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lunedì 31 luglio 2023

Diario di un Real Estate Novelist


Tutto è nato qui, ormai più di dieci anni fa, considerando che sto scrivendo queste righe nel 2023.
Da allora ho solo cambiato nom de plume, scegliendo quello di Giovanni Solberg.
Alcuni dei racconti che ho scritto su questo blog sono diventati parte del romanzo breve Diario di un Real Estate Novelist. Titolo chiaramente ispirato ad un vecchio pezzo di Billy Joel, Piano Man (1973).

Un burnout, il crollo del mercato immobiliare agli inizi degli  anni dieci del ventunesimo secolo e un abbozzo di crisi esistenziale: la  collisione tra questi elementi ha generato ottantotto racconti brevi, ironici, malinconici, surreali, pagine di un diario/romanzo scritto nell’arco di cinque anni da un agente immobiliare quasi per caso.

Immaginate una  agenzia di provincia a cavallo tra la Lombardia e l'Emilia Romagna.  Adesso immaginate clienti strambi, case raccapriccianti, colleghi  inqualificabili, bestemmie (censurate), risate, amicizie imprevedibili,  dildi enormi, cani spaventosi, notti insonni, notai stravaganti e  Spritz. Se ci siete riusciti, vi siete fatti un idea di cosa troverete  tra le pagine di questo romanzo.

Tutto quello che leggerete è  tratto da esperienze realmente vissute, e "solo i nomi sono stati  cambiati per proteggere gli innocenti." Easattamente come in Dragnet  (1951).

Il romanzo è interamente pubblicato sul sito ufficiale https://realestatenovelist.ink/, ma acquistabile anche su Amazon in versione cartacea o eBook: https://www.amazon.it/dp/B0C2SM64ZN
Gratis per chi ha Kindle Unlimited.


giovedì 24 marzo 2016

Perchè

Perchè quando dentro di te ci sono alberi secchi e avvoltoi torvi che si spostano da un ramo all'altro in attesa, poco conta guadagnare milioni di euro, poco conta vivere la vita in modo vorace e sfrenato, fare cose che, volare a duecentocinquanta in autostrada per sentire quel brivido.
Gli avvoltoi saranno sempre con te. E un giorno sai che usciranno e ti prenderanno.
Ma non oggi. Oggi sono ancora più veloce di loro. Notte.

mercoledì 16 settembre 2015

Fumblin' with the blues


Capita a tutti. Ad alcuni forse succede ascoltando 50 cent, a me capita spesso con Waits.
Ci sono canzoni che per qualche umano, umanissimo motivo, in certi momenti, ti calzano come un vestito fatto su misura.



Friday left me fumblin' with the blues
And it's hard to win when you always lose

Because the nightspots spend your spirit
Beat your head against the wall
Two dead ends and you've still got to choose.


You know, the ladies I've been seeing off and on
Well they spend your love and then they're gone
You can't be lovin' someone who is savage and cruel
Take your love and then they leave on out of town, no they do.


Come on baby, let your love light shine
Gotta bury me inside of your fire
Because your eyes are 'enough to blind me
You're like looking at the sun

You gotta whisper tell me I'm the one
Come on and whisper tell me I'm the one

domenica 31 maggio 2015

A compromise of truth and lies

So why do you look me in the eyes
My cursed life comes as no surprise
A compromise of truth and lies
A broken heart is my disguise
Couldn't care if I'm right or wrong
Don't bother writing me a song.




Buonanotte

martedì 28 aprile 2015

Amo il mio computer

I love my computer
you make me feel alright
every waking hour
and every lonely night
I love my computer
for all you give to me
predictable errors and no identity
and it's never been quite so easy
I've never been quite so happy
all I need to do is click on you
and we'll be joined
in the most soul-less way
and we'll never
ever ruin each other's day
cuz when I'm through I just click
and you just go away
I love my computer
you're always in the mood
I get turned on
when I turn on you
I love my computer
you never ask for more
you can be a princess
or you can be my whore
and it's never been quite so easy
I've never been quite so happy
the world outside is so big
but it's safe in my domain
because to you
I'm just a number
and a clever screen name
all I need to do is click on you
and we'll be together for eternity
and no one is ever gonna take my love
from me because I've got security,
her password and a key

I love my computer - Bad religion

venerdì 24 aprile 2015

Come una finale ai rigori

Vieni in Francia.
Anzi no.
Firma il contratto.
Ok, allora vieni su il mese prossimo.
No quello dopo.
Si si, l'ufficio è pronto.
Anzi no, dobbiamo posticipare.
Di un mese.
Però tra 15 giorni facciamo il punto della situazione, e vediamo.
Comunque salite.
O no.
Forse.

Peggio di una finale mondiale ai rigori. Tipo Italia-Francia, nel 2006.
Però secondo me stavolta vince la Francia. Così, a naso.

Passano interi mesi così, e poi finisce che uno non dorme bene bene, eh?
Ascolto JJ Cale, ho bisogno di stare un po'... come dicono i dj americani, "Laid back".

domenica 1 marzo 2015

Da qualche parte, dentro di me

 E se anche non risolve tutti i problemi, o i dubbi su quelle paludi melmose e buie nelle quali mi incaglio ogni tanto, è bello sapere che ci sono ancora, nascosto in una grotta inaccessibile e arredata esattamente come camera mia nel 1985. Mi fa sentire al sicuro.

Il fotogramma è preso da Alice non vive più qui, di Scorsese.

domenica 15 febbraio 2015

Coriolano

Cosa volete, cani, che non amate né la pace Né la guerra?
L'una vi atterrisce, l'altra vi rende insolenti.
Chi si fida di voi scopre, dove vorrebbe trovare leoni, che siete lepri
Dove volpi, oche.
Voi non siete più solidi, no, del carbone che arde sul ghiaccio
O della grandine al sole.
Chi merita grandezza merita il vostro odio
E le vostre inclinazioni sono come l'appetito di un malato
che desidera di più ciò che accresce il suo male.
Chi dipende dai vostri favori nuota con pinne di piombo
e abbatte querce con giunchi.
Impiccatevi!
Fidarsi di voi?
Cambiate opinione ogni minuto,
Chiamate nobile ciò che un momento prima odiavate,
e vile colui che era La vostra ghirlanda.
Per quale motivo, nei diversi luoghi della città, gridate
Contro il nobile Senato, che, sotto l'egida degli dei,
Vi tiene a freno, voi che altrimenti
Vi divorereste l'un l'altro?

[Coriolano - Shakespeare - 1608]

mercoledì 31 dicembre 2014

E tu che fai l'ultimo dell'anno?

Voi non lo so, io vado a prepararmi qualcosa di buono da cena, stappo una bottiglia vino, e mi guardo un paio di film, nel silenzio di un condominio vuoto ad eccezione del sottoscritto.

A fine anno solitamente si tirano le somme, ma questo è stato così strano e incasinato che faccio un po' fatica. Boh.

E allora visto che non saprei bene cosa scrivere, come ultimo dei (pochi) post del 2014 stilo la playlist delle cose che più ho ascoltato quest'anno, e c'è sia roba nuova che vecchie inossidabili certezze, per un totale di cazzo credevo meno comunque 85 pezzi.

E adesso vi lascio e vado in cucina. Auguri, che la prossima sia una buona annata.




Se volete, a questo link è più semplice zompare da un pezzo all'altro.


Playlist 2014

Treasure - Seasick steve
Jack White - Another Way To Die
Jack White - Lazaretto
Chris Rea - Truck Stop
Leonard Cohen - Almost like the blues
Awolnation - Sail (ma anche nella cover dei Devildriver)
The White Stripes - Icky Thump
Korn - Narcissistic Cannibal
Klingande - Jubel
LL Cool J - Whaddup
Robbie Williams - Go Gentle
Whitey - Stay on the outside
Sweet Baboo - Motoring Home
Muse - Panic Station
Daft Punk - Giorgio by Moroder
Unkle - Burn My Shadow
Alice Russell - Heartbreaker
Green Day - Kill The DJ
Joe Cocker - Unchain My Heart
H-Bloxx - The Power
Lenny Kravitz - The Chamber
Peter Frampton - Souvenirs De Nos Pères
Ac Dc - Hail Caesar
Ac Dc - Back In Black
ZZ Top - Sharp Dressed Man
Bill Callahan - Seagull
Marvin Gaye - I Heard It Through the Grapevine
Calexico - Algiers
Chris Isaak - Blue hotel
Chris Rea - Red Shoes
Devildriver - Unlucky thirteen
Dire Straits - Calling Elvis
Steely Dan - The things i miss the most
Eagles - Those Shoes
Faith No More - Epic
Five Finger Death Punch - Under And Over It
Gabby Young and Other Animals - I've Improved
Ill Bill - Impaled Nazarene
Joe Bonamassa - Stop
JJ Cale - Lady luck
Joe satriani - just like lightnin
Chris Isaak - Solitary Man
Eric Clapton - I Shot The Sheriff
Joe satriani - Searching
Madball - R.A.H.C
Pantera - 5 minutes alone
L'orchestre de bras cassés - A Quoi Pense-t-elle
Mark Lanegan - Ode To Sad Disco
Pantera - Fucking Hostile
Megadeth - Holy wars
Miles Davis - So What
Nostalgia 77 - You and me
The Ocean - Bathyalpelagic II: The Wish in Dreams
Sodom - Ace of spades
Sunna - Suffer the Pain
The Black Keys - Lonely boy
Tom waits - New Coat Of Paint
Tom Waits - Swordfishtrombone
America - A Horse With No Name
Little feat - Willin
Bon Jovi - You give love a bad name
Cypress Hill - Lowrider
Dire Straits - Water of love
Overkill - Armorist
Pain of salvation - Sleeping under the stars
Queen - Another one bites the dust
Billy Joel - Pressure
Billy Joel - Piano man
Sunna - You Had To Steal
Pink Floyd - Comfortably numb
Queens Of The Stone Age - Smooth Sailing
Mark Lanegan - No easy action
Devildriver - Head On To Heartache
Royal Blood - Ten Tonne Skeleton
Karma Connection Alternative - School (Berlin Remix)
Sepultura - Roots Bloody Roots
Michael Bublé - I'm Your man
Genesis - Mama
Peter Gabriel - Burn You Up, Burn You Down
ZZ Top - El diablo
Genesis - I can't dance
Dire Straits - Where Do You Think You're Going
Like a Drug - Queens of the Stone Age

giovedì 6 novembre 2014

Still life


Still life
è quella che in italiano, in campo fotografico o pittorico, definiremmo “natura morta”.
Sarà pure solo una questione  semantica, ma il fatto che in terra d'Albione la locuzione sia costruita sul concetto di vita anzichè quello di morte, me la rende decisamente più piacevole.

Still life come il bel film inglese ma con regista italiano che ho visto ieri sera, e che mi ha portato con troppa facilità alle lacrime, in più di un'occasione.
Un racconto rigoroso e allo stesso tempo terribilmente partecipe della vita di un mite impiegato comunale, addetto alla ricerca dei parenti prossimi di persone morte in solitudine.
Una persona gentile e sola che cerca di ricostruire le vite di defunti altrettanto soli ed invisibili partendo da fotografie, dischi e lettere ritrovate in stanze sporche, ingombre di bottiglie di gin vuote e panni messi a stendere su termosifoni.
Telefonava ai parenti più prossimi, chiedeva se volessero salutare per l'ultima volta loro padre, loro zio, la sorella, e il più delle volte la risposta era no. Questa cosa riusciva a straziare tanto  il piccolo burocrate quanto me. Perchè comunque, sempre, ce la metteva tutta, arrivando perfino ad inventare e scrivere elogi funebri per funerali ai quali partecipavano solo lui, il parroco e il defunto.

Still life come un fermo immagine della mia vita in questo momento. Sta tutto succedendo velocemente, anche se non so bene ancora cosa esattamente stia accadendo, e se alla fine tutto questo turbinio di viaggi, incontri, ansie e risate -perchè si, ci sono state parecchie risate, in situazioni che avrebbero suggerito tuttaltro- porterà a qualcosa o meno.
Potrebbe non cambiare niente, e le probabilità in questo senso sono molto alte.
Ma potrebbe anche cambiare tutto, e sarebbe qualcosa di repentino. Potrei dovermi trasferire in un paese straniero, dover cambiare lavoro per l'ennesima volta, dover imparare una lingua nuova che potrebbe essere quella dei maledetti mangiarane, o quella dei mangiacrauti, o quella dei mangia risoepesceealghedelcazzoebasta.
In ogni caso, forse si intuisce, preferirei una delle prime due ipotesi.

Fatto sta che questa cosa sta evolvendo in fretta, eppure mi sembra di nuotare al rallenty in un vaso di glicerina densissima, e vedo tutto scorrere come in un rallenty ad altissima definizione di un documentario della BBC.
Vedo ogni dettaglio e sono tantissimi, troppi, così tanti che non capisco più il senso dell'azione in generale, posso solo intuirlo. Ma forse è la fretta, il desiderio che questi due, tre mesi passino velocemente per capire se e cosa succederà alla mia vita il prossimo gennaio.

E quindi c'è azione, c'è movimento, ci sono cose da fare e cose da imparare. E ho fame di tutto questo “possibile” perché sono rimasto fermo per troppo tempo nello stesso punto. Girando vorticosamente su me stesso, sprecando una marea di energie per nulla o quasi. Per quattro anni... e quattro anni sono un periodo lunghissimo. Devo svuovere le acque, deve succedere qualcosa, lo devo alla mia vita.

Eppure tuttavia sento la necessità di fermarmi un attimo per prendere fiato. Non chiedo molto, e non saprei neppure a chi chiederlo se non a me stesso, e so di non potermi permettere anni sabbatici e periodi di riflessione zen sotto salici piangenti, ma sento che ne avrei davvero bisogno.
Still significa fermo, ma vuol dire anche calmo, tranquillo. Come un lago d'inverno, con la superficie liscia e a malapena increspata dalle onde, e la foresta verde scuro che lo circonda, e la foschia leggera che si solleva dal terreno, e attraversa le fronde dei pini per fondersi con nuvole basse e grigie e che profumano di pioggia.
Mi immagino seduto su una panchina ad osservare per ore questo spettacolo, con le braccia intirizzite dal freddo, da solo, sorridendo un po' all'idea della cioccolata calda che mi farei appena tornato a casa.

Da solo.

Perchè  questo è quello che sono, un orso solitario. Che si innamora di rado, o che forse si è pefino dimenticato come si fa. E che per non far soffrire nessuno, o il meno possibile, rinuncia a grandissime parti di se stesso... ritardando l'inevitabile e il giusto, onesto, doloroso passo. E diventando  un rarissmo esemplare di “Ursidae Coglionis”.

Sto ascoltando un vecchio disco dei Dire Straits, e finisco di scrivere questo pezzo sulle note di Planet of New Orelans.
Ho il sapore aromatico di Grand Marnier sulle labbra e negli occhi le immagini del lago, della foresta di pini e della nebbia che sale in sinuose volute attono alle strutture in ferro battuto, un po'Art Nouveau e un po' creole, di quella città della Louisiana che probabilmente non vedrò mai... e le palpebre si fanno sempre più pesanti.

Vado a letto. E' stata una giornata pesante, ma dopo mesi sono finalmente riuscito a rimettere le mani su questa tastiera. Mi è mancata.

Buonanotte

martedì 9 settembre 2014

Almost like the blues - Leonard Cohen (traduzione)

E' uscito da poco, e non riesco a smettere di ascoltarlo. Riesce sempre a far suonare le mie corde più nascoste, questo anziano canadese.



Ho visto alcune persone morire di fame
E c'erano omicidi, e c'erano stupri
I loro villaggi bruciavano
Provavano a scappare
E non sono riuscito a guardarli negli occhi
Fissavo le mie scarpe
Era acido, era tragico
Era quasi come il blues.

Devo morire un po'
In mezzo a pensieri omicidi
E quando finisco di pensare
Devo morire molto di più.
Ci sono torture e assassinii
E ci sono le mie cattive recensioni
La guerra, i bambini scomparsi
Dio, è quasi come il blues.

E quindi lascio che il mio cuore si congeli
Per far si che non marcisca
Mio padre disse che ero il prescelto
Mia madre diceva di no
Ho ascoltato le loro storie
Di gitani e di ebrei
Era bello, non era noioso
Era quasi come il blues.

Non c'è nessun dio in paradiso
E non c'è nessun inferno qui sotto
Questo dice il grande professore
Di tutto quello che c'è da sapere
Ma ho ricevuto un invito
Che un peccatore non può rifiutare
Ed è quasi come la salvezza
E' quasi come il blues.












sabato 30 agosto 2014

Al supermercato


Al supermercato mi sono accorto di essere un po' stanco quando sul cartellone delle promozioni ho letto tonno impermeabile anzichè tonno insuperabile. E per qualche frazione di secondo mi sono pure fatto domande.

Al supermercato davanti a me c'era un bambino mussulmano seduto nel carrello, e ho pensato "Pessima scelta, dove lo nascondi il plastico in un carrello della spesa? Forse forse vicino ai panetti di burro, ma si vede che il colore è diverso...". Comunque gli ho fatto ciao con la mano.

Al supermercato alla cassa della verdura e frutta mi passano davanti tutti, non importa quanto io sia vicino, e non importa se la ragazza che mette i prezzi sui sacchetti mi abbia già visto. Posso essere anche l'unico in fila, ma sta sicuro che non riesco a prendere in mano il sacchetto con le pesche che subito mi si infilano davanti due bambini, una donna incinta, un ristoratore turco e una vecchia. Quasi sempre in quest'ordine.

Al supermercato guardo il contenuto del carrello prima di andare alla cassa, e il più delle volte sembra la spesa di una festa di compleanno di un sedicenne. Mancano solo gli smarties. (Li mangeranno gli smarties i sedicenni oggigiorno?)

Al supermercato sto antipatico alle cassiere. Non mi passano la roba dopo averla registrata in cassa. La appoggiano a tre centimetri dal loro gomito, e io mi devo allungare per riuscire a toccare la confezione con la punta delle dita per farla rotolare fino a me.
Ma porca puttana, lo sai che quel piano inclinato non è uno strano specchio d'acciaio ma SERVE per agevolare lo scivolamento del maledetto vaso di olive fino a ME?

Al supermercato quando passo davanti al banco del pesce, sto male. Quel puzzo mi è insostenibile. Quando capito al reparto formaggi e salumi, riprendo colore. Se poi vicino c'è pane appena sfornato, sorrido come un bambino che riceve i doni di natale.

Al supermercato comprerei tutte le spezie che vedo, ma poi non saprei come usarle. Mi limiterei a sniffarle, quindi mi autoconvinco a lasciarle li dove sono.

Al supermercato le candele di padre pio sono vicino al cibo per serpenti. L'addetto all'esposizione dei prodotti o è un deficiente o un genio, e propendo per la seconda.

Al supermercato oggi ho visto due energumeni con le loro donne al seguito. Venivano dall'est, occhiali da sole avvolgenti, urlavano, spostavano la gente a manate e piazzavano il carrello in mezzo alle corsie con noncuranza e se glielo facevi notare ti fulminavano.
Uno con la faccia butterata, l'altro aveva una cicatrice lunga 10cm sulla guancia.
Li ritrovo al parcheggio, salgono su un fuoristrada enorme, coi vetri semi-oscurati e cromature qua e la.Loro davanti e le donne, meste e silenziose, dietro. Riparati dai vetri grigioneri, gli energumeni tirano fuori da un cassetto qualcosa. Penso possa essere una pistola, della cocaina, anfetamine, o un coltello a serramanico. E invece è amuchina liquida e se la passano tra di loro per pulirsi le mani, sfregandosele vigorosamente e sorridendo felici come due orsetti lavatori. David Lynch, prendi nota.

venerdì 25 luglio 2014

Le associazioni culturali

Le associazioni culturali. Che mi chiedono di lavorare quasi a gratis, con urgenza, su progetti fatti da altri che poi hanno abbandonato (forse pagati poco?), fatti anche MALE ZIOPORCO MA PERCHE' LA GENTE LAVORA COL CULO?! e che ti chiedono che purtroppo sai, loro possono permettersi di pagare poco perchè CULTURALE e poi ASSOCIAZIONE e poi anche AMICIZIA, e VALORI, e poi POESIA, e ASSAGGI DI VINO e INVITI DI OSPITI, ma con spirito di CONDIVISIONE e PROFONDA AFFINITA'.

Dunque, stavo dicendo.

Associazioni culturali, iniziate un po' a STARMI SULLO STOMACO ma anche e non poco SUL CAZZO, quindi o iniziate a capire che io con AMICIZIA e con CULTURALE, e VALORI e ASSAGGI DI POESIA CON GLI OSPITI CON BARBE BIANCHE e OCCHIALI CON LA MONTATURA FINE non c'entro una sega, e che a fare il barbone sono già bravo da solo senza che mi tocchi diventarlo pure per procura VOSTRA, oppure non andremo molto in la a costruire il nostro FRUTTUOSO RAPPORTO.

Non vi servo perchè ho la faccia simpatica, o perchè me ne frega qualcosa dell'autore libanese di cui parlerete sabato prossimo. Mi avete contattato perchè sono bravo a fare quello che faccio, e se sono bravo lunedì mi portate QUESTI CAZZO DI 800 EURO IN TAGLI DA 100 E 50 e allora posso anche ragionare con voi.

Ma toglietevi di dosso quella faccia offesa perchè se c'è una cosa che mi fa girare i coglioni sono quelli come voi che GIOCANO A FARE GLI INTELLETTUALI tre sere a settimana, arrivano al CIRCOLO DELLA LETTURA in BMW probabilmente dopo aver passato la giornata nascosti in un ufficio a caso del catasto, in provincia o all'ASL a giocare a sudoku, e che poi fanno la FACCIA DEL PENSATORE FERITO quando qualcuno gli ricorda, in un modo o nell'altro, che nel (FOTTUTO*) MONDO REALE, CHI LAVORA VA PAGATO.

CAZZO.

*concedetemi questa licenza USA/Cinematografica.

martedì 11 marzo 2014

Siamo a questo punto [New world disorder]


Altissima tecnologia e povertà, rivolte popolari, fame, sete, natura impazzita, fantasmi di guerre fredde e sistemi al collasso. Siamo così lontani dai "futuri" immaginati dal Dick in Blade Runner o dalle visioni violente di Verhoeven?


"Mi sono svegliato, con codici a barre tatuati sulla fronte. E' un incubo, tutti i miei famigliari sono morti. Devo chiamare Fred ma la linea è muta. Esco da solo, perchè è così che morirò. Tutto questo è folle, la mascella è bloccata e sbavo, sono fottuto, trattengo il fiato perchè l'aria è irrespirabile, non riesco più a pagare le bollette per l'ossigeno. Non c'è più futuro, vorrei che un negro venisse ad ammazzarmi. Il presidente ha dichiarato lo stato di emergenza. La guardia costiera è alla mia porta, ho bombe fatte in casa se vogliono la guerra. Non c'è più il sole, e mi hanno messo un fottuto chip da qualche parte. Sono un clone, un diverso me stesso. Sono un tizio high-tech, riceverai la mia bomba via mail, quindi se morerai oggi ci vedremo all'inferno, ci vedremo all'inferno, ci vedremo all'inferno."



[Sasha]

Hey, yo fuck it. I'm rollin in a 4-barrel Camaro, toward the Tribore, eyes
narrow East River flow with marrow, along side the bridge zombies
pushing bodies in wheel barrels, bitches sterile follow on crutches of
rusted arrows try to breath through esophagus stuffed with sparrows,
the imperial, terrarembrium, the spherical, I turn the steering wheel
and pull into a 7-Eleven, met up with Billy, Danny, Rob and Evan from the
fucking Bio, yo we down for survival with acid raindrenched skin infest-
ed by termites, hermaphrodites on bikes swing spikes, think twice as I
try to pacify the pariah beside the driver and Shotgun kelly flips the
visor, time to devise a plan to reverse the demise of man before he's met
by the lastset of the sun, armageddon, no question to answer, disaster
results from behavior patterns. Earth lay raped, escape to saturn in a
capsule, thirteen days of travel. Upon arrival plans unravel, imbalance
of chemical pheremones, clones with no genitals surround us, we can't
fuck them, no means of reproduction. I hear a scream and turn in that
direction, 33-23-33, I see seven, coming toward us, to reward us...

Disorder, enter the Millenium, time gets shorter
Disorder, behold a pale horse, new world disorder

[Lord Humongous]

Armageddon, a new death is dawnin', I like the smell of napalm in the
morning, four riders of the apocalypse descend from the north, a fear in
my eye, I behold a pale horse. Armageddon, no time to cry we all die as
the sky turns red, the missles start to fly. Factionstake action, eleven
families rule, millenium approaches, survival of the roaches. Body
armor will make you feel calmer or safe from the drama, deplow stealth
military bombers, ass out, get down on your knees and pray; illuminati
takes your soul on the eve of judgement day as the armies of darkness
irradicate life and we all go to hell and satan fucks your wife. Strife, ter-
ror without a minute to pray, human beings at odds, peace becomes dis-
aray, I'm humongous from Mad Max, Lord of the Wasteland with crazy ill
troops all at my command, don't you ever fall victim to my master plan,
I'm the dealer of death and here's your motherfuckin' hand.

[D-Lux]

I'm ready to take back whatever they sold ya cuz the scheme is a secret
so nobody ever told ya, an underground illuminated tribe of radicals
ready to take forth and feast like cannibals, animals, huffing the fumes
of rotting flesh exhumed from the corpses of presisdents, dissents and
fools with a one way ticket from the temple of doom, dark sides of
moons and ill atomic booms leave the earth all shakin and full of
wounds from Krakatoa east of Java to Camaroon, and coming soon to a
theater near you, the end of everything that we once knew.

[Billy]

The grand finale strap my body with TNT, take the president and his
bitch with me tearing down the walls of this conspiracy, fuck skull and
bones and illuminati. Irradication of the land of the free but I'm the
brave, ain't going out like a motherfuckin' slave, neobarbaric post-
apocalyptic war, ground zero brooklyn, the world at war.

[Sticky Fingaz]

I woke up, bar codes on my forehead, it's a living nightmare, my families
all dead. I gotta call Fred but no dail tone, I'm out for
self cuz I'm gonna die alone, this is madness I'm drooling with the lock
jaw, my elevator don't go to the top floor, I hold my breath cuz the O2
killed, I'm suffocating, I can't pay my oxigen bill. There's no tomorrow, I
wish a nigga murder me, the president declared a state of emergency.
The coast guard bangin' at my front door, I got homemade bombs if they
want war. There's no sun, they put a fucking chip in me, I'm a clone, mat-
ta fact it's a different me. I'm high tech kid, you get a bomb in the mail, so
if you die today then I'll see you in hell, I'll see you in hell, see you in hell.

domenica 15 dicembre 2013

La situazione

Dunque.

Punto uno: il mio conto in banca sta come Di Caprio negli ultimi 5 minuti del Titanic. E non accenna a migliorare. Perchè...
Punto due: per motivi di varia natura, tra cui non ultimo quello della mancanza di alternative, ho appena dovuto aprire una attività in un settore che, obbiettivamente, mi fa abbastanza cagare. E già aprire una attività non è mai gratis, mettiamoci poi che si tratta di un settore che con questa crisi è in uno dei punti più neri della sua storia, non credo che il punto uno troverà soluzioni molto presto.
E, come si sarà capito, questi sono momenti in cui improvvise rotture di palle sarebbe simpatico se ne stessero alla larga, ma così fosse non avrei scritto il..
Punto tre: l'auto da qualche giorno fa rumori da galeone dei pirati, con sinistri cigolii all'avantreno. Inizia a sentire sulle spalle i suoi 13 anni e 250.000 km. Non dovrebbero esserci problemi di sicurezza, ma il condizionale usato anche dal meccanico non mi lascia del tutto tranquillo. In sostanza, dovrei cambiare trapezi e sospensioni. Peccato solo per il punto uno.
Punto quattro: La caldaia funziona male, dovrebbe essere cambiata. Ma fino a quando saprò forzare l'arrivo dell'acqua calda usando una pizza surgelata (McGyver sarebbe orgoglioso di me), andrò avanti così.
Punto cinque: ho gli scarichi di casa intasati. Ho usato tutti i disgorganti possibili, dall'idraulico liquido a mister muscolo alla soda caustica pura, fino alla ventosa e allo sturalavandini a molla da 5 metri, cercato in 4 ferramenta e trovato alla quinta. Nulla da fare. Anzi, sembra peggiorato. Volevo evitare di chiamare l'idraulico, ma non ho alternative.


Diciamo insomma che salute a parte, non ne va una dtritta.
Ecco, questa è la situazione.

Ma parafrasando Mel Brooks... potrebbe essere peggio no?

mercoledì 30 ottobre 2013

Riflessioni


Gli eventi degli ultimi mesi (anni) hanno portato i miei coglioni a dimensioni tali che ormai stanno sviluppando una atmosfera propria, con nuvole e tutto quanto, e mi aspetto a breve la nascita sulla superficie di un piccolo ecosistema.
Affascinante.
Sulla palla destra ieri sera c'era un temporale, per dire.

 

lunedì 4 marzo 2013

E dopo una attenta analisi...

...del bilancio dello scorso anno, che ha preso in considerazione ogni singolo rigo dell'estratto conto bancario, ogni lavoro extra fatto in notturna e nelle pause pranzo, ogni fattura relativa a gas, telefono, internet, le rate del mutuo, le parcelle del dentista, quelle del meccanico, e in ultimo i costi dell'impianto strereo e tv che una forza maligna venuta dallo spazio profondo mi ha obbligato a comprare contro la mia volontà e contro ogni buon senso, e dopo aver calcolato una proiezione del bilancio entrate/uscite per il prossimo anno, ho realizzato un grafico a barre della mia situazione economica attuale, futura, e se non cambia qualcosa, sempiterna.




p.s: le barre di cui parlavo sono di ferro, e conficcate nel ventre molle ed infuocato di quel dirigibile che tanto somiglia al mio portafoglio.

Me tapino (cit)

martedì 12 febbraio 2013

Tenerezza e orgoglio. Ma anche parecchio da ridere...

12 anni fa, il capo chiede a me e agli altri 3 ragazzi dell'ufficio grafica multimediale di realizzare un corto.
Non avevamo una storia, non avevamo i personaggi, non l'avevamo mai fatto prima d'ora, e avevamo un mese per consegnare il montato. E doveva durare ALMENO 15 minuti.

Questo è il risultato, e sto ridendo da 20 minuti con la pancia letteralmente in mano.
Storia fiacca, animazioni pietose, vergognoso riciclo delle scenografie, doppiaggio da mani nei capelli, timing in perfetto stile "telenovela paraguayana" e montaggio tremendo, fatto solo per allungare il brodo...

Eppure alla fine ce l'abbiamo fatta, e alla proiezione al palazzetto dello sport i bimbi delle elementari hanno anche applaudito, e canticchiavano la canzoncina.

Rido ancora, eppure sento dentro un mix di tenerezza e di orgoglio per quello che siamo riusciti a fare che dubito proverò mai quando, tra 10 anni, qualcuno mi chiederà "Ti ricordi della prima casa che hai venduto?"


lunedì 28 gennaio 2013

Service and repair (di amore, sesso e alberi spogli sotto la neve)

La tua mano abbandonata sul mio petto, ti guardo dormire. Vorrei appoggiare le mie labbra sulle tue ma ho paura di svegliarti. Non so se è stato sesso, o se è stato amore, o qualcosa che sta tra le due cose. So che mi mancherai quando sarai andata, e questo qualche indizio me lo da. Sarà lo stesso per te?

Forse tra un mese, o tra un anno, tornerai, e sai che ti aprirò la porta. O forse tra queste lenzuola ci sarà un'altra, ma saprò amarla? Dico amarla come amavo mille errori e mille tagli fa, quando letteralmente mi cibavo del respiro e dei sorrisi di chi stava al mio fianco.

Mi sento un po' come un albero coperto di neve, quando arriva la pioggia. Il manto bianco si sfalda e cade a brandelli sulla terra, e mi piacerebbe vedere dei germogli verdi su quei rami finalmente nudi. Però i rami sono neri e secchi, e ho un po' paura che non siano più in grado di germogliare.

Ma forse è solo perchè ho la febbre e non sto bene e fuori il tempo è fetido.
Forse mi serve solo una giornata di sole.

"Doesn't take much time for plans to go wrong
And chase another ghost of a chance"


sabato 12 gennaio 2013

La spinta diventa un abbraccio, l'abbraccio diventa una spinta...

Ti stringo il polso
Ti mordi le labbra
La spinta diventa un abbraccio

Sfioro il tuo viso
Chiudi gli occhi
E l'abbraccio diventa una spinta...



Calexico - Para 

I hold your wrist
You bite your lip
The push becomes an embrace

I touch your face
You close your eyes
The embrace becomes a shove

I walk away
You follow too close
The shove takes hold
And there's no where to go

Take it down
Take it all the way
Take it down
Take it all the way down below the waterline

I see you now
Through a glass wall
All that is you stays with you
All that is me stays with me
But we see it all
We feel it all
And there is no place we can't go

Take it down
Take it all the way
Take it down
Take it all the way down below the waterline