venerdì 1 giugno 2012

Spettri

Mentre mi allontanavo da loro, da casa, guidando attraverso la campagna su strade buie e deserte, la strana e cupa sensazione che ho provato per tutta la giornata si è fatta più forte, più densa. La luna era offuscata da un velo di umidità che le dava un'aria spettrale, e gli alberi ai bordi della strada, con le loro fronde cadenti stracariche di foglie, sembravano troppo neri in lontananza, e troppo vicini all'auto quando gli abbaglianti arrivavano ad illuminarli, quasi come volessero... si, esattamente come in quel racconto di King. L'aria dolce che filtrava dal finestrino semiaperto sapeva, non chiedetemi come faccio a saperlo, di Lousiana e di paludi sconfinate.
Suggestioni filmiche, suggestioni letterarie... sono stanco, e quando capita spesso quei mondi si rovesciano nel mio.
Il terremoto, le distanze, gli anni che volano, le incertezze... mi hanno sfiancato. Vado a letto, sperando di riuscire a dormire.

Meno male che domani, con un po' di fortuna e un po' di altro, so che mi verrà naturale sorridere. Ma questa è un'altra storia...

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