sabato 14 febbraio 2009

San Valentino, ottanta anni fa...


1929, Chicago.
Al Capone, il boss di origini italiane, e l'irlandese "Bugs" Moran si contendono il mercato degli alcolici di contrabbando, e più in generale il potere sulla città.
Moran cercherà di eliminare Capone in almeno due occasioni, ma i tentativi andarono a vuoto. Molte furono le morti che comunque insanguinarono le strade della città, su entrambi i fronti. Tanto da spingere i capi delle gang a decidere, ad un certo punto, per una tregua.

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La tregua non durò tuttavia molto. Moran, rendendosi conto che la morte dei suoi 3 compagni O'Banion (eliminato da killer prezzolati agli ordini del clan dei Genna), Weiss, e Drucci (ucciso durante uno scontro con la polizia) lo rendeva a tutti gli effetti l'unico e solo leader della gang, decise che era giunto il momento di colpire.

L'uccisione di molti intimi amici, i continui assalti ai suoi magazzini, i furti e gli incendi subiti da parte della gang di "Bugs", spinsero Capone (già nei guai con le forze dell'ordine) sull'orlo della paranoia. Arrivò a circondarsi di ben 15 guardie del corpo. Ammise quasi di essersi pentito di aver lasciato a suo tempo Five Points (il quartiere di New York che lo aveva visto crescere come criminale all'interno della James Street Gang) per trasferirsi a Chicago.

La livello di sopportazione di Capone aveva segnato il limite. Il 14 febbraio 1929, decise di mettere la parola fine al potere di Moran.

Fu Sam Giancana, uomo di fiducia di Al Capone, a dirigere l’operazione, geniale e spietata. In quel giorno Capone si trova a Miami, in Florida (alcune fonti dicono per una vacanza, altri per un interrogatorio)
Due auto, una Cadillac e una Peerless, modificate per assomigliare due auto della polizia, parcheggiarono di fronte ai magazzini della SMC Cartage Company, dove era in corso una riunione dei membri della gang di "Bugs".
Dalle auto scesero gli uomini di Capone e alcuni ex membri dei Egan's Rats. Due erano travestiti da poliziotti, altri indossavano lunghi trench.
Colti di sorpresa, gli uomini di Moran si lasciarono disarmare. Trascinati nel retro del magazzino e allineati contro il muro, furono tutti uccisi a colpi di mitragliatore, con almeno 40 proiettili in corpo ciascuno.

Tra loro avrebbe dovuto esserci anche Moran, ma così non fu. Forse era semplicemente in ritardo, oppure si insospettì alla vista delle due sedan parcheggiate fuori dal magazzino. Fatto sta che Bugs riuscì a sfuggire da quella che viene ricordata con il nome di "strage di San Valentino".

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6 commenti:

  1. Credo tu sia stato,in tutta l'infinita Rete,quello più originale nel parlare di san Valentino!

    Che uomo,che saggio,che Putto

    =)

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  2. Haha dici? Ma no dai, chissà quanti altri buontemponi ci han pensato...

    Però grazie per i complimenti, non è da tutti potersi fregiare del titolo di "Puttus Saggium Nordicus" :D

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  3. quoto Midori...

    ...Putto nostro Saggio Subito!!!

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  4. Hehe, onorato Curlyzina... ora però bisogna pensare alla cerimonia investitura ufficiale. Mi fate da ancelle?! :D

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  5. Questo approccio alla strage fisica si è trasmutato nell'approccio alla strage del portafogli.

    Sotto questo punto di vista direi che gli eredi principali di Capone oggi sono i ristoratori e la loro arma è il menu fisso. Poi ci sono gli scagnozzi (leggasi camerieri) che perpetuano la tortura pre-dissanguamento continuando a ripetere che san Valentino è un giorno speciale, per questo bisogna mangiare l'astice e la spigola. Che stragi, a San Valentino! ;-)

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  6. Haha, vero Nephie :D

    Ma hai dimenticato i pusher di rose rosse e i terribili spacciatori di cioccolatini!


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