mercoledì 28 marzo 2012

Stamattina mi si è rotta la rete del letto -crash- e sono caduto, randomly mi trema il lato dx del collo/faccia, la dermatite ha deciso di venirmi a fare gli auguri di buona primavera, di sera non riesco più a lavorare perchè probabilmente ho finito le scorte di energie, da due mesi che corro come un cretino per un cliente col Q.I.  di un cercopiteco (Chlorocebus pygerythrus) e per due euro di provvigione e...
E niente, in questo momento mi sto bevendo una tisana alla camomilla nella quale ho pucciato due dico due siore e sssiori pastiglie di valeriana.

Vediamo se mi rientrano gli artigli da Wolverine.
Dovessi addormentarmi mentre guido, sappiate che è stato bello, mi mancherete.

giovedì 22 marzo 2012

domenica 18 marzo 2012

Solo musica, grazie



Il sesso è la consolazione che si ha quando l'amore non basta.
Gabriel García Márquez - Memoria delle mie puttane tristi

venerdì 16 marzo 2012

Io volevo solo che la giornata mi scivolasse addosso


In ufficio, seduto alla scrivania, osservo il mondo al di la del vetro antisfondamento della vetrina. I portici, con il tranquillo viavai di un giovedì mattina di fine inverno, e oltre i portici la strada, con le auto che viaggiano sotto un sole timido alla rassicurante velocità di cinquanta chilometri all'ora. Le cose, le persone, perfino la luce del sole che si riflette sulle carrozzerie dei suv e delle utilitarie...sembra tutto coperto da un velo grigio, stanco.

Non ho  voglia di vedere nessuno, non ho voglia di alzare il telefono per chiamare quel cliente viscido, e non ho neppure voglia di sentire la vecchia signora snob con 3 cognomi... voglio semplicemente continuare a guardare quel mondo grigio senza pensare a nulla, e lasciare che il tempo scorra.

Poi entrano, sono 5: lui, lei, e tre figli esagitati di circa 3, 7 e 9 anni. I bambini si aggrappano alla tenda, si lanciano sulle poltrone, il padre in tuta da ginnastica rosso fuoco, ultima moda tra i killer della mafia russa penso, parla tre quarti napoletano stretto e un quarto in italiano, e mi chiede se abbiamo appartamenti. Certo, rispondo. La moglie, vestita come per una serata in discoteca, indossa minigonna inguinale, incurante della forme non proprio da modella, collant coprenti e stivali neri scamosciati, trucco perfetto, i denti della stessa sfumatura di nero del mascara, guarda il marito e non dice nulla. Lavora solo lui, e ne sembra orgoglioso... 4 persone a carico, mi chiedo quale cliente pazzo vorrà mai affittargli il proprio appartamento. Credo nessuno. Prendo tempo, gli dico che le chiavi di quel quadrilocale mi arriveranno domani. Mamma e papà mi danno la mano, una stretta fiacca, nel sorriso di lui leggo pura incoscienza, quella che deve aver governato la sua vita dal giorno che è nato, mentre in quelli di lei vedo... non vedo niente, in realtà. La cosa non mi stupisce più di tanto. Li guardo uscire con i tre figli al seguito. Sono tre bei bambini, vispi e curiosi, sorrido alla bambina con le trecce che si gira a guardarmi prima di chiudere la porta.

Poi entra un ragazzo marocchino, deve lasciarmi dei documenti, parcheggia momentaneamente il camioncino dei rifiuti davanti l'ufficio, questione di pochi secondi, giusto il tempo di fare le 2 fotocopie.

Mentre inserisco i fogli nella grossa multifunzione suona il cellulare, è ragazzo africano che era venuto in ufficio il giorno prima, cercava casa. Mi chiede qualcosa in un italiano solo abbozzato, forse capisco di più se parla direttamente in swahili o in fulani e sono tentato di dirglielo, ma trattengo sia risata che domanda.

Un'ombra alla vetrina, un vecchio rompicoglioni -inquilino del palazzo- sta guardando dentro, vede il ragazzo marocchino che attende le fotocopie ed entra minaccioso.
Dico all'africano al telefono che lo richiamo, sta per succedere qualcosa. Il vecchio si scaglia sul marocchino e gli dice che deve togliere di mezzo il suo camion di merda, lui deve passare con l'auto, cazzo, e poi esce in fretta e furia.
Poso il telefono, tranquillizzo il ragazzo che non ha quasi capito cosa sta succedendo, e seguo lo stronzo. Hei, scusi un attimo, gli dico. Mi pianta gli occhi rabbiosi in faccia, i denti giallastri serrati, aspetta che io attacchi. Lo accontento e mi avvicino, gli dico di piantarla, il ragazzo se ne va subito, non c'è bisogno di aggredire la gente a caso. Ribatte che la strada non è... ma non lo lascio finire, gli punto l'indice in mezzo agli occhi e gli dico stai zitto e levati dal cazzo immediatamente. Sembra capire, se ne va senza dire una parola, viola di rabbia.
Rientro e mi scuso col ragazzo, gli do le fotocopie, mi saluta e schizza via sul camioncino bianco pieno di rifiuti.

Dopo alcune ore, mi chiama una ragazza, si esprime in un italiano cortese ed elegante,  cerca un appartamento in affitto e ha visto un nostro annuncio di qualcosa che le suona interessante. Le chiedo le credenziali, mi dice che non ha la busta paga, ma che il suo lavoro di escort le permette di pagare senza problemi parecchi mesi in anticipo, anche 12. "E' un problema?" mi chiede... e mentre le dico "Non credo signorina" sorrido nel pensare che la persona meno problematica con la quale ho parlato oggi è una prostituta.

Finalmente è sera ed esco, affronto la rotonda che mi porta verso casa e sul ciglio della strada vedo Lucian, un ragazzo rumeno al quale ho affittato un appartamento pochi mesi fa. Cosa ci fa li? E' un bravo ragazzo, ma ha perso il lavoro, non riesce a pagare l'affitto, e se non salda al più presto le sue pendenze probabilmente tra meno di un mese gli arriverà lo sfratto.
Se ne sta li, sul ciglio della strada, forse aspetta qualcuno, si guarda attorno smarrito. Ho provato una pena enorme per lui... e mi è venuta in mente la scena che ho visto ieri sera, sulla strada di campagna che faccio per andare dai miei.

C'era una lepre, in piedi sul ciglio del canale, paralizzata. Alle sue spalle un enorme trattore avanzava lento. Stava arando la striscia di terra a ridosso del fossato, dove probabilmente il leprotto aveva la sua tana. E quell'animale se ne stava li, incapace di muoversi, terrorizzato da quel  frastuono assordante, schiacciato tra i fari della mia auto e quelli del trattore, e senza più un posto dove andare.


Io volevo solo che la giornata mi scivolasse addosso.



Dire Straits - When it comes to you

venerdì 9 marzo 2012

Atomi e vita

Come ha detto un carissimo Amico, concetto banale nella forma, ma colossale nella sostanza.



"Il fatto più sorprendente è sapere
che gli atomi che compongono la vita sulla Terra
gli atomi che costituiscono il corpo umano
sono riconducibili ai crogioli che hanno cucinato elementi leggeri
facendoli diventare elementi pesanti, nel loro nucleo
a temperature e pressioni estreme.

Queste stelle, quelle di massa elevata
divennero instabili alla fine dei loro giorni
collassarono e poi esplosero spargendo le loro interiora arricchite attraverso la galassia
viscere composte da carbonio, azoto, ossigeno
e tutti gli ingredienti fondamentali della vita stessa.

Questi ingredienti diventano parte di nubi di gas
che condensano, collassano, creano la successiva generazione di sistemi solari
stelle con pianeti orbitanti, e questi pianeti ora contengono gli ingredienti della vita stessa.

Così, quando guardo il cielo notturno
e so che sì, siamo parte di questo universo
siamo in questo universo, ma forse il fatto più importante
è che l'Universo è in noi.

Quando rifletto su questo fatto, volgo i miei occhi al cielo
molte persone si sentono piccole perché lo sono e l'Universo è enorme
ma io mi sento enorme, perché i miei atomi provengono da quelle stelle.

C'è un livello di interconnessione.
E questo è proprio ciò che desideriamo dalla vita, vogliamo sentirci in relazione, vogliamo sentirci rilevanti,
vogliamo sentirci partecipi allo svolgimento delle attività e degli eventi che ci circondano.
Ed è esattamente ciò che siamo, soltanto per il fatto di essere vivi..."


“...When I look up at the night sky, and I know that, yes, we are part of this Universe, we are in this Universe, but perhaps more important than both of those facts is that the Universe is in us. When I reflect on that fact, I look up many people feel small, ’cause they’re small and the Universe is big, but I feel big, because my atoms came from those stars...”


--
La famosa risposta dell'astrofisico Neil deGrasse Tyson alla domanda posta da un lettore del Times, nel 2008: "Qual'è il fatto più sconvolgente che le va condividere con noi, relativamente all'Universo?"

martedì 6 marzo 2012

Riflessioni di una mente poco riposata

Promemoria per non dar via di testa totalmente
  1. Bere meno caffè e/o Redbull
  2. Non giocare ossessivamente a videogame immersivi (i.e: Assassin's Creed, ambientato tra Gerusalemme e Damasco nel 1200 circa) fino a notte fonda
  3. Non fare aperitivi della durata di 4 ore e ad elevato (eccessivo) tasso alcolico con gli amici
  4. Non mettersi in macchina dopo aver fatto aperitivi del tipo indicato al punto 3
  5. Dopo il punto 4, evitare di andare a fare la spesa di sabato pomeriggio, quando le corsie dei supermercati brulicano di persone come i vicoli di una Damasco medievale, perchè altrimenti possono succederti cose come quelle indicate al punto 6
  6. Ovvero che potresti incontrare una donna col chador e con un velo che le copre parte del volto, e questa donna potrebbe guardarti con uno sguardo innocuo e curioso ma tu, stanco, stressato,  suggestionabile* e non totalmente lucido, potresti scambiarlo per uno sguardo losco e di sfida, e allora potresti, dico potresti, a causa di riflessi condizionati alterati, vedere per una frazione di secondo te stesso nell'atto di sguainare la spada che tieni nel fodero, pronto ad eliminare il nemico lottando all'ultimo sangue per le strade polverose di una città immaginata. Tra una pila di cartoni di latte e il banco dei salumi.
* quando sono stressato, spesso le suggestioni offerte da odori, colori ed immagini mi colpiscono con più forza di quando non lo sono... figurarsi aggiungendo poi punti 2 e 3.

lunedì 5 marzo 2012

Aspettando l'estate


Difficile spiegare cosa significhi per me questa canzone di Chris Rea, quale intero mondo di emozioni e sentimenti riesca a risvegliare. Qualcosa di troppo intimo forse, e se come dice King a volte "le parole immiseriscono", preferisco non dire nulla.
Mi godo la sua voce roca e calda, e il dolce e malinconico paesaggio disegnato dalle note della sua chitarra "slide".



Look deep into the April face
A change is clearly taking place
Looking for the summer

The eyes take on a certain gaze
And leave behind the springtime days
Go looking for the summer

This ain't no game of kiss and tell
The implications how you knew so well
Go looking for the summer
The time has come and they must go
To play the passion out that haunts you so
Looking for the summer

Remember love how it was the same
We scratched and hurt each others growing pains
We were looking for the summer

And still I stand this very day
With a burning wish to fly away
I'm still looking, looking for the summer

Chris Rea - Looking for the summer

sabato 3 marzo 2012

Dormi con me



Heavy head and harbour mine
Red soaked cloud at my blood shot eye
The faithful scatter, they're running away
Along for the ride
With all of my shame
Now I need someone
Oh sleep with me, sleep with me
Dark night coming won't you, sleep with me
Those feral girls will suit me more than
Gloss from drugstore magazines
Their werewolf teeth flicker and gleam
You're someone who saw the same way I see at the
Turn of a century
Skip thin dimes on sheets of ice
Got my eyes on you
You got your eyes on me
The angels have scattered, swearing to god
The albatross dies in a firing squad
I need someone
Ah, sleep with me
Sleep with me
Dark night fallin', come on, sleep with me
Heavy head and asphalt blind
Gift horse pissed in my bloodshot eye
Dead dream on beyond stares
The ambulance crawl
The siren I hear and I
Find me anywhere
The faithful scatter, running away
Along for the ride, when all of my shame
Cause I need someone
Oh you're looking at me, I've got my eyes on you
Mmmhmm
The world, is falling away
Mmmhmm
It's a dark night

Mark Lanegan - Sleep with me