Qualcuno ha detto che i veri amici non sono quelli che ti sono vicini nel momento del bisogno (o per lo meno, non solo), sono anzi quelli che ti dimostrano la loro amicizia anche quando hai successo, quando le cose ti girano bene.
E nonostante "successo" e "le cose che ti girano bene" siano un concetti decisamente relativi, che variano anche di parecchio in base alla prospettiva di chi guarda, penso ci sia molto di vero in questo pensiero.
Sono concetti relativi perchè in un modo o nell'altro, tra noi e chi ci osserva c'è sempre una lente deformante (che in teoria dovrebbe essere tanto meno deformante quanto più l'amicizia e la conoscenza dell'altro è grande) e, soprattutto, ciò che si vede è spesso solo la superficie delle cose, il risultato finale.
Un esempio stupido: un vecchio amico ti vede con la racchetta mentre vai a giocare a tennis e pensa "Guardalo li, il vip, una volta veniva a giocare a briscola con noi e adesso fa il fighetto e va a giocare a tennis." Ma il vecchio amico non sa che a tennis ti ha detto di andarci a giocare il dottore, per curare che ne so, la sciatica.
Si lo so che dal punto di vista medico avrò detto una castroneria, e che l'esempio era parecchio stupido, ma era per farvi capire. Avete capito no?
Ad ogni modo, io ho questi due vecchi amici che da quando si sono sposati mi ricordano sempre più due vecchie suocere pettegole e rompiscatole, nei miei confronti più che altro.
E ogni volta che li vedo (capita ormai raramente, visto che gli impegni lavorativi e matrimoniali di tutti non agevolano le reunion), sembrano salire di una tacca nella scala "scassamaroni".
Voglio dire, sono 3 mesi che non mi vedi e la prima cosa che mi dici, prima di "ciao" è "Heiii, hai cambiato gli occhiali eh? Eh quando ci sono i soldi..."
L'altro, a distanza di pochi minuti, inizia a raccontarmi (con sorriso malcelato) che ha visto la mia ex al consultorio col suo nuovo fidanzato. E che, eh pare proprio che sia così, è incinta!
Deve essere rimasto deluso dalla mia non-reazione, e infatti ha provato a stuzzicarmi ancora, fino a quando è arrivato il cameriere con le pizze, IDDIO sia lodato. Probabilmente avrebbe voluto vedermi andare su tutte le furie, o sprofondare in un mare di tristezza... ma che diamine di reazione vuoi che abbia? Contento per lei, ok, ma alla fine dopo tutto sto tempo è quasi come ricevere informazioni su una sconosciuta. Davvero ti aspettavi che avrei urlato il suo nome al cielo?!
Insomma, le battute e gli scherzi goliardici in amicizia ci stanno, ma quando ripetutamente chi dovrebbe essere tuo amico non fa altro che cercare pretesti per metterti in imbarazzo, per irriderti, per toccarti sul vivo.. beh, qualcosa si rompe.
E poi non li capisco i motivi di questo comportamento... sembrerebbe quasi invidia infantile o qualcosa del genere. Invidia per che cosa poi non so, ma qui si torna al discorso della lente deformante.
Mi sono chiesto se invece (non che sia molto meglio, in realtà) non fosse a causa del loro status di "uomini con famiglia e prole", grazie al quale in qualche modo si sentono investiti del diritto/dovere di giudicarmi e criticarmi, visto che rappresento un po' la loro nemesi (almeno ai loro occhi).
Ma a questo punto, dico io, sarebbe divertente per me passare al contrattacco, e far notare ad esempio all'amico nr 1 che a 30 anni, uscire di sera vestito come l'ultimo dei cretini alla festa della terza media (pantaloni in felpa, paille del '92 semilucida, mocassini scamosciati e marsupio) sia una cosa ampiamente oltre i limiti del visivamente sostenibile e del ridicolo.
Oppure all'amico nr 2 che la sua cara mogliettina, dalle lunghe gambe e dal breve cervello, riuscirebbe molto meglio nella parte dell'angelo del focolare se alle cene evitasse di fissarmi in continuazione, quando non la sta guardando lui.
Si, credo sarebbe divertente. Rischierei di perdere due amici, però...
Ma in realtà, e ci sto pensando ora mentre scrivo, loro non conoscono nulla di me. La cosa triste è che se in tutti questi anni non hai ancora capito chi sono, ha dunque senso fingere che esista ancora un legame, in memoria delle risate sui banchi di scuola o delle vacanze passate assieme?
A costo di sembrare insensibile, direi... anche no.
Bè, sono questioni davvero relative. Per come la vedo io, l'amicizia è un sentimento sostanzialmente troppo personale per poterlo definire con assoluta certezza. A volte bastano poche settimane di frequentazione per stringere un'amicizia importante (e farsi un'idea abbastanza precisa di chi si incontra); altre volte dieci anni non sono sufficienti a scalfire neppure la superficie di chi ci sta davanti. Però su una cosa sono d'accordo: non c'è bisogno di coltivare amicizie del genere di cui parli, se ormai l'unica cosa che queste persone sanno fare è puntare il dito contro e cercare di metterti in imbarazzo. La vita può essere già abbastanza complessa senza che uno proceda con la zavorra ai fianchi. Zavorra quasi inutile, per dirla tutta. E non mi sembra che il tuo sia un guizzo di insensibilità. Stai solo prendendo atto di una situazione reale.
RispondiEliminaNon credo affatto si tratti di insensibilità, ma di pura maturità ...da parte tua ovviamente, perchè questi tuoi "amici" sembrano davvero essere rimasti ai tempi del liceo!
RispondiEliminail vecchio detto recita: meglio soli che male accompagnati!
Probabilmente la gente con prole prende l'istinto di saggiare la propria paternità con tutti. Oppure è semplicemente pentita. Che ne sai.
RispondiEliminaPerò gli amici dovrebbero godersi i tuoi momenti felici (in teoria). La vedo esattamente come te, questa cosa. E purtroppo da quando ho cominciato a pensarla così, ho perso un po' di persone (che a me sono ancora) care. Forse a volte è meglio non riflettere proprio.
@aidlyn: mi sa che col termine "zavorra" sei andata vicinissima al senso di pesantezza che a volte provo quando mi trovo assieme ad amico 1 e 2. Anzi, diciamo "quasi-ex-amici 1 e 2" :D
RispondiElimina@curlyz: sapevo di poter far affidamento su di te, quando si parla di saggezza :-)
@nephie: Interessante l'idea del "pentimento" :D
Purtroppo a volte ci sono rami che è necessario tagliare, altri che si spezzano da soli perchè non si sentono più in sintonia con noi... la cosa importante secondo me è saper riconoscere i nuovi germogli. E' vero che le amicizie più grandi sono solitamente quelle coltivate da piccoli, ma ho scoperto che ne possono nascere di stupende anche ben dopo i 20 anni :-)
stavo giusto pensando, leggendo, ma che amici sono?
RispondiElimina;-)
Di quelli che se a questo punto li vedo una volta ogni 10 anni, non credo ne sentirò mancanza :D
RispondiEliminacredo si chiamino conoscenti di vecchia data :-P
RispondiEliminaC'è più di un motivo, in effetti, per cui non mi sono iscritto a facebook :-)
RispondiEliminaHo paura che al prossimo refresh, almeno un paio di persona saranno (pufff) scomparse ;-)