venerdì 24 febbraio 2012

Derek e la zingara

Interno ufficio, pomeriggio, nessuna telefonata di possibili clienti da 2 giorni circa. Fuori: sole primaverile, tepore e vita, dentro: pessimismo e fastidio.
Entra una zingara panzuta, età indefinita tra i 30 e i 60, armata di vassoio di piante da vendere (con ogni probabilità rubate), e con la nochalance di chi è abituato ad entrare senza chiedere permesso.


"Buonsciorno bel ragazu. Che bello ufficio, meravilia."
"Buongiorno a lei, e grazie, mi dica."
"Tu compra piante grazie."
"Non prendo niente, mi spiace. Niente piante."
"Ma allora dammi offerta, uno, due euro."
"Non credo lo farò"
"Daaaami oferta, no ti costa nientu."
"A parte che lo so io se mi costa o no, niente offerta. Però se vuoi ti do i nomi di un paio di fabbriche che assumono."
"No fabrica non me vuole. Due euro dai, ti lascia pianta bella che regali a tua donna"
"Mi spiace signora, ma no, niente pianta e niente offerta."
"Ma bel ragazu, io sono poverina..."
"E neppure io sono messo bene signora, quindi arrivederci."
"Tu sa che se dio vede che tu fa opera buona lui da te tanta fortuna!"
"Signora?"
"Si?"
"Dio non esiste, e se esiste è un pezzo di merda, arrivederci."

Interno ufficio, pomeriggio, la zingara esce maledicendomi. Credo più per l'euro che non ha intascato che per il mio attacco al signore barbuto col triangolo in testa.


p.s: la considerazione finale non rappresenta forse al cento per cento il mio pensiero, ma anche se un po' brusca (sic), ne è comunque una buona approssimazione.



2 commenti:

  1. Strano che non ti abbia detto "un euro soltanto, il Signore ti benedice, ti fa fare DIECI figli!".
    ;)

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    1. Volevi vedermi direttamente prendere a calci nel deretano la corpulenta signora, Nephie?! :-)

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