domenica 29 marzo 2009

Enzo Biagi e Roberto Saviano

C'è gente che spara a zero su questo ragazzo, e non capisco come mai.
Lo accusano di essersi arricchito con Gomorra, e di sfruttare questa sua immagine di idealista reietto per fini personali. Perfino di gigioneggiarsi della sua nuova condizione di vita di uomo scomodo, scortato e minacciato.

C'è gente che guardagna milioni di euro correndo dietro a un pallone o presentando programmi televisivi, e qualcuno ha il coraggio di critcare Saviano?

Ho letto il libro, e anche se non l'ho trovato scritto benissimo come invece molti dicono, lo reputo un libro IMPORTANTE, che andrebbe letto e fatto leggere a parenti e amici.

Mi chiedo come un omuncolo come emilio fede, e non uso le maiuscole volutamente, si possa sentire in diritto di lanciare critiche a Saviano dal suo pulpito abusivo. Ad un ragazzo che ha fatto più giornalismo in 4 pagine del suo libro che fede in 30 anni di tv. (http://www.youtube.com/watch?v=WJMhc2GBUL4)

Ecco una "vecchia" intervista fatta a Saviano dal grande Enzo Biagi.


















Questo ragazzo è al momento ancora sotto i riflettori, e credo che questa sia una delle cose che gli permettono ancora di camminare sulle sue gambe.
Ma cosa succederà quando le luci si abbasseranno? Quando la scorta sembrerà essere meno necessaria?
Ho paura che quando questo succederà, la vita di Roberto potrebbe diventare molto più che in serio pericolo.

Per questo è davvero importante che non venga lasciato solo.

2 commenti:

  1. E' una lunga storia.

    Si è sempre sparato a zero sui giornalisti perché li si accusa di vivere sulle disgrazie altrui, di aspettare le disgrazie altrui. E figurati quindi i giornalisti di inchiesta, che per definizione cercano lo scandalo per denunciarlo, diventano gli speculatori per eccellenza. Quelli che addirittura scavano, per cercare di che che vivere.

    Saviano è uno che ha scavato (ma neanche tanto: sul piano del reale gli è bastato cercare nelle scartoffie delle inchieste giudiziarie. E' sul piano mediatico che ha scavato parecchio: per i media nazionali certe cose sono totalmente nuove, per quanto assurdo possa sembrare), e nel torbido. Da un lato lui scava, e dall'altro la melma che tira fuori si cerca di rigettarla dentro, da più parti.

    Gettare fango su Saviano è un modo per ridurre la legittimità delle sue affermazioni. Né più, né meno. Ora io in realtà non ho idea di quanto ci sia di vero e quanto di "romanzato" (nel senso di esagerato a livello sentimentale) in quello che scrive e dice; di solito seguo molto attentamente le sue parole, ma non vi credo ciecamente al 100% (perché ogni uomo è fallibile, anche quello che è in ottima fede).

    Però però io reputo Saviano un uomo intelligente, acculturato, tenace e oltremodo coraggioso. Mettere il nome (figurati la faccia) in questioni simili non è affatto scontato. Lo dimostrano ogni giorno i giornali che lui, da Fazio, ha citato. Giornali che non si espongono mai. Quanti ragazzi vorrebbero dire, raccontare, e non lo fanno perché il direttore non ha piacere, perché poi nessuno mi protegge, perché poi sanno dove trovarmi, perché finisco di lavorare?

    Saviano ha sentito di avere le spalle coperte, e quindi ha rischiato nome e faccia. Ma fino a quando lo copriranno? Non so se può dipendere dai rifettori puntati. Probabilmente io direi che dipende più dalla qualità di quello che dirà in futuro. Se lui contnuerà a ripetere quello che già si sa e già ha scritto, anche sotto migliaia di riflettori, probabilmente sopravviverà. Che importanza ha uccidere qualcuno che potenzialmente non potrebbe più nuocere? Ma se continua a ricercare tra la melma (sia al buio, sia sotto i riflettori), allora sì che rischia. A volte penso che mandarlo in esilio forzato sia il miglior modo per salvarlo perché non si fa altro che legargli le mani.

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  2. Non capisco se gli attacchi a Saviano, questo gettare fango su di lui, nascano da un qualche preciso disegno o se semplicemente si tratta di una reazione spontanea alla "rivoluzione" che in qualche modo rappresenta.


    Le rivoluzioni non sono mai viste di buon occhio, e spesso vengono represse senza neppure chiedersi se non possa invece valer la pena lasciare che esplodano.


    C'è giornalismo e giornalismo (a me diverte leggere anche la cronaca locale della mia gazzetta), ma quello d'inchiesta è tanto importante quanto raro: se togliamo Report, Striscia la Notizia e poco altro, rimane davvero ben poco.


    Non so se mandarlo in esilio lo possa salvare. Temo che la Camorra abbia una memoria di ferro, e che le "rivelazioni" alla massa di Gomorra siano già abbastanza critiche da renderlo personaggio eliminabile senza la necessià di ulteriori scoop.


    Naturalmente, spero con tutto il cuore di sbagliarmi!

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