Una veloce rassegna dei miei film del 2010. Non che per forza sono usciti, al cinema o in dvd, nel 2010... semplicemente li ho visti quest'anno. Ecco perchè ho scritto miei film.
Se avete qualche consiglio per farmi iniziare bene quantomeno filmicamente questo 2011, lo spazio per i commenti è vostro.
Watchmen
Per quanto non abbia amato alla follia (eufemismo) 300, non posso non levarmi il cappello di fronte al regista Zack Snyder. Questo film, trapsosizione cinematografica di una graphic novel americana, è un piccolo capolavoro di fotografia, regia e sceneggiatura (che ok, non era originale), che porta sullo schermo un 1985 alternativo dove Nixon è ancora al potere, dove la guerra fredda sta per giungere ad un nucleare ed inevitabile epilogo, e dove alcuni ex giustizieri mascherati -messi fuori legge dal decreto Keene- cercano di capire chi ha ammazzato uno di loro.
Una trama non lineare, piena di flashback, e un mondo al crepuscolo, violento, dove gli eroi mascherati sono cinici, disadattati, paranoici... non è di certo il classico "film con i supereroi" à la "fantastici quattro" (tra parentesi, film pietoso, sia il primo che il secondo).
Impossibile non amare Rorschach e la sua integrità, pura folle e malata.
(Anche se devo dire che pure la tuta in latex della bella Laurie non era affatto male ;-))
The producers - Una gaia commedia neonazista
E' stato tratto, ho scoperto, da un famoso musical di Broadway scritto da Mel Brooks. Dovevo arrivarci subito, dal titolo.
Ad ogni modo, se non amate i musical lasciate perdere, ma se non vi spaventa l'idea di una recitazione a tratti parodistica, di una trama forse poco cinematografica, e naturalmente gli intermezzi musicali, dategli una possibilità. E poi ci sono Matthew Broderick e Uma Thurman!
La storia: un produttore di Broadway (!) in rovina scopre grazie al suo timido ragioniere che forse potrebbe fare soldi, anzichè cercando il successo, organizzando il più grande fallimento di tutti i tempi.
Up
Avevo letto mesi prima la sinossi del film, avevo visto i teaser prima, e i trailer dopo... niente da fare, non mi convinceva. Fiacco, banale. "Questa volta Pixar toppa" pensavo, "cosa può esserci di interessante in un vecchio che vola con la sua casa in sud america, in compagnia di un piccolo ciccione di origini asiatiche?!"
Naturalmente mi sbagliavo.
E per un milione di motivi, non riesco a non commuovermi ogni volta che lo guardo.
Wall Street
Si, è uscito il 2 ma io sto parlando dell'1, che sono riuscito a vedere dopo soli ben 23 anni dalla sua uscita. Sapete, non ho avuto un momento libero...
Ad ogni modo, uno splendido spaccato del mondo finanziario ed economico, dove vince chi ha la bocca più grande e gli artigli più affilati. Micheal Douglas fa faville, e la coppia Charlie & Martin Sheen (figlio e padre anche nella vita reale) funziona. L'eco degli anni '80 c'è, ma è più sottile di quello che mi sarei aspettato, e comunque non abbastanza da relegare il film nella categoria "ah si quei film sugli yuppies degli anni ottanta".
Treno per darjeeling
Il tocco delicato di Wes Anderson crea questo piccolo "road movie" divertente e drammatico, ambientato in India, dove 3 fratelli che non si parlano da secoli si incontrano per ritrovare il legame che un tempo li univa. Sulla strada (ferrata) che li porterà al convento dove si è ritirata a vivere loro madre, avranno tempo per conoscersi, poco a poco, di nuovo.
Con Owen Wilson, Adrian Brody, Jason Schwartzman e un fantastico cameo di Bill Murray (ma quanto adoro questo attore?!). Il cast non è niente male eh?
Daybreakers
Di film sui vampiri non è che se ne senta proprio la mancanza eh. Forse di film fatti bene si, magari con una storia che non sia una banale melassa per teenager in calore, volendo. Se poi ci sono vampiri come protagonisti va be, vediamo di cosa si tratta.
In un mondo interamente popolato di vampiri, che vivono vite normali, con lavori normali e relazioni normali, cosa succede se il sangue inizia a scarseggiare? Che ci fanno un film, ad esempio. Gradevole, per di più.
Basta che funzioni
Il protagonista è un vecchio tronfio rompipalle, un ex professore universitario candidato al premio Nobel per la fisica (se non ricordo male) che dopo un fallito tentativo di suicidio si ritira a vivere da solo, nella sua casa di New York, cercando di isolarsi il più possibile da chi non ritiene intellettualmente alla propria altezza. Il che significa quasi tutti. Poi una notte una giovane ragazza con più cuore che neuroni entrerà a far parte della sua vita.
Certo, il protagonista avrebbe potuto farlo direttamente Woody Allen, che qui è solo sceneggiatore e regista, ma credo gli servisse uno con una faccia un po' più da stronzo e meno da nerd invecchiato.
Divertente. Se non odiate Allen.
Moon
Quella fantascienza "lunare" anni '60 un po' mi mancava. Atmosfere rarefatte (e ci mancherebbe, siamo sulla luna!) e ritmi lenti per un film che probabilmente non piacerà a chi vuole le battaglie stellari, le esplosioni, robot umanoidi, alieni pistoleri e principesse coraggiose.
Credo invece che piacerà a chi ha amato "Spazio 1999", i film di Hitchock e Ai confini della realtà.
E bravo Sam Rockwell.
A Serious Man
Un film dei fratelli Cohen, ambientato nel Midwest degli stati uniti, anno 1967. Un uomo, professore di fisica, cerca di vivere la sua vita nel miglior modo possibile, da buon mensh (in Yiddish, un uomo di integrità ed onore). Ma la sua vita è piena di guai, di cose che non vanno come dovrebbero, di problemi piccoli e grandi, che scuotono quella che apparentemente è una forma di radicale apatia (ma che sembra semplicemente una pellicola che avvolge l'IO urlante di questo pacato professore del Minnesota) e si rivolge a tre diversi rabbini per cercare aiuto, per non precipitare.
Delicato, "ebraico", ironico, malinconico, drammatico, e bello. Magari non guardatelo se siete col morale a terra.
Lost (serie tv)
Non ci credevo. Che una serie di millemila episodi come questa riuscisse a catturarmi così, trascinandomi fino all'ultimo episodio.
Eppure ce l'ha fatta. Complice una sceneggiatura brillante, intricata e surreale, personaggi riusciti, e una regia efficace nel saper tener viva la tensione.
Poco importa che il finale sia stato una sorta di "boh", che ha scontentato molti, e che ha portato alcuni altri a cercare di riannodare tutti i fili della trama alla luce di questo strano finale, ma la strada per arrivarci è stata divertente.
Molti i simboli, i richiami (abilmente occultati) a religione e mitologia, e tante le citazioni ad un'altra surreale serie di culto, "The prisoner".
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