martedì 18 dicembre 2007

L'ultima notte di Beethoven


In ogni vita,
è stato detto,
giunge il momento di unirsi ai morti
di ammettere che non vi è una seconda possibilità
e unirsi dunque alla morte nell'ultima danza


attraverso la stanza, l'eternità
fino al momento finale.
E nell'oscurità prenderle la mano
Accettare che è giunto il tempo di sposarla.

Non so cosa sto pensando
Perchè tutto ciò che vedo è il suo ghigno
Mefistofele


Devo trovare una risposta
Perchè non può essere quella nelle parole di
Mefistofele


Viene un tempo in cui devi decidere
Cosa della tua vita è reale
Quali cicatrici lascerai vive
E quali invece pensi di curare


Ma posso io giocarmi questa notte
e tutto ciò che sono
Posso io cancellare la mia vita,
o restare qui e dannarmi in eterno?


Tutte queste cose sono ora davanti a me
Morte senza fine o gloria senza tempo
In questa notte di fantasmi che tornano
Alla luce di questi ponti che bruciano.

E' una passabile, spero, traduzione di uno stralcio della canzone "Mephistophele's Return", tratta dall'album Beethoven Last night, della Trans Siberian Orchestra (2000)


2 commenti:

  1. umore un pò cupo derekino?

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  2. Nono Curlyz, non si preoccupi!

    E' che ieri ho messo su questo CD mentre cercavo di fare ordine nei miei alloggi e questa canzone mi è sempre piaciuta. Poi che io abbia anche un debole per le storie "nere" è un dato di fatto hehehe...

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