domenica 29 marzo 2009

Enzo Biagi e Roberto Saviano

C'è gente che spara a zero su questo ragazzo, e non capisco come mai.
Lo accusano di essersi arricchito con Gomorra, e di sfruttare questa sua immagine di idealista reietto per fini personali. Perfino di gigioneggiarsi della sua nuova condizione di vita di uomo scomodo, scortato e minacciato.

C'è gente che guardagna milioni di euro correndo dietro a un pallone o presentando programmi televisivi, e qualcuno ha il coraggio di critcare Saviano?

Ho letto il libro, e anche se non l'ho trovato scritto benissimo come invece molti dicono, lo reputo un libro IMPORTANTE, che andrebbe letto e fatto leggere a parenti e amici.

Mi chiedo come un omuncolo come emilio fede, e non uso le maiuscole volutamente, si possa sentire in diritto di lanciare critiche a Saviano dal suo pulpito abusivo. Ad un ragazzo che ha fatto più giornalismo in 4 pagine del suo libro che fede in 30 anni di tv. (http://www.youtube.com/watch?v=WJMhc2GBUL4)

Ecco una "vecchia" intervista fatta a Saviano dal grande Enzo Biagi.


















Questo ragazzo è al momento ancora sotto i riflettori, e credo che questa sia una delle cose che gli permettono ancora di camminare sulle sue gambe.
Ma cosa succederà quando le luci si abbasseranno? Quando la scorta sembrerà essere meno necessaria?
Ho paura che quando questo succederà, la vita di Roberto potrebbe diventare molto più che in serio pericolo.

Per questo è davvero importante che non venga lasciato solo.

venerdì 27 marzo 2009

Terrore sul lago

Era una calda mattina di luglio quando Ylenia e Leandro arrivarono sul molo. L'acqua del lago era calma e limpida, e rifletteva un cielo sereno, senza nubi.
La "Rosa porpora del Caro" dondolava placidamente tra le onde, col suo scafo rosso e la coperta bianca, immacolata.
Avrebbe dovuto chiamarsi "La rosa purpurea del Cairo", ma il ragazzo addetto alla decorazione dello scafo era affetto da una rara, curiosa dislessia di origine alimentare. Qualcosa andò storto.

Quando gli venne fatto notare il terribile sbaglio, al fine di lavare l'onta del disonore, il giovane decoratore tentò di uccidersi ingoiando tutto lo spinnaker, secondo una vecchia tradizione di famiglia. Fu fermato giusto in tempo, colpito da un provvidenziale colpo di remo sulla tempia. Quando si sveglierà potrà ringraziare il suo salvatore, un anziano allevatore di lombrichi che si trovava per caso a passare da quelle parti.
I medici sono ottimisti, forse prima delle prossime elezioni in Cina. 

Stavamo dicendo che la banca ondeggiava, e in effetti stava ancora ondeggiando.
Ylenia sentiva un tuffo al cuore ogni volta che la vedeva... ah quanto adorava quella barca. La adorava quasi quanto Leandro. Nel senso di "un po' meno di Leandro, ma neanche così tanto meno". Voglio dire la barca. Non fraintendetemi, anche Leandro l'adorava. Ylenia intendo, ma credo anche la barca. Ok basta.

Ylenia ancora ricorda quella ragazza, l'anno prima, e i suoi occhi sgranati al racconto della piccola crociera lacustre appena conclusa. Sorride. La plebe è così facilmente impressionabile...

Salgono sulla "Rosa" e mollano gli ormeggi: finalmente la tanto agognata crociera infrasettimanale ha inizio.
Leandro è al timone, e governa l'imbarcazione col piglio dell'uomo che sa creare un sorriso, giocare con gli occhi, giocare col viso. Sgranocchia dollari croccanti, salati in superficie. E' il nuovo trend della Bergamo bene, e lui ne va ghiotto.
Prepara uno spritz per se e uno per la sua amata “Quanto ne vuoi, amore mio?”
“Giusto un dito, caro. Sai che di più non reggo!”

Ylenia indossa il suo preziosissimo costume in cachemere e legge le ultime news dal mondo della depilazione assistita sul suo nuovo Blackberry Platinum. Il vento le soffia tra le extension biondo-britney-hilton, le più richieste del momento.
Guarda il suo Leandro, lui le sorride, lei gli sorride, lui le sorride ancora, lei gli sorride però un po' di meno perché si sta stancando, però resiste. Si sorridono ancora per un po', poi basta. Lui riprende a sgranocchiare dollari.

Poi l'auricolare bluetooth di Ylenia vibra (è il modello "Endless Epylessy", design by Dolce e Gabbana).
Lo indossa, e prova subito un intenso brivido di piacere. Poi si ricorda che va messo all'orecchio, quindi lo sfila da dove l'aveva messo e lo indossa all'orecchio. Un po' dispiaciuta, in verità.
Il vento le impedisce di capire chi è dall'altra parte dell'auricolare, e per sentire meglio va sottocoperta.

E' la domestica sudamericana, sta chiamando da casa. Sembra disperata, e urla frasi incomprensibili in quella sua bislacca lingua tanto diversa dal bergamasco.
Ylenia non capisce, le prende una strana agitazione. Ha paura che possa essere successo qualcosa ai suoi figli, ma dopo i primi momenti di panico si ricorda che non ha figli. Se si escludono quelli avuti con "Be-mom-a-lula", il nuovo entusiasmante videogioco per Nintendo Wii, ma quelli non contano. O si? Non lo sa, è confusa.

La domestica continua ad urlare la stessa frase: "Cuidado, señorita, los dedos, los dedos sin mano!"
Poi la linea cade, e sente solo il silenzio e il rumore delle onde.

Si gira verso Leandro, ma lui la fuori non c'è: il timone si muove libero. Esce in coperta con un solo balzo, la sua insegnante di danza jazz ne sarebbe orgogliosa.
Leandro sembra veramente scomparso, e per di più non c'è neppure più traccia di quei buonissimi dollari salati in superficie.

Alle sue spalle una voce: "Ylenia, e dunque?"
Si gira, e sul ponte vede un azzimato signore con i capelli grigi e un completo in tweed, seduto dietro una scrivania in legno scuro.
"Ma lei.. lei chi è, ci conosciamo? Che ci fa sulla mia barca?!"
"Che domande sono!! Non faccia la sciocca, certo che ci conosciamo!"
"...forse ci siamo visti su Facebook? O era Myspace? Non ricordo, mi spiace signor..."
"Signorina, forse mi sta prendendo in giro? Sono il suo professore di diritto caseario, e sono venuto qui per gli indici"
"Mio dio, gli indici... mi perdoni, ma non li ho qui con me. Provo a vedere se ne ho una copia su outlook, sa, col mio Blackberry Platinum posso controllare la posta ovunque mi trovi e..."
"Non ha capito, questa volta ci ho pensato io"
"Ci ha pensato lei? In che senso? Ma poi: cosa diavolo è il diritto caseario?!"
"Non insulti la mia intelligenza, non vorrà peggiorare forse la sua situazione? Ad ogni modo, per questa volta, ho portato io gli indici!"
"Ma è fantastico, non immaginavo che anche lei avesse un Blackberry... "
E il professore, sorridendo amabilmente: "Oh, non mi è servito alcun Blackberry in verità. Mi è bastato qualche vecchio, vecchissimo libro."

Ylenia si sente pizzicare il piede. Un dito mozzato, con movenze simili a quelle di un grasso bruco, sta cercando di salire lungo la sua gamba. E' inorridita, e con un isterico gesto di stizza lo getta nel lago.
Pietrificata, con gli occhi sbarrati, fissi verso il punto in cui il dito è affondato, non si accorge delle altre decine, centinaia, migliaia di dita che si stanno riversando sulla barca, e che lentamente si trascinano verso di lei, scivolano su di lei, entrano in lei, soffocano lei, uccidono lei.

Il professore, seduto alla scrivania, sorride soddisfatto e dice "Però, sti dollari salati in superficie! Non sono niente male!"


Nota dell'autore: questo racconto è liberamente isprirato ad alcuni accadimenti della vita di Nephie :-)

giovedì 26 marzo 2009

martedì 17 marzo 2009

Musica, videogames ed effetto nostalgia

Può piacere o meno (a me piace), ma nessuno può negare che il sig. Caparezza si trovi estremamente a suo agio tra le metriche serratissime delle sue canzoni e i continui calembour  e giochi di parole che si susseguono senza soluzione di continuità tra una strofa e l'altra.

Definirlo rapper non è forse totalmente corretto, anche se le tematiche trattate sanno molto di Rage Against Power, e neppure cantautore nel senso classico del termine.

Quello che crea è un godibilissimo ibrido che mescola, dal punto di vista dei testi, cabaret, denuncia sociale e politica, citazioni cinematografiche e letterarie, nonsense e riflessioni sulla vita in generale, mentre sul versante musicale ci si trova di fronte ad azzardate (ma azzeccate) contaminazioni tra rap, rock e musica popolare.

Una cosa che ho constatato divertire molto Michele Salvemini (vero nome di Caparezza) è il giocare con i ricordi, e nello specifico i ricordi del trentenne medio (quale sono io, e pure lui), per costruirvi canzoni divertenti ma condite con un po' di nostalgia.

Limiti, dall'album "Le verità supposte - 2003", è forse l'esempio più calzante, ma devo dire che anche con Abiura di me (Le Dimensioni Del Mio Caos - 2008) non se l'è cavata male.

Si, lo ammetto, ero un videogiocatore.  :-)







Lyrics - Abiura di me - Caparezza
Se pensi che possa cambiare il mondo ti sbagli alla grande, è già tanto se mi cambio le mutande.
voglio solo darti un'emicrania lancinante fino a che non salti nel vuoto come uno stuntman.
Pensavi che sparassi palle? Bravo! io sono il drago di Puzzle Bubble.
Come Crash mi piace rompere le scatole, ma rischio le mazzate che nemmeno Double Dragon.
Sarà per questo che c'è sempre qualche blogger che mi investirebbe come a Frogger;
gli bucherò le gomme e bye-bye, al limite può farmi una Sega Megadrive.
Non mi vedrai salvare un solo lemming, né stare qui a fare la muffa come Fleming.
Non darmi Grammy né premi da star ma giocati il tuo penny e premi 'start'.

Rit:
Io voglio passare ad un livello successivo, voglio dare vita a ciò che scrivo. Sono paranoico ed ossessivo fino all'abiura di me. Vado ad un livello successivo dove dare vita a ciò che scrivo. Sono paranoico ed ossessivo fino all'abiura di me.

Io faccio politica pure quando respiro, mica scrivo musica giocando a Guitar Hero:
questi argomenti mi fanno sentire vivo in mezzo a troppi zombie da Resident Evil.
Macché divo, mi chiudo a riccio più di Sonic, fino a che non perdo l'armatura come a Ghost'n'Goblins.
Mi metto a nudo io, non mi nascondo come Snake in Metal Gear Solid.
Ho 500 Amighe, intesi? Faccio canzoni, mica catechesi!
Prendo soldi con il pugno alzato come Super Mario, ma non li ho mai spesi per farmi le righe come a Tetris.
La scena rap è controversa, sfuggo con un salto da Prince of Persia.
Io non gioco le Olimpiadi Konami, se stacco le mani l'agitazione mi resta.

(Rit.)
Abiura di me (x3) di me, di me...
Abiura di me (x3) di me, di me...

Io non vengo dalla strada sono troppo nerd, non sposo quella causa, ho troppi flirt.
Vivo tra gente che col Red Alert passa la vita sui cubi come Q Bert.
Ho visto pazzi, e rievocare vecchi fantasmi come Pac Man e Dan Aykroyd;
ho visto duri che risolvono problemi alzando muri che abbattono, come ho fatto in Arkanoid.
Nemmeno Freud saprebbe spiegarmi perchè la notte sogno di aumentare le armi,
perché la terra mi pare talmente maligna che in confronto Silent Hill assomiglia a Topolinia.
Io devo scrivere perché sennò sclero, non mi interessa che tu condivida il mio pensiero.
Non cammino sulle nubi come Wonder Boy. Mi credi il messia? Sono problemi tuoi!

(Rit.)
Abiura di me (x3) di me, di me...
Abiura di me (x3) di me, di me...



P.s: per i più giovani, il video è una simpatico omaggio a Tron, un film della Walt Disney dell'82, un capolavoro di computer grafica ai tempi (non si era mai visto nulla di simile prima)

giovedì 12 marzo 2009

La lista è vita

Chi si ricorda da quale film ho preso in prestito la frase vince un giro sull'autoscontro e uno zucchero filato alla sagra della città (che qui a Mantova dura tipo un mese).

Ad ogni modo, mi capita di tanto in tanto di stilare mentalmente delle liste... quelle classiche, sapete: gli album preferiti, i film più belli visti ultimamente, le città che mi piacerebbe visitare.. e così via.
Ma esiste poi quella che credo sia la "madre di tutte le liste", e ognuno di noi ne ha una: la lista delle cose che amiamo e di quelle che odiamo.
Senza aver pretese di carattere psicologic-scientifico, penso che questa lista sia alla fine un po' la chiave che determina i nostri schemi comportamentali.
E rileggere il nostro elenco di "mi piace/non mi piace" messo giù nero su bianco potrebbe darci un quadro di noi stessi un po' diverso da quello che avevamo in mente prima, chissà.

Io per esempio mi sono scoperto veramente un rompicoglioni, l'avrei mai detto? Forse si ;-)

Forse è impossibile stilare una lista completa, ma qualche pensiero l'ho raccolto...

  • Mi piace la pasta, e i primi piatti in generale. Molto più dei secondi, e pure più dei dolci. Vivrei di pasta.

  • Sono altamente meteopatico, e adoro il sole e il caldo. Il freddo mi piace solo se sono in montagna su una pista da sci, STOP. E cmq solo se c'è il sole.

  • Il pesce mi fa vomitare. Credo di essere allergico, visto che quando lo mangio cambio colore come una tv mal sintonizzata. L'unico pesce che mangio è quello che non sa di pesce: il tonno.

  • Però, ora che ci penso, forse è senza pizza che non potrei vivere. Inizio ad avere sospetti sulla presenza di sanque partenopeo nelle mie vene.

  • I cani di piccola taglia, quelli col cappottino e che abbaiano continuamente con quella loro vocina penetrante, li prenderei tutti a calci. Alla Del Piero che tira un rigore, per intenderci

  • Mi stanno sulle palle i cani aggressivi, tipo rotweiller o pitbull. E in linea di massima mi stanno sulle palle anche i loro padroni, che li addestrano per renderli ancora più aggressivi. E non mi vengano a dire i veterinari intervistati dal TG5 che non è vero, che tutti i cani sono uguali e che un pitbull è potenzialmente docile come un labrador, perchè non è vero.

  • Coi gatti ho un rapporto ambivalente: un po' sono allergico e un po' la loro schizzinosa aria di indipendenza (fino a quando non devo aprirgli la scatoletta del wiskas) mi va venire voglia di provvedere ad un trattamento "Del Piero" anche nei loro confronti. Poi va a finire che gli faccio le coccole, perchè in fondo sono un tenerone.

  • Odio andare a letto presto alla sera, e amerei riuscire svegliarmi prestissimo alla mattina, per vedermi l'alba tutti i giorni. Purtroppo una cosa, nel mio caso, esclude l'altra.

  • Amo la musica, credo più della pasta e della pizza, ed è tutto dire. Non riesco proprio a capire chi riesce a farne a meno. Ho sempre studiato e lavorato ascoltando musica, mi aiuta a produrre meglio. Sono come le mucche, che fanno il latte più buono se ascoltano Beethoven. O era Mozart?

  • Odio assumere medicinali.

  • Amo assumere Jagermeister e Petrus. ;-)

  • Odio gli addii

  • Non mi piacciono i film horror. Che considerando i miei gusti "letterari" fa un po' strano... (Chi ha detto che me la faccio sotto?! Haha, ehm, ma cosa dite...)

  • Ho un rapporto strano col telefono... non lo amo particolarmente. Credo sia un retaggio della mia (antica) timidezza. A volte si tratta solo di rompere il ghiaccio.

  • Odio la "mondanità a tutti i costi", quella che più di una volta hanno provato a farmi praticare.

  • Amo la compagnia degli amici, ma amo anche potermi ritirare di tanto in tanto nella mia caverna. Vivere un po' di solitudine, di quando in quando, mi permette di "donarmi" meglio poi, una volta ricaricate le batterie emotive.

  • Non sopporto chi si piange addosso e non fa niente per cambiare la propria situazione.

  • Non sopprto neppure chi è convinto di essere sempre un passo avanti agli altri.

  • Non sopporto chi porta gli occhiali da sole alle 5 del pomeriggio a dicembre, quando sono già 2 ore che è buio, solo perchè è fashion.

  • Provo profondo rispetto per chi affronta la vita a testa alta, nonostante i problemi, nonostante le difficoltà. Una lezione di dignità che tanti "arrivati" (o che si sentono tali) probabilmente non capirebbero neppure.

  • Mi fa ridere chi va a far la spesa con l'auricolare Bluetooth nell'orecchio. Sia quelli che parlano, e si muovono e gesticolano come se avessero il ballo di san vito, mentre stanno solo parlando con l'amministratore del condominio, sia quelli che ce l'hanno semplicemente acceso (con l'odioso led blu che ammicca), e per tutte le 3 ore che passeranno tra il banco della frutta, quello della carta igenica e la cassa, non li chiamerà nessuno.

  • Odio quelli che al supermercato fanno i furbi e si intrufolano a metà coda. Se poi hanno l'auricolare bluetooth...

  • Trovo ridicolo chi parla sempre e comunque d'affari, o di lavoro, di contatti importanti, di progetti da sviluppare, di quanto le sue idee siano avanti anche quando si è fuori solo per una FOTTUTISSIMA BIRRA.

  • Sempre ridicolo chi va in vacanza in posti sempre più esotici, con la scusa che la "sardegna, sai, è tanto noiosa". E quando racconti che ti sei divertito al lago con gli amici ti guarda come se fossi l'ultimo dei coglioni.

  • Mi mandano in bestia i lunatici, che un giorno ti salutano col sorriso e il giorno dopo è come se non esistessi, o peggio dimostrano insofferenza solo per il fatto che sei li vicino. E tu non hai fatto nulla. E se glielo fai notare nel giorno sbagliato ti urlano addosso che NON ROMPERE, OGGI VA COSI'. Sai cosa c'è? Che puoi ficcarti la luna dove dico io. Ossequi.

  • Odio i camion che in autostrada tagliano le curve, o si buttano in un sorpasso senza mettere la freccia. E mio padre è un camionista (ma lui è bravo, lo so).

  • Odio quei dipendenti statali/comunali/provinciali che quando sei li che aspetti il tuo turno perdono tempo parlando della sciatica del collega a casa in malattia

  • Non sopporto chi, al bar, chiede i caffè al ginseng macchiati tiepidi con latte non pastorizzato in tazza larga, trasparente, ovale, con cucchiaio alla francese e la brioche integrale con marmellata di mirtilli. Ah dice che è di lamponi. Proprio non ce l'ha ai mirtilli vero? Ecco, mi piacerebbe fare il barista per un giorno, e versare inavvertitamente il bidone dei fondi di caffè in testa a questi scassaminchia.

  • Odio le scarpe cosiddette "ballerine". Credo non esista niente di peggio, sul fronte complementi di vestiario femminile. Sono veramente inguardabili.

  • Sono sensibile alla gentilezza. E all'ironia.

  • Apprezzo, e molto, chi sa ridere un po' di se stesso e delle sue manie.



E ora, a nanna.

venerdì 6 marzo 2009

Arisa e Don Mc Lean. Plagio forse no, però...

... "qualche" somiglianza direi che c'è, non trovate?

Sincerità - Arisa



Starry starry night - Don Mc Lean