendere comunque appunti. In 100 ore, li avrò sentiti pronunciare 8/9 parole al massimo. L'aspetto positivo è che non disturbavano, certo no.
C'era la Vamp. Alta, fisico da modella, folta chioma bionda perfettamente acconciata (sempre in modo diverso), vestita con quelle cose che di solito vedo solo a Nonsolomoda. Nel giro di 2 lezioni era diventata la musa ispiratrice del Costruttore, di uno dei due Man in Gray, e del Milionario Modesto. Alla fine la Vamp si è dimostrata ampiamente più simpatica e alla mano di quanto si potesse mai immaginare. Ogni tanto le persone riservano piacevoli sorprese.
C'era la Brutta Addormentata. Ultimo banco a destra, schiena appoggiata al muro, gomito sul tavolo a reggere testa ciondolante, e il resto dei suoi 110kg adagiato sulla sedia. Ha dormito per 2 mesi. Però mi ha confessato che il suo sogno è quello di aprire una piccola rete di agenzie a suo nome. Forse intendeva il sogno ricorrente nei 2 mesi di pennichella serale.
C'era la prof. di South Park. Voce soporifera, stazza da cantante lirica tedesca... la sua particolarità era che sembrava davvero un personaggio di South Park. So che non riuscirò a descrivere correttamente questa strana sensazione ma... era come se fosse la proiezione tridimensionale di uno di quei personaggi che sembrano fatti con ritagli di carta. Deve essere qualcosa che ha a che vedere con le sue proporzioni caricaturali, per come si vestiva, per le movenze. Fatto sta che quando entrava in aula, nella mia testa partiva la famosa sigla suonata dai Primus.
E poi c'ero io, improbabile agente ventottenne (eh si, mi han dato ventotto anni o ventinovenondipiù... si vede che i debiti fan bene alla pelle).
Io che rispondevo in modo strano alle domande dei prof.
Prof. "Signor Stefano, mi dica... il bollo da 14,62 € cos'è, un imposta, una tassa o un contributo?"
Stefano: "Un'imposta"
Prof: "Si, ma che tipo di imposta è?"
Stefano "Direi... Adesiva?"
Mentre rispondevo, le ho fatto così ;-)
lunedì 21 giugno 2010
Strani incontri
Certo che di gente strana ne ho incontrata...
Il tecnico informatico
Vado ad un incontro nella sede di una grande società, per parlare con un responsabile informatico iperqualificato, specializzato in sistemi AS400. Mi preparo anche psicologicamente, sono in genere personaggi ostici e incazzosi se li contraddici.
Mi aspettavo un impeccabile man in black con occhiali da sole e 24ore, e mi trovo invece di fronte un tipetto mingherlino, sui 40 anni, con addosso una felpa dei Blind Guardian, ad occhio e croce del 97, interamente coperta di peli di gatto. Occhi a fessura abituati più alla luce del monitor che a quella solare, e dita veloci sulla tastiera. Tirava su col naso, mentre parlava, e mi guardava diffidente. Suppongo diffidasse di chiunque indossasse una camicia, per di più stirata (e senza peli di gatto).
Allora gli ho detto, indicando la sua felpa "Bello Imaginations from the other side, lo preferisco anche a Follow the blind!", e la sua faccia è diventata tutto un sorriso. Era felice, aveva trovato un amico. A volte basta poco.
La donna dalla vita difficile
"Sa, la mia è una vita difficile... mio marito mi ha lasciato, ora tra l'altro è in carcere, e mio figlio piccolo non parla"
"Vedrà signora, si sistemerà tutto..."
Mi da il suo numero di telefono, e poi mi guarda negli occhi "Lo sa che nel mio numero di telefono, c'è il numero del demonio? Crede che possa significare qualcosa?"
"Ehm...."
Tatuaggi fuori luogo
Ragazza in evidente sovrappeso. "Ho i documenti che mi ha chiesto"
Si gira per prenderli dalla borsetta appoggiata dietro alla sedia, e si piega. Enormi jeans a vita bassa, che scendono PERICOLOSAMENTE sotto la linea di sicurezza, mostrando un tatuaggio di proporzioni immani. Doveva essere un uccellino su un ramo credo, in origine. Poi la signorina aveva messo su quei 30/40 kg, e adesso sembrava una bestia presa da qualche incubo di Lovecraft.
Che dire, sexy. Brrr...
Il collega
Un ragazzo pallido, un po' gobbo, inespressivo, con tisti occhi azzurri. Non l'ho mai visto sorridere.
"Ciao, sei nuovo di qui vero?"
"Si, ho iniziato da poco.... tu invece è molto che lavori qui?"
"Si un po'... senti, io te lo dico, poi vedi tu. Io e la mia compagnia al venerdì sera ci troviamo sulla strada che va a xxx, se vuoi venire anche tu..."
"Sulla strada che va a xxx? Ma non ci sono locali li, è una strada di campagna, senza luci tra l'altro..."
"No beh ma noi ci sediamo sui guardrail a parlare di vita e di morte."
"Ah."
Feticismi?
Entra una ragazza con un bambino piccolo in braccio, e il suo ragazzo/marito. Si siedono di fronte a me, lui inizia a parlare e io lo ascolto.
Poi, senza avvertire, lei tira fuori dalla camicetta un seno. Rimane così 4/5 interminabili secondi, con un seno fuori, mentre io parlo di fondamenta e isolamento termico, fino a quando si decide ad avvicinare la bocca del pargolo e inizia ad allattarlo.
Credo di aver mantenuto il controllo, ok, ma io dico cacchio, avverti! "Scusate solo un secondo, devo allattare il bimbo". Poi ti giri un attimo, fai quello che devi fare, e quando ti giri di nuovo hai il bimbo al seno.
A parte che poi, pensandoci bene, devi proprio aspettare di entrare nel mio ufficio per allattare il pargolo? Potevi mica aspettare 10 minuti?! Non ti moriva di fame tra le braccia dai...
A meno che mi sia trovato di fronte ad un nuovo tipo di feticismo, "Allattamento a sorpresa". Se devo scegliere, preferisco ancora le manette.
Il traduttore
Due magrebini entrano in ufficio. Uno faceva il simpaticone affabile tutto sorrisi, parlava bene l'italiano. L'altro stava zitto, si intuiva che non capiva una cippa.
Per un secondo ho pensato che avesse la bocca piena di tritolo e volesse far saltare in aria il palazzo trattenendo uno starnuto, e infatti stavo anche per mettermi a ridere.
Si siedono, e il chiaccherone mi fa "Senti caro (caro stocazzo ho pensato, ma non gliel'ho detto), il mio amico qui non capisce tanto. E' un anno che è in Italia, ha permesso di soggiorno e contratto lavoro, ma non parla tanto bene quindi parlo io e faccio da traduco ok?"
"Ok bene, fa traduco. Fermami quando devi spiegare al tuo amico. Allora, se cercate un appartamento in quella zona vi dico che è tutto abbastanza caro..."
"Aspetta: Ahlm lham hlalh khmer in cla szona la l'è tut car ahlam hick shalom".
Non so come ho fatto a trattenermi dal ridere... traduceva quello che gli dicevo un po' in arabo, e un po' in dialetto mantovano!! Roba che se la sente Borghezio gli viene un infarto, forse due haha...
Il tecnico informatico
Vado ad un incontro nella sede di una grande società, per parlare con un responsabile informatico iperqualificato, specializzato in sistemi AS400. Mi preparo anche psicologicamente, sono in genere personaggi ostici e incazzosi se li contraddici.
Mi aspettavo un impeccabile man in black con occhiali da sole e 24ore, e mi trovo invece di fronte un tipetto mingherlino, sui 40 anni, con addosso una felpa dei Blind Guardian, ad occhio e croce del 97, interamente coperta di peli di gatto. Occhi a fessura abituati più alla luce del monitor che a quella solare, e dita veloci sulla tastiera. Tirava su col naso, mentre parlava, e mi guardava diffidente. Suppongo diffidasse di chiunque indossasse una camicia, per di più stirata (e senza peli di gatto).
Allora gli ho detto, indicando la sua felpa "Bello Imaginations from the other side, lo preferisco anche a Follow the blind!", e la sua faccia è diventata tutto un sorriso. Era felice, aveva trovato un amico. A volte basta poco.
La donna dalla vita difficile
"Sa, la mia è una vita difficile... mio marito mi ha lasciato, ora tra l'altro è in carcere, e mio figlio piccolo non parla"
"Vedrà signora, si sistemerà tutto..."
Mi da il suo numero di telefono, e poi mi guarda negli occhi "Lo sa che nel mio numero di telefono, c'è il numero del demonio? Crede che possa significare qualcosa?"
"Ehm...."
Tatuaggi fuori luogo
Ragazza in evidente sovrappeso. "Ho i documenti che mi ha chiesto"
Si gira per prenderli dalla borsetta appoggiata dietro alla sedia, e si piega. Enormi jeans a vita bassa, che scendono PERICOLOSAMENTE sotto la linea di sicurezza, mostrando un tatuaggio di proporzioni immani. Doveva essere un uccellino su un ramo credo, in origine. Poi la signorina aveva messo su quei 30/40 kg, e adesso sembrava una bestia presa da qualche incubo di Lovecraft.
Che dire, sexy. Brrr...
Il collega
Un ragazzo pallido, un po' gobbo, inespressivo, con tisti occhi azzurri. Non l'ho mai visto sorridere.
"Ciao, sei nuovo di qui vero?"
"Si, ho iniziato da poco.... tu invece è molto che lavori qui?"
"Si un po'... senti, io te lo dico, poi vedi tu. Io e la mia compagnia al venerdì sera ci troviamo sulla strada che va a xxx, se vuoi venire anche tu..."
"Sulla strada che va a xxx? Ma non ci sono locali li, è una strada di campagna, senza luci tra l'altro..."
"No beh ma noi ci sediamo sui guardrail a parlare di vita e di morte."
"Ah."
Feticismi?
Entra una ragazza con un bambino piccolo in braccio, e il suo ragazzo/marito. Si siedono di fronte a me, lui inizia a parlare e io lo ascolto.
Poi, senza avvertire, lei tira fuori dalla camicetta un seno. Rimane così 4/5 interminabili secondi, con un seno fuori, mentre io parlo di fondamenta e isolamento termico, fino a quando si decide ad avvicinare la bocca del pargolo e inizia ad allattarlo.
Credo di aver mantenuto il controllo, ok, ma io dico cacchio, avverti! "Scusate solo un secondo, devo allattare il bimbo". Poi ti giri un attimo, fai quello che devi fare, e quando ti giri di nuovo hai il bimbo al seno.
A parte che poi, pensandoci bene, devi proprio aspettare di entrare nel mio ufficio per allattare il pargolo? Potevi mica aspettare 10 minuti?! Non ti moriva di fame tra le braccia dai...
A meno che mi sia trovato di fronte ad un nuovo tipo di feticismo, "Allattamento a sorpresa". Se devo scegliere, preferisco ancora le manette.
Il traduttore
Due magrebini entrano in ufficio. Uno faceva il simpaticone affabile tutto sorrisi, parlava bene l'italiano. L'altro stava zitto, si intuiva che non capiva una cippa.
Per un secondo ho pensato che avesse la bocca piena di tritolo e volesse far saltare in aria il palazzo trattenendo uno starnuto, e infatti stavo anche per mettermi a ridere.
Si siedono, e il chiaccherone mi fa "Senti caro (caro stocazzo ho pensato, ma non gliel'ho detto), il mio amico qui non capisce tanto. E' un anno che è in Italia, ha permesso di soggiorno e contratto lavoro, ma non parla tanto bene quindi parlo io e faccio da traduco ok?"
"Ok bene, fa traduco. Fermami quando devi spiegare al tuo amico. Allora, se cercate un appartamento in quella zona vi dico che è tutto abbastanza caro..."
"Aspetta: Ahlm lham hlalh khmer in cla szona la l'è tut car ahlam hick shalom".
Non so come ho fatto a trattenermi dal ridere... traduceva quello che gli dicevo un po' in arabo, e un po' in dialetto mantovano!! Roba che se la sente Borghezio gli viene un infarto, forse due haha...
sabato 15 maggio 2010
Conversazioni di lavoro, chapter 2
Oggi giornata pessima. Ma cerco di riderci su, anche perchè l'alternativa è mandare personalmente a fanculo ogni singolo essere umano di questo pianeta, e sinceramente stasera non ho tempo.
Personaggi:
Io,
Appariscente quarantacinquenne che sembrava appena venuta fuori da "sex and the city" o una boiata simile
Lei: Vede, non mi capisce. La casa è splendida lo so, ma per me la questione della cucina è fondamentale.
Io: Si comprendo signora, però purtroppo l'architetto...
Lei: Senta, me ne intendo di design, vedo che l'architetto ha fatto un ottimo lavoro, ma la cucina così com'è non va bene, è troppo, troppo piccola. Ma lo sa che tavolo ho io?
Io: (con sorriso moderatamente sfanculatore): Spero non troppo grande, altrimenti dovranno scoperchiare la casa e calarlo dall'alto
Lei: Guardi, a questo punto conviene che mi faccia parlare direttamente con l'architetto. Voglio dire, lo capisco che per lui questo muro è importante, ma per me rappresenta un problema!
Io: Ehm, signora, temo abbia frainteso... non ho detto che quel muro è importante, ho detto che è portante!
Sempre io: (ridendo dentro, tanto) Nel senso che se lo togliamo, temo che avremo qualche seria difficoltà col secondo piano.
E stavo per aggiungere, "sempre che lei non voglia dare alla casa un tocco 'a la Baghdad, si intende".
Personaggi:
Io,
Appariscente quarantacinquenne che sembrava appena venuta fuori da "sex and the city" o una boiata simile
Lei: Vede, non mi capisce. La casa è splendida lo so, ma per me la questione della cucina è fondamentale.
Io: Si comprendo signora, però purtroppo l'architetto...
Lei: Senta, me ne intendo di design, vedo che l'architetto ha fatto un ottimo lavoro, ma la cucina così com'è non va bene, è troppo, troppo piccola. Ma lo sa che tavolo ho io?
Io: (con sorriso moderatamente sfanculatore): Spero non troppo grande, altrimenti dovranno scoperchiare la casa e calarlo dall'alto
Lei: Guardi, a questo punto conviene che mi faccia parlare direttamente con l'architetto. Voglio dire, lo capisco che per lui questo muro è importante, ma per me rappresenta un problema!
Io: Ehm, signora, temo abbia frainteso... non ho detto che quel muro è importante, ho detto che è portante!
Sempre io: (ridendo dentro, tanto) Nel senso che se lo togliamo, temo che avremo qualche seria difficoltà col secondo piano.
E stavo per aggiungere, "sempre che lei non voglia dare alla casa un tocco 'a la Baghdad, si intende".
giovedì 29 aprile 2010
Conversazioni di lavoro
Protagonisti:
Donna grassa, dal profilo ricordante pericolosamente la curvatura terrestre
Io
D: ...E sicchè, questo è l'appartamento. (Anf*) Che dice, non è poi così male no?
Io: No beh, le assicuro che ho visto di peggio
D: ...
Io: Lei intende quindi affittarlo, giusto?
D: Si, e con contratto questa volta! Ah, si, col contratto!! (Anf) Pensi che la signora che ci abitava prima, senza contratto, ci pagava tutti gli affitti. (Anf Anf!) Poi però, quando se ne è andata, la sorpresa!
Io: Che sorpresa signora?
D: Ci siamo trovati un fattura del gas da 700 euro, dico, si rende conto? (Anf Anf Anf!)
Io: Che gente...
D: E poi si è suicidata (Anf)
Io: Adesso capisco la fattura da 700 euro.
D: Ha detto mi scusi?
Io: No niente, bello comunque l'appartamento.
*sta ad indicare il furioso e continuo ansimare grasso della matrona
Donna grassa, dal profilo ricordante pericolosamente la curvatura terrestre
Io
D: ...E sicchè, questo è l'appartamento. (Anf*) Che dice, non è poi così male no?
Io: No beh, le assicuro che ho visto di peggio
D: ...
Io: Lei intende quindi affittarlo, giusto?
D: Si, e con contratto questa volta! Ah, si, col contratto!! (Anf) Pensi che la signora che ci abitava prima, senza contratto, ci pagava tutti gli affitti. (Anf Anf!) Poi però, quando se ne è andata, la sorpresa!
Io: Che sorpresa signora?
D: Ci siamo trovati un fattura del gas da 700 euro, dico, si rende conto? (Anf Anf Anf!)
Io: Che gente...
D: E poi si è suicidata (Anf)
Io: Adesso capisco la fattura da 700 euro.
D: Ha detto mi scusi?
Io: No niente, bello comunque l'appartamento.
*sta ad indicare il furioso e continuo ansimare grasso della matrona
giovedì 15 aprile 2010
La parola chiave è idiozia
Era un po' che non andavo a leggere le keyword con le quali il mio blog veniva disgraziatamente trovato in rete. Disgraziatamente perchè il profilo psicologico di alcuni visitatori, va dal ridicolo all'inquietante passando per tutte le sfumature intermedie. E ho lasciato fuori le più scabrose :-S
applicazioni su strangolamento | Questo o è un agente segreto o un serial killer. O forse è solo sposato. |
black berry e voglio una copia su outlook | Te lo ordino!! |
bulldog francese nero cieco | E' una razza? Ne voglio uno. |
com'è che si chiama quella canzone francese in quella pubblicità con quel profumo francese? | Ma si, quella dove suona coso assieme al cantante di quel gruppo che faceva cover dei cosi. |
come fare le capriole | Ti serve un tutorial? |
cordyceps da comprare | Non voglio sapere cosa ci fai. |
cosa si studia con i gas tossico | Riuscirai a studiare molto poco secondo me. |
creedence cliruoter revaival | Un vero anglofono |
desidero vendere l'anima al diavolo com efaccio | Ah, la cara vecchia anima venduta all'angelo caduto. E' un must, non può mancare. Però questo tizio è curioso, vuole informazioni specifiche! Bravo, è questo lo spirito. |
film tedesco corse e elaborazioni auto fine anni 80 | Deve essere un capolavoro. |
giochi di un cattivo dietro il cofano a la motosega | Anche aggiungendo una "h", la situazione non migliora di molto. Cosa volevi dire? |
google nero gratis | Anche quello bianco è gratis. |
il c***o brutto tutto | Quello brutto a metà non va bene, hai ragione. O tutto o niente. |
il ghiaccio dell'iceberg è salato? | Prova a vedere sul prossimo numero di Focus. Sempre che non parlino di dinosauri. |
immagi ovideo di come prendere le misure per cucire una tenda | ... vabbè... non capisco come tu sia arrivato da me, ma amen... |
insegnami a disegnare un cavallo | Una domanda come un'altra, da fare al proprio pc. |
mal di testa woody allen | Per alcuni (nella mia esperienza, quasi tutte donne...curiosa sta cosa), il secondo elemento dell'equazione porta inesorabilmente al primo. |
mi rapisci riscatto | Cosa stai progettando, di preciso? |
mio padre è un testa di cazzo? yahoo | Non ho capito, sei contento? |
mouse non funziona video nero che fare? | Accendi il pc |
san valentino amore o'speculazione | Questo è partenopeo. |
se si vende l'anima al diavolo che pena si riceve | Questo ha già fatto il passo successivo. Si domanda se gli daranno la condizionale. |
stefano nudo | ... |
streaming film con steven segal | ...... |
tuta origginale del celsi | Questo parla benissimo due lingue, ma non sono nè l'italiano nè l'inglese suppongo |
vendere l'anima al diavolo marketing | E questo invece ha intenzione di aprire un franchising. |
E ora che mi sono fatto una mezza risata, vado a letto. Intanto penso a come vendere l'anima al diavolo, che secondo me come idea...
venerdì 19 marzo 2010
Sono giorni così
Sono stanco, dentro e fuori. Ma resisto. Beh più o meno.
Non è che resisto, è che crollo così lentamente che ho tempo per ricostruirmi. Come Steve Austin. Beh, lui lo ricostruivano, con qualche milione di dollari, ma ci siamo capiti.
Fa strano scriverlo, Steve Austin. Forse perchè a 6 anni l'avevo memorizzato come "Stivòstin", tutto d'un fiato.
La fuori il panorama umano è desolante, le eccezioni sono rare. Non è misantropia, è realismo.
Sono giorni in cui se potessi evitare ogni contatto, lo farei. Ma, a quanto pare, non posso.
Ieri il commercialista mi ha ucciso, ma non con un colpo secco. Rateizzato tra giugno e novembre.
Crepare poco a poco è più cinematografico, soprattutto se sei tra i buoni.
Sarà una agonia del tipo quella di Sean Connery ne "Gli Intoccabili". Spero di prendermi almeno qualche applauso, alla fine.
Quando faccio un bancomat, lo sportello automatico ormai sputa solo polvere secca e nichelini.
Non va bene, non va bene per niente. Sto per scalare l'Everest con una picozza-giocattolo.
Meno male che ci sono gli amici, quelli veri. Sono carburante per il mio cervello a secco, e per l'anima che ultimamente si è inaridita un po'.
Al di fuori di loro, il vuoto. E non mi pento di certi ponti tagliati. Mi dispiaccio, ma non mi pento.
Inutile preoccuparsi per i problemi di chi, in mesi, non mi ha neppure mai chiesto una volta "come stai?", quindi...
Meglio viaggiare leggeri.
Ho la testa tra le nuvole, dimentico le chiavi nell'auto parcheggiata
il portafoglio con la patente a casa,
oggi ho preso una strada contromano, fortunatamente non era la A4 del brennero
mi dimentico i cognomi,
non rispondo alle mail (a volte perchè mi dimentico, a volte perchè lo stronzo - ogni tanto - posso esserlo anche io)
inciampo e mi faccio male contro gli spigoli delle cose.
E poi lavorare tutti i giorni fino all'una di notte non è salutare
Uno si stressa
Tipo che la stampante laser, improvvisamente, mentre stai correndo per un'urgenza folle, decide di smettere di funzionare. Vomita brandelli di carta spiegazzata.
E allora tu la prendi, e la sbatti per terra, con brio. Il pavimento regge. Perchè sei stressato, e in mancanza di un sacco da kickbox ti sfoghi su quella piccola, inerme stampante del cazzo.
Ma va tutto bene. Va tutto bene vero dottore? Facciamo progressi, si! Si che le ho prese le medicine, dottore, si figuri, ma certo, grazie! Cos'ho in mano? E' un coltello dottore, l'ho preso in mensa. Lei è buono o cattivo, dottore? No, si figuri, ma certo, grazie! è solo per capire quanto tempo devo metterci...
Non è che resisto, è che crollo così lentamente che ho tempo per ricostruirmi. Come Steve Austin. Beh, lui lo ricostruivano, con qualche milione di dollari, ma ci siamo capiti.
Fa strano scriverlo, Steve Austin. Forse perchè a 6 anni l'avevo memorizzato come "Stivòstin", tutto d'un fiato.
La fuori il panorama umano è desolante, le eccezioni sono rare. Non è misantropia, è realismo.
Sono giorni in cui se potessi evitare ogni contatto, lo farei. Ma, a quanto pare, non posso.
Ieri il commercialista mi ha ucciso, ma non con un colpo secco. Rateizzato tra giugno e novembre.
Crepare poco a poco è più cinematografico, soprattutto se sei tra i buoni.
Sarà una agonia del tipo quella di Sean Connery ne "Gli Intoccabili". Spero di prendermi almeno qualche applauso, alla fine.
Quando faccio un bancomat, lo sportello automatico ormai sputa solo polvere secca e nichelini.
Non va bene, non va bene per niente. Sto per scalare l'Everest con una picozza-giocattolo.
Meno male che ci sono gli amici, quelli veri. Sono carburante per il mio cervello a secco, e per l'anima che ultimamente si è inaridita un po'.
Al di fuori di loro, il vuoto. E non mi pento di certi ponti tagliati. Mi dispiaccio, ma non mi pento.
Inutile preoccuparsi per i problemi di chi, in mesi, non mi ha neppure mai chiesto una volta "come stai?", quindi...
Meglio viaggiare leggeri.
Ho la testa tra le nuvole, dimentico le chiavi nell'auto parcheggiata
il portafoglio con la patente a casa,
oggi ho preso una strada contromano, fortunatamente non era la A4 del brennero
mi dimentico i cognomi,
non rispondo alle mail (a volte perchè mi dimentico, a volte perchè lo stronzo - ogni tanto - posso esserlo anche io)
inciampo e mi faccio male contro gli spigoli delle cose.
E poi lavorare tutti i giorni fino all'una di notte non è salutare
Uno si stressa
Tipo che la stampante laser, improvvisamente, mentre stai correndo per un'urgenza folle, decide di smettere di funzionare. Vomita brandelli di carta spiegazzata.
E allora tu la prendi, e la sbatti per terra, con brio. Il pavimento regge. Perchè sei stressato, e in mancanza di un sacco da kickbox ti sfoghi su quella piccola, inerme stampante del cazzo.
Ma va tutto bene. Va tutto bene vero dottore? Facciamo progressi, si! Si che le ho prese le medicine, dottore, si figuri, ma certo, grazie! Cos'ho in mano? E' un coltello dottore, l'ho preso in mensa. Lei è buono o cattivo, dottore? No, si figuri, ma certo, grazie! è solo per capire quanto tempo devo metterci...
domenica 21 febbraio 2010
Tutto quello che ho è questo pollo di gomma con una carrucola in mezzo
[... e non mene faccio un cazzo]. (Cit. Guybrush Threepwood)
Soggetti: Stefano, un architetto e un designer.
S: Bene ragazzi, questo è il test semidefinitivo del sito in e-commerce commissionato.
Rispetto alla versione iniziale, che a nostro parere era per certi versi più funzionale, abbiamo comunque raccolto le vostre impressioni e adattato di conseguenza grafica e sistema di navigazione. Siamo ormai alla quinta revisione, direi che dovremmo esserci.
A: Fantastico vediamo! (si avvicinano al monitor)
D: mmmm
A: (guarda il designer inarcando il sopracciglio, e poi torna a guardare il monitor) mmm, non so... c'è qualcosa che ancora non mi convince
S: Beh, ricalca praticamente in toto l'ultima grafica che ci avete passato. Abbiamo apportato solo alcune minime modifiche per agevolare l'usabilità del sito da parte degli utenti che...
D: Sisi Stefano, capisco, però per noi avere la scritta "Help" in alto è un problema (annuisce deciso).
S: ?!
A: Si, sbilancia tutto, vedi? E poi spaventa.
S: La scritta Help spaventa?
D: Si, abbiamo analizzato la questione nel nostro team, e secondo noi Help va tolto. E poi sposterei ancora un po' a sinistra il menù
S: A sinistra...
D: Si ma saranno al massimo 2, 3 pixel eh! Ci metti poco secondo me...
S: Beh non è che lo sposto un pixel alla volta...
(non hanno capito la battuta)
S: Tornando al pulsante, mi permetto di ribadire che in un sito dove, idealmente, qualcuno acquisterà i vostri prodotti, la presenza di un pulsante di "aiuto" è fondamentale, soprattutto vista la scarsa alfabetizzazione informatica dei navigatori italiani.
A: Sarei daccordo, ma vedi, abbiamo deciso di posizionarci su un target di riferimento culturalmente medio-alto, quindi il problema non si pone, vero D? E' poi una soluzione che piace a tutti i ragazzi allo studio, ci abbiamo pensato su parecchio.
S: Sul.. pulsante help?
D: Certo! Vedi, la cura dei dettagli per noi è fondamentale.
S: Siete veramente convinti che cultura e scaltrezza al pc siano concetti sovrapponibili?
(non mi fermo, tento l'affondo)
S: Perchè vedete, togliere il pulsante help, le indicazioni sulla garanzia e i resi, i metodi di pagamento accettati, spostare il catalogo IN FONDO alla pagina piuttosto che tenerlo in primo piano, sono tutte soluzioni che abbiamo implementato nel sito su vostra richiesta, ma vi confesso che raramente si è visto un sito di vendita online che somigli così poco ad un sito di vendita online.
(si guardano un attimo, poi D allarga le braccia come a dire "se siamo geniali e gli altri, tu compreso, non lo capiscono, cosa possiamo farci?")
S: Ok, per me no problem. Tanto poi non siete voi che lo pagate il sito no? Una volta che va bene al vostro finanziatore...
(silenzio imbarazzato)
S: Bene, comunque come vedete tutta la parte di gestione carrello e ordini, ovvero il cuore del sistema, è già funzionante, e quindi siamo pronti per la pubblicazione.
A: Si si. Ok. Però Stefano, un'altra cosa fondamentale
S: .... dimmi A
A: Il testo...
S: Cos'ha il testo?
A: E' troppo.... nero! Vero D?
D: Adesso che lo vedo bene... eh si, è parecchio nero. Non si può fare un bel grigio scuro scuro?
S: Ah, un quasi nero, ma non nerissimo. Una via di mezzo se ho capito bene? (forse iniziano a notare che sono un po' scocciato)
A: Si esatto. Sai, non vorremmo essere troppo aggressivi
S: No infatti, non sia mai. Facciamo un bel Trebuchet #111111 ed è morta li, che dite?
D: ??!
A: ?!?
S: Comunque guardavo i vostri prodotti, belli eh... veramente. E tutto in cartone vero?
(sorridono entrambi, e annuiscono soddisfatti)
S: Bello il tavolino soprattutto. Quasi quasi ne prendo uno da mettere in salotto
D: Fantastico saresti il nostro primo aquirente!
S. Già mi immagino: sabato sera, un dvd di Indiana Jones e una bella birra fresca sul tavolino
(continuano a sorridere, perchè non hanno capito dove sto andando a parare)
S: perchè è idrorepellente vero? O lavabile. Cioè, non si rovina se ci appoggio una lattina ghiacciata no? Bisognerebbe scriverlo però sulla scheda tecnica che è lavabile, altrimenti uno non lo compra. A cosa serve un tavolino se non ci puoi appoggiare nulla di anche vagamente umido?
(E ho visto il terrore nei loro occhi. Ma era un terrore curato veramente fin nei minimi dettagli, e con un target medio alto.)
p.s: la settimana successiva, hanno inserito a catalogo la versione con piano in plexiglass.
Soggetti: Stefano, un architetto e un designer.
S: Bene ragazzi, questo è il test semidefinitivo del sito in e-commerce commissionato.
Rispetto alla versione iniziale, che a nostro parere era per certi versi più funzionale, abbiamo comunque raccolto le vostre impressioni e adattato di conseguenza grafica e sistema di navigazione. Siamo ormai alla quinta revisione, direi che dovremmo esserci.
A: Fantastico vediamo! (si avvicinano al monitor)
D: mmmm
A: (guarda il designer inarcando il sopracciglio, e poi torna a guardare il monitor) mmm, non so... c'è qualcosa che ancora non mi convince
S: Beh, ricalca praticamente in toto l'ultima grafica che ci avete passato. Abbiamo apportato solo alcune minime modifiche per agevolare l'usabilità del sito da parte degli utenti che...
D: Sisi Stefano, capisco, però per noi avere la scritta "Help" in alto è un problema (annuisce deciso).
S: ?!
A: Si, sbilancia tutto, vedi? E poi spaventa.
S: La scritta Help spaventa?
D: Si, abbiamo analizzato la questione nel nostro team, e secondo noi Help va tolto. E poi sposterei ancora un po' a sinistra il menù
S: A sinistra...
D: Si ma saranno al massimo 2, 3 pixel eh! Ci metti poco secondo me...
S: Beh non è che lo sposto un pixel alla volta...
(non hanno capito la battuta)
S: Tornando al pulsante, mi permetto di ribadire che in un sito dove, idealmente, qualcuno acquisterà i vostri prodotti, la presenza di un pulsante di "aiuto" è fondamentale, soprattutto vista la scarsa alfabetizzazione informatica dei navigatori italiani.
A: Sarei daccordo, ma vedi, abbiamo deciso di posizionarci su un target di riferimento culturalmente medio-alto, quindi il problema non si pone, vero D? E' poi una soluzione che piace a tutti i ragazzi allo studio, ci abbiamo pensato su parecchio.
S: Sul.. pulsante help?
D: Certo! Vedi, la cura dei dettagli per noi è fondamentale.
S: Siete veramente convinti che cultura e scaltrezza al pc siano concetti sovrapponibili?
(non mi fermo, tento l'affondo)
S: Perchè vedete, togliere il pulsante help, le indicazioni sulla garanzia e i resi, i metodi di pagamento accettati, spostare il catalogo IN FONDO alla pagina piuttosto che tenerlo in primo piano, sono tutte soluzioni che abbiamo implementato nel sito su vostra richiesta, ma vi confesso che raramente si è visto un sito di vendita online che somigli così poco ad un sito di vendita online.
(si guardano un attimo, poi D allarga le braccia come a dire "se siamo geniali e gli altri, tu compreso, non lo capiscono, cosa possiamo farci?")
S: Ok, per me no problem. Tanto poi non siete voi che lo pagate il sito no? Una volta che va bene al vostro finanziatore...
(silenzio imbarazzato)
S: Bene, comunque come vedete tutta la parte di gestione carrello e ordini, ovvero il cuore del sistema, è già funzionante, e quindi siamo pronti per la pubblicazione.
A: Si si. Ok. Però Stefano, un'altra cosa fondamentale
S: .... dimmi A
A: Il testo...
S: Cos'ha il testo?
A: E' troppo.... nero! Vero D?
D: Adesso che lo vedo bene... eh si, è parecchio nero. Non si può fare un bel grigio scuro scuro?
S: Ah, un quasi nero, ma non nerissimo. Una via di mezzo se ho capito bene? (forse iniziano a notare che sono un po' scocciato)
A: Si esatto. Sai, non vorremmo essere troppo aggressivi
S: No infatti, non sia mai. Facciamo un bel Trebuchet #111111 ed è morta li, che dite?
D: ??!
A: ?!?
S: Comunque guardavo i vostri prodotti, belli eh... veramente. E tutto in cartone vero?
(sorridono entrambi, e annuiscono soddisfatti)
S: Bello il tavolino soprattutto. Quasi quasi ne prendo uno da mettere in salotto
D: Fantastico saresti il nostro primo aquirente!
S. Già mi immagino: sabato sera, un dvd di Indiana Jones e una bella birra fresca sul tavolino
(continuano a sorridere, perchè non hanno capito dove sto andando a parare)
S: perchè è idrorepellente vero? O lavabile. Cioè, non si rovina se ci appoggio una lattina ghiacciata no? Bisognerebbe scriverlo però sulla scheda tecnica che è lavabile, altrimenti uno non lo compra. A cosa serve un tavolino se non ci puoi appoggiare nulla di anche vagamente umido?
(E ho visto il terrore nei loro occhi. Ma era un terrore curato veramente fin nei minimi dettagli, e con un target medio alto.)
p.s: la settimana successiva, hanno inserito a catalogo la versione con piano in plexiglass.
venerdì 19 febbraio 2010
venerdì 8 gennaio 2010
Mission: impossible
A discapito del titolo di questo post, non so se alla fine riuscirò a cavarmela semplicemente grazie a dei giochi di specchi, o a una maschera di lattice e un chip che altera la voce, o a qualche ingegnoso doppio gioco.
Ma è sicuro che per agosto devo portare questo progetto a termine. Devo elaborare un piano!

Le fasi saranno:
- usare gli ultimi spiccioli per alcuni lavori di muratura nell'appartamento
- assaltare un furgone portavalori
- con la refurtiva, andare dal mio mobiliere di fiducia a comprare la cucina
- derubare il mobiliere, dopo che mi ha venduto la cucina, e andare all'ikea
- affogare nella vasca delle palline chi si metterà sul mio cammino per intralciarmi
- comprare una camera da letto
- rapire un bambino, pescato sempre dalla vasca delle palline
- col riscatto che mi pagheranno i ricchi genitori, comprare frigorifero, lavatrice, box doccia e mobilio per il bagno
- prima di rendere il bambino, fargli pulire da cima a fondo l'appartamento mentre sul divano io leggo Dylan Dog e mi cibo di tacos, salsa piccante e birra
- usare il resto del riscatto per tappare la bocca a polizia e carabinieri
- godermi finalmente casa mia.
Per agosto. Devo riuscirci.
Ma è sicuro che per agosto devo portare questo progetto a termine. Devo elaborare un piano!
Le fasi saranno:
- usare gli ultimi spiccioli per alcuni lavori di muratura nell'appartamento
- assaltare un furgone portavalori
- con la refurtiva, andare dal mio mobiliere di fiducia a comprare la cucina
- derubare il mobiliere, dopo che mi ha venduto la cucina, e andare all'ikea
- affogare nella vasca delle palline chi si metterà sul mio cammino per intralciarmi
- comprare una camera da letto
- rapire un bambino, pescato sempre dalla vasca delle palline
- col riscatto che mi pagheranno i ricchi genitori, comprare frigorifero, lavatrice, box doccia e mobilio per il bagno
- prima di rendere il bambino, fargli pulire da cima a fondo l'appartamento mentre sul divano io leggo Dylan Dog e mi cibo di tacos, salsa piccante e birra
- usare il resto del riscatto per tappare la bocca a polizia e carabinieri
- godermi finalmente casa mia.
Per agosto. Devo riuscirci.
mercoledì 16 dicembre 2009
Capita...
Capita che un presidente del consiglio venga colpito in pieno da un duomo di Milano in miniatura. Uno smacco incredibile, sei pensiamo che George Walker Bush detto "lo sveglio" ha evitato con inaspettata prontezza di riflessi la mortale scarpa lanciata un giornalista iracheno. Riuscirà a sopravvivere a quest'onta, mr B.?
Capita che quest'anno l'unico regalo aziendale lo farò al mio commercialista, il che la dice lunga credo.
Capita che accendo la tv, mi rendo conto che vespannozerofedefilippigrandefratellogiochidelcazzovarieassortiti ci sono ancora, non si sono estinti, e la spengo di nuovo. E il sollievo che provo è come quello di un calcio nelle palle evitato per un pelo. Presente quel brividino?
Capita, ultimamente, che mi senta fuori luogo, inadatto, e con la capacità di concentrazione ridotta al lumicino. Vitale come un fermacarte. Sguardo fisso sul monitor, come a far la gara a chi ride prima. E credo vincerò io.
Capita di sentirsi utile come un culo senza il buco.
Capita di sentirsi lontani.
Capita di fare sogni assurdi, vividi, desideri moderatamente folli mixati a sensi di colpa per cose -tra l'altro- mai fatte. Nelle tisane che mi faccio ultimamente deve esserci qualche ingrediente allucinogeno.
Capita che riprendi in mano la vecchia chitarra e per poco non ti becchi il tetano sfiorando il mi-cantino. Antiruggine o corde nuove? Verificare su e-bay cosa costa di meno.
Capita che riscopri il calore di persone speciali, e di essere grato al Caso che te le ha fatte conoscere. Infinitamente.
Capita che fai shopping compulsivo, però con dvd low price. Il che significa che sto impazzendo, ma che comunque lo spirito di mia nonna (Ebenezer "Lea" Scrooge) veglia ancora su di me.
Capita che quest'anno l'unico regalo aziendale lo farò al mio commercialista, il che la dice lunga credo.
Capita che accendo la tv, mi rendo conto che vespannozerofedefilippigrandefratellogiochidelcazzovarieassortiti ci sono ancora, non si sono estinti, e la spengo di nuovo. E il sollievo che provo è come quello di un calcio nelle palle evitato per un pelo. Presente quel brividino?
Capita, ultimamente, che mi senta fuori luogo, inadatto, e con la capacità di concentrazione ridotta al lumicino. Vitale come un fermacarte. Sguardo fisso sul monitor, come a far la gara a chi ride prima. E credo vincerò io.
Capita di sentirsi utile come un culo senza il buco.
Capita di sentirsi lontani.
Capita di fare sogni assurdi, vividi, desideri moderatamente folli mixati a sensi di colpa per cose -tra l'altro- mai fatte. Nelle tisane che mi faccio ultimamente deve esserci qualche ingrediente allucinogeno.
Capita che riprendi in mano la vecchia chitarra e per poco non ti becchi il tetano sfiorando il mi-cantino. Antiruggine o corde nuove? Verificare su e-bay cosa costa di meno.
Capita che riscopri il calore di persone speciali, e di essere grato al Caso che te le ha fatte conoscere. Infinitamente.
Capita che fai shopping compulsivo, però con dvd low price. Il che significa che sto impazzendo, ma che comunque lo spirito di mia nonna (Ebenezer "Lea" Scrooge) veglia ancora su di me.
Buonanotte.
Goodnight Moon - Shivaree. Anche colonna sonora di Kill Bill.
lunedì 16 novembre 2009
Promemoria
Scrivermi su un foglio di carta un elenco dei "to-do" è una cosa che ho imparato a fare relativamente tardi. Prima vivevo nell'illusione che il mio cervello riuscisse ad immagazzinare tutte le cose da fare, da ricordarsi, i progetti a medio e lungo termine - sia lavorativi che non - e mi permettesse di organizzarle tutte senza problemi lungo timeline settimanale, mensile, ecc.
Probabilmente ho dato troppo credito al mio cervello, e troppo a lungo. Fatto sta che ora scrivere l'elenco delle cose da fare (e barrarle con gusto quando sono fatte) è diventato l'unico metodo sicuro per essere certo di non perdermi per strada. E sarà contenta mia mamma, che fin da piccolo mi ripeteva sempre "Scrivi!! Che se no poi ti dimentichi". Aveva ragione (dannazione!!!).
Questo domani magari me lo scrivo su carta.
- Urgente! Dare inizio al Piano B. La strada davanti a me è diventata troppo stretta e l'asfalto ha troppe buche, è arrivato il momento di cambiare rotta. Non sarà indolore, purtroppo, ma cuore muscoli e cervello mi dicono che va fatto. E poi, ogni tanto, bisogna dare una scossa alla propria vita no?
- A Roma a Dicembre: decidere una data
- Imparare a cucinare qualcosa di più complicato di wurstel al burro. Anche una pasta asciutta non troppo scotta va bene, per iniziare.
- Riprendere a fare un po' di esercizio fisico. Se il corpo è un tempio, il mio ultimamente è un po' come il partenone: un restauro non gli farebbe male.
- A Colonia a Gennaio per la mostra di design. Birra e design, ottimo binomio.
- Riempire la casa di quelle cose che la qualificano come tale (letto, cucina e box doccia).
- Ricordarsi di fare quel furto alla banca in centro. La maschera di Nixon ce l'ho.
- Riprendere a disegnare/progettare. Ho (ri)scoperto che mi rilassa, quando non è per lavoro.
- Vacanza oltre oceano (aprirò un altro mutuo per poterla fare). California, New Mexico ecc... O New York? Oppure il Canada, o i grandi parchi. Mi dicono che da quelle parti il risotto coi cordyceps lo fanno da dio.
- Leggere qualche libro di quelli che tanti mi consigliano e io non leggo mai perchè sono un testone. Tipo la biografia di Mao con prefazione di Woody Allen.
- Ascoltare tutti quei dischi che ho archiviato nell'hard-disk esterno e che non ho ancora trovato il tempo&mood per sentire.
- Iniziare a fotografare. Intendo con qualcosa di più professionale di un cellulare. Mi va bene anche una Kodak Fun usata.
- Comprare una tastiera da 70 euro alla Feltrinelli e imparare a suonare il pianoforte scaricando tutorial da internet. E qui siamo alla fantascienza.
Probabilmente ho dato troppo credito al mio cervello, e troppo a lungo. Fatto sta che ora scrivere l'elenco delle cose da fare (e barrarle con gusto quando sono fatte) è diventato l'unico metodo sicuro per essere certo di non perdermi per strada. E sarà contenta mia mamma, che fin da piccolo mi ripeteva sempre "Scrivi!! Che se no poi ti dimentichi". Aveva ragione (dannazione!!!).
Questo domani magari me lo scrivo su carta.
- Urgente! Dare inizio al Piano B. La strada davanti a me è diventata troppo stretta e l'asfalto ha troppe buche, è arrivato il momento di cambiare rotta. Non sarà indolore, purtroppo, ma cuore muscoli e cervello mi dicono che va fatto. E poi, ogni tanto, bisogna dare una scossa alla propria vita no?
- A Roma a Dicembre: decidere una data
- Imparare a cucinare qualcosa di più complicato di wurstel al burro. Anche una pasta asciutta non troppo scotta va bene, per iniziare.
- Riprendere a fare un po' di esercizio fisico. Se il corpo è un tempio, il mio ultimamente è un po' come il partenone: un restauro non gli farebbe male.
- A Colonia a Gennaio per la mostra di design. Birra e design, ottimo binomio.
- Riempire la casa di quelle cose che la qualificano come tale (letto, cucina e box doccia).
- Ricordarsi di fare quel furto alla banca in centro. La maschera di Nixon ce l'ho.
- Riprendere a disegnare/progettare. Ho (ri)scoperto che mi rilassa, quando non è per lavoro.
- Vacanza oltre oceano (aprirò un altro mutuo per poterla fare). California, New Mexico ecc... O New York? Oppure il Canada, o i grandi parchi. Mi dicono che da quelle parti il risotto coi cordyceps lo fanno da dio.
- Leggere qualche libro di quelli che tanti mi consigliano e io non leggo mai perchè sono un testone. Tipo la biografia di Mao con prefazione di Woody Allen.
- Ascoltare tutti quei dischi che ho archiviato nell'hard-disk esterno e che non ho ancora trovato il tempo&mood per sentire.
- Iniziare a fotografare. Intendo con qualcosa di più professionale di un cellulare. Mi va bene anche una Kodak Fun usata.
- Comprare una tastiera da 70 euro alla Feltrinelli e imparare a suonare il pianoforte scaricando tutorial da internet. E qui siamo alla fantascienza.
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