lunedì 22 novembre 2010

Confessioni di un improbabile agente immobiliare

Già. Agente immobiliare. Per essere precisi, mediatore per il settore immobiliare. E' la mia attuale qualifica, e anche solo il suono è agghiacciante, figuratevi farlo (beh, per me ovviamente), ma fa lo stesso.
In realtà, anche se già da quasi un anno lavoro nel settore, potrò fregiarmi del titolo summenzionato solo se a marzo passerò l'esame. Eh si, perchè al corso di 100 ore iniziato a settembre e finito l'altro giorno serve un gran finale!
Vi riuscirà forse difficile da credere, ma l'idea di fare quel corso non mi allettava poi così tanto... tuttavia "s'aveva da fare", e quindi ho cercato di prendere la cosa con leggerezza. Non alla leggera, con leggerezza.
E ho trovato perfino qualche motivo per ridere.

Beh, i mediatori immobiliari, quelli di razza, li riconosci subito. Spesso arrivano da corsi di formazione di alcune famose (o famigerate) reti di franchising. Ce n'erano due. Li chiamavo i "Man in gray"
Completo grigio, entrambi. Scarpe lucide nere, entrambi. Camicia chiara e cravatta a contrasto, entrambi. Orologio da billionaire sempre in bella mostra, entrambi. Simpatici come un aneurisma di sabato, entrambi.
2 o 3 volte per lezione, una importantissima telefonata di lavoro li costringeva ad uscire dall'aula. Rientravano sempre col sorriso di chi aveva concluso un affare milionario via Blackberry, di nuovo.
L'imprinting di scuola americana aveva instillato in loro l'amore viscerale per la loro rete, il bisogno fisico di partecipare ai meeting motivazionali, il rispetto reverenziale e malato nei confronti del loro Presidente, e il desiderio di vivere per i numeri, inumeri, i NUMERI!!!
Li guardavo e pensavo: dove ho messo il napalm?

C'era il Costruttore. Un amico mio paisà con la grossa fortuna di poter vivere di rendita o quasi, e di aver sposato la ragazza per la quale stravedevo alle medie. Un simpatico folletto quasi cinquantenne che vuole inventarsi una nuova professione.

Economicamente affine a questa figura, c'era il Milionario Modesto: un ragazzone alto come un palo dell'enel, simpatico e per nulla intenzionato a far capire che una delle sue preoccupazioni principali potrebbe essere quella di decidere come spendere i soldi. Ha deciso di spenderli facendo un corso per agenti immobiliari, il che mi dice che ha un gusto quantomeno originale in fatto di sputtanamento euro.

Poi c'era la coppia strana. Marito e moglie, inquietanti. Lei rumena, brutta come solo una rumena brutta può esserlo, 30 anni. Lui italiano, 45 circa. Gli rivolgevi la parola, gli facevi una domanda, li salutavi... reazioni al limite del percettibile. E se proprio dovevano parlare, sorridevano e dicevano "no". E si tenevano sempre per mano. Sempre. Credo che uno dei due fosse mancino, è l'unica spiegazione al fatto che riuscissero a tenersi per mano e prendere comunque appunti. In 100 ore, li avrò sentiti pronunciare 8/9 parole al massimo. L'aspetto positivo è che non disturbavano, certo no.

C'era la Vamp. Alta, fisico da modella, folta chioma bionda perfettamente acconciata (sempre in modo diverso), vestita con quelle cose che di solito vedo solo a Nonsolomoda. Nel giro di 2 lezioni era diventata la musa ispiratrice del Costruttore, di uno dei due Man in Gray, e del Milionario Modesto. Alla fine la Vamp si è dimostrata ampiamente più simpatica e alla mano di quanto si potesse mai immaginare. Ogni tanto le persone riservano piacevoli sorprese.

C'era la Brutta Addormentata. Ultimo banco a destra, schiena appoggiata al muro, gomito sul tavolo a reggere testa ciondolante, e il resto dei suoi 110kg adagiato sulla sedia. Ha dormito per 2 mesi. Però mi ha confessato che il suo sogno è quello di aprire una piccola rete di agenzie a suo nome. Forse intendeva il sogno ricorrente nei 2 mesi di pennichella serale.

C'era la prof. di South Park. Voce soporifera, stazza da cantante lirica tedesca... la sua particolarità era che sembrava davvero un personaggio di South Park. So che non riuscirò a descrivere correttamente questa strana sensazione ma... era come se fosse la proiezione tridimensionale di uno di quei personaggi che sembrano fatti con ritagli di carta. Deve essere qualcosa che ha a che vedere con le sue proporzioni caricaturali, per come si vestiva, per le movenze. Fatto sta che quando entrava in aula, nella mia testa partiva la famosa sigla suonata dai Primus.

E poi c'ero io, improbabile agente ventottenne (eh si, mi han dato ventotto anni o ventinovenondipiù... si vede che i debiti fan bene alla pelle).
Io che rispondevo in modo strano alle domande dei prof.

Prof. "Signor Stefano, mi dica... il bollo da 14,62 € cos'è, un imposta, una tassa o un contributo?"
Stefano: "Un'imposta"
Prof: "Si, ma che tipo di imposta è?"
Stefano "Direi... Adesiva?"


Mentre rispondevo, le ho fatto così ;-)

4 commenti:

  1. :D Siamo due bamboccioni con la pelle di seta, ci facciamo scritturare dalla Olaz?!

    Hehe... un abbraccio a te, Antartichina :-)

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  2. la Olaz è per gli attempati, lasciatela a me :-D

    Io forse dovrò fare un "percorso straordinario" all'università
    dubito che avrò compagni di corso altrettanto interessanti ;-)

    Ora se devo vendere casa, chiedo a te?

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  3. Ma durante il corso lanciavi anche le palline di carta soffiandole dalla biro? ;-)
    Agente, dimmi un po', ma se avessi una casa con dentro dei mobili molto - diciamo - vintage, quali argomenti useresti per imbonire il malcapitato acquirente?

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  4. @Streghetta: per quanto come lavoro non mi entusiasmi penniente, stai certa che se tu dovessi decidere di vendere casa, mi ci metto d'impegno come quando ho deciso che avrei smesso con la nutella. :-)

    @Nephie: hehe no, però sono diventato bravissimo con un giochillo stupido sul cellulare. Gri argomenti che userei? "Signora, se servono, fiammiferi e benzina li offriamo noi" :D

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