sabato 31 luglio 2010

Simulacri

La bottiglia è finita
era l'ultima
sapore acido nella bocca
la pioggia si abbatte violenta sui vetri, da ore ormai

la pistola è sul tavolo
uccidere... non è il termine giusto, non credo
eppure continuo a rimandare
perchè?

la fuori è pieno di simulacri
distinguerli... ormai è semplice
non mi servono neppure le prove,
anche se alla centrale dicono di si

mi basta eliminarne uno,
aveva ingannato anche me
le sue sembianze confondono
le sue parole corrompono

eppure non riesco ancora
a puntare
l'arma
al suo petto

apro la finestra
vento ghiacciato e fetido
acuminate gocce di pioggia
come spilli attraverso la pelle

indosso la giacca
prendo l'arma, carica
devo farlo
è così che deve essere

un simulacro
è un ammasso di ferraglia e tessuti molli
è un costrutto digitale e mentale
è un freddo incubo sotto mentite spoglie

esco dalla porta,
sapendo che questa volta la mano non tremerà
sapendo che ne arriveranno altri
ma a quel punto, saprò come fare





Deckard?

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