venerdì 27 marzo 2009

Terrore sul lago

Era una calda mattina di luglio quando Ylenia e Leandro arrivarono sul molo. L'acqua del lago era calma e limpida, e rifletteva un cielo sereno, senza nubi.
La "Rosa porpora del Caro" dondolava placidamente tra le onde, col suo scafo rosso e la coperta bianca, immacolata.
Avrebbe dovuto chiamarsi "La rosa purpurea del Cairo", ma il ragazzo addetto alla decorazione dello scafo era affetto da una rara, curiosa dislessia di origine alimentare. Qualcosa andò storto.

Quando gli venne fatto notare il terribile sbaglio, al fine di lavare l'onta del disonore, il giovane decoratore tentò di uccidersi ingoiando tutto lo spinnaker, secondo una vecchia tradizione di famiglia. Fu fermato giusto in tempo, colpito da un provvidenziale colpo di remo sulla tempia. Quando si sveglierà potrà ringraziare il suo salvatore, un anziano allevatore di lombrichi che si trovava per caso a passare da quelle parti.
I medici sono ottimisti, forse prima delle prossime elezioni in Cina. 

Stavamo dicendo che la banca ondeggiava, e in effetti stava ancora ondeggiando.
Ylenia sentiva un tuffo al cuore ogni volta che la vedeva... ah quanto adorava quella barca. La adorava quasi quanto Leandro. Nel senso di "un po' meno di Leandro, ma neanche così tanto meno". Voglio dire la barca. Non fraintendetemi, anche Leandro l'adorava. Ylenia intendo, ma credo anche la barca. Ok basta.

Ylenia ancora ricorda quella ragazza, l'anno prima, e i suoi occhi sgranati al racconto della piccola crociera lacustre appena conclusa. Sorride. La plebe è così facilmente impressionabile...

Salgono sulla "Rosa" e mollano gli ormeggi: finalmente la tanto agognata crociera infrasettimanale ha inizio.
Leandro è al timone, e governa l'imbarcazione col piglio dell'uomo che sa creare un sorriso, giocare con gli occhi, giocare col viso. Sgranocchia dollari croccanti, salati in superficie. E' il nuovo trend della Bergamo bene, e lui ne va ghiotto.
Prepara uno spritz per se e uno per la sua amata “Quanto ne vuoi, amore mio?”
“Giusto un dito, caro. Sai che di più non reggo!”

Ylenia indossa il suo preziosissimo costume in cachemere e legge le ultime news dal mondo della depilazione assistita sul suo nuovo Blackberry Platinum. Il vento le soffia tra le extension biondo-britney-hilton, le più richieste del momento.
Guarda il suo Leandro, lui le sorride, lei gli sorride, lui le sorride ancora, lei gli sorride però un po' di meno perché si sta stancando, però resiste. Si sorridono ancora per un po', poi basta. Lui riprende a sgranocchiare dollari.

Poi l'auricolare bluetooth di Ylenia vibra (è il modello "Endless Epylessy", design by Dolce e Gabbana).
Lo indossa, e prova subito un intenso brivido di piacere. Poi si ricorda che va messo all'orecchio, quindi lo sfila da dove l'aveva messo e lo indossa all'orecchio. Un po' dispiaciuta, in verità.
Il vento le impedisce di capire chi è dall'altra parte dell'auricolare, e per sentire meglio va sottocoperta.

E' la domestica sudamericana, sta chiamando da casa. Sembra disperata, e urla frasi incomprensibili in quella sua bislacca lingua tanto diversa dal bergamasco.
Ylenia non capisce, le prende una strana agitazione. Ha paura che possa essere successo qualcosa ai suoi figli, ma dopo i primi momenti di panico si ricorda che non ha figli. Se si escludono quelli avuti con "Be-mom-a-lula", il nuovo entusiasmante videogioco per Nintendo Wii, ma quelli non contano. O si? Non lo sa, è confusa.

La domestica continua ad urlare la stessa frase: "Cuidado, señorita, los dedos, los dedos sin mano!"
Poi la linea cade, e sente solo il silenzio e il rumore delle onde.

Si gira verso Leandro, ma lui la fuori non c'è: il timone si muove libero. Esce in coperta con un solo balzo, la sua insegnante di danza jazz ne sarebbe orgogliosa.
Leandro sembra veramente scomparso, e per di più non c'è neppure più traccia di quei buonissimi dollari salati in superficie.

Alle sue spalle una voce: "Ylenia, e dunque?"
Si gira, e sul ponte vede un azzimato signore con i capelli grigi e un completo in tweed, seduto dietro una scrivania in legno scuro.
"Ma lei.. lei chi è, ci conosciamo? Che ci fa sulla mia barca?!"
"Che domande sono!! Non faccia la sciocca, certo che ci conosciamo!"
"...forse ci siamo visti su Facebook? O era Myspace? Non ricordo, mi spiace signor..."
"Signorina, forse mi sta prendendo in giro? Sono il suo professore di diritto caseario, e sono venuto qui per gli indici"
"Mio dio, gli indici... mi perdoni, ma non li ho qui con me. Provo a vedere se ne ho una copia su outlook, sa, col mio Blackberry Platinum posso controllare la posta ovunque mi trovi e..."
"Non ha capito, questa volta ci ho pensato io"
"Ci ha pensato lei? In che senso? Ma poi: cosa diavolo è il diritto caseario?!"
"Non insulti la mia intelligenza, non vorrà peggiorare forse la sua situazione? Ad ogni modo, per questa volta, ho portato io gli indici!"
"Ma è fantastico, non immaginavo che anche lei avesse un Blackberry... "
E il professore, sorridendo amabilmente: "Oh, non mi è servito alcun Blackberry in verità. Mi è bastato qualche vecchio, vecchissimo libro."

Ylenia si sente pizzicare il piede. Un dito mozzato, con movenze simili a quelle di un grasso bruco, sta cercando di salire lungo la sua gamba. E' inorridita, e con un isterico gesto di stizza lo getta nel lago.
Pietrificata, con gli occhi sbarrati, fissi verso il punto in cui il dito è affondato, non si accorge delle altre decine, centinaia, migliaia di dita che si stanno riversando sulla barca, e che lentamente si trascinano verso di lei, scivolano su di lei, entrano in lei, soffocano lei, uccidono lei.

Il professore, seduto alla scrivania, sorride soddisfatto e dice "Però, sti dollari salati in superficie! Non sono niente male!"


Nota dell'autore: questo racconto è liberamente isprirato ad alcuni accadimenti della vita di Nephie :-)

5 commenti:

  1. “Quanto ne vuoi, amore mio?”

    “Giusto un dito, caro. Sai che di più non reggo!”


    Chapeau, Derek, chapeau. In due battute ci sta dentro tutta la storia!

    E poi altroché se è lacustre: più di così, si muore.


    Mi sento più tranquilla, ora, a saperla divorata da migliaia di indici dopo aver sbarrato gli occhi: chi di incredulità ferisce, di incredulità perisce.

    ;-D

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  2. Haha ma sai che il collegamento tra le "sgranature d'occhi" non l'avevo notato?! Figo...


    Chapeau, Nephie, chapeau! :-)

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  3. Allora secondo te a che servono le critiche se non a far sembrare più fighi i racconti?

    ;-)

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  4. Giustissimo :D

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  5. Orcaloca, mi sono accorto di un lapsus tremendo... ho scritto "banca" invece di "barca"!!

    Haha, a forza di pensare a mutui da stipulare...



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